Si materializzava così, all’improvviso, la stessa emozione che di solito provavo sulle spiagge in
occasione del saluto al sole che tramontava! Era sempre stato un rito, per me ed i miei amici,
festeggiare il tramonto salutando il sole, brindando e osannandolo come il sovrano indiscusso dei
cieli e della terra, fonte di luce, di felicità, di amore per il Creato.
Certo in quel momento ero da solo, senza amici, senza nessun bicchiere per brindare, ed in un cella
carceraria ospedaliera, ma il piacere esistenziale di salutare il sole al tramonto era esattamente lo
stesso di sempre, anzi forse lo sentivo ancor più mio, soltanto mio, ero sicuro che era li proprio per
me! Per ricambiare calorosamente ai miei festeggiamenti di una vita!
Eravamo soli io ed io sole, in un brindisi universale che abbracciava tutte le emozioni di una vita.
Ci amavamo di un amore immenso, infinito, Divino.
La detenzione non mi impediva di ricordare i momenti più belli della mia vita, nei quali c’era stato
sempre il sole ad illuminare la strada, i sogni, i desideri, i sentimenti e le emozioni più sacre.
Non a caso il sole, per me, essendo luce, è il più degno rappresentante della Fede, dell’Amore di
Dio, infatti è immerso nel cielo turchese che è il mio elemento naturale, è il mio Tutto quotidiano.
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