Forse aspettavo di diventare un uomo anch’io, di superare la mia maledetta e gravissima sensazione
di inferiorità, per poter tornare da lei da persona matura, vincente e sicura di sé.
Col passare del tempo, un anno dopo all’incirca, lei invece, e giustamente, si fidanzò con un
ragazzo più grande di me d’età, forse nella speranza d’avere a che fare con un uomo più maturo e
quindi più affidabile, ed io paradossalmente mi rasserenai perché, non sentendomi ancora in grado
di riprendere il rapporto con lei, preferivo immaginarla felice in una relazione che l’avrebbe protetta
da tutti i rischi dell’età e da tanti corteggiatori a volte maleducati.
Sognavo, comunque, che una volta raggiunta la dimensione di autostima necessaria, avrei potuto
riprendermela come e quando volevo, tanto era stato grande il nostro amore!
Ero sicuro che anche lei avrebbe accettato, in futuro, una ripresa più matura e consapevole della
nostra meravigliosa storia d’amore.
Un giorno, dopo un altro anno all’incirca, incontrai un amico, Sandro, sotto casa ad attendermi, il
quale con sguardo molto serio mi disse: “Gianni ti devo dire una cosa importante e grave, fatti
coraggio e ascoltami con calma”. Gli risposi allarmato: “che cosa mi devi dire, fai presto!!”, ma
gli occhi del mio amico si abbassarono, cupi e straziati, e il suo silenzio mi fece comprendere che si
trattava di qualcosa di molto grave.
Gli ripetei con più calma, per metterlo a suo agio: “cosa mi devi dire, ti prego”, lui rialzò lo sguardo
e mi fissò negli occhi dicendomi: “devi essere forte, Gianni, è una notizia molto brutta che
riguarda la tua ex fidanzata Daniela”.
Stavolta fu il mio sguardo ad abbassarsi, e fui io a sprofondare in un silenzio inverosimile: non
riuscivo più ad esprimermi e lo guardai fisso negli occhi trasmettendogli l’implorazione di stare
zitto, di non parlare ancora perché avevo bisogno di respirare, di trovare tutte le forza che avevo
dentro di me per poter ascoltare!
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