Al rientro dalle ferie, a settembre, qualcosa tra noi però sembrò essersi messo di traverso,
probabilmente la routine della ripresa della scuola, la fine dell’estate, le prime piogge, la stanchezza
post stagionale che spesso conclude le relazioni vissute d’estate. Chissà.
E purtroppo riprese, dentro di me, la forte sensazione d’inferiorità nei suoi confronti, nonostante lei
facesse di tutto per mettermi a mio agio e rasserenarmi.
Era bella come il sole, vestiva in maniera appariscente, spesso con colori piuttosto vivaci, per essere
sempre al centro dell’attenzione e ci riusciva perfettamente, ed io purtroppo iniziai a non tollerare
tanta esplosione di energia, di solarità.
Daniela era una meraviglia esagerata, forse anche per questo iniziai a sentirla non più alla mia
portata, oltretutto io avevo solo 15 anni e la nostra storia d’amore ci aveva già riservato emozioni
molto più grandi della nostra età.
Le donne reggono meglio di noi uomini le emozioni sentimentali, le ansie, le preoccupazioni, infatti
lei non risentiva di alcun problema nella nostra relazione mentre io ne stavo perdendo il controllo.
Gli studi del liceo classico, oltretutto, erano terribilmente difficili e non riuscivo ad applicarmi
anche perché avevo sempre Daniela nella testa ed ero continuamente preoccupato nel non riuscire a
star dietro alla sua incredibile energia, vitalità, esuberanza.
In realtà non ero ancora tanto maturo da meritare di vivere una storia d’amore così intensa e
coinvolgente, per cui iniziai a subire i primi imbarazzi seri, i primi contraccolpi.
Mi’innamorai follemente di Daniela nei mesi precedenti, ma in seguito compresi che non ero ancora
abbastanza maturo da poter vivere una storia d’amore così intensa.
Mi sentivo clamorosamente oppresso da un amore talmente bello da essere più forte di me.
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