Riprendemmo quindi a mettere in ordine tutto quanto, ed ogni cosa riprese il suo posto, con somma
soddisfazione di Matura.
Poi ci rilassammo nel mettere a posto il resto della casa, cambiare la disposizione di alcuni oggetti,
pulire il bagno, tenere tutto in perfetto stato, come mai avevo fatto prima, con grande soddisfazione
di Giovinetta.
Sostanzialmente sognavo finalmente di mettere ordine nella mia vita ed anche nelle cose di tutti i
giorni, e su questo erano assolutamente d’accordo anche Giovinetta e Matura.
Ecco, di nuovo, che il radar spirituale si attivò, avevo pensato la parola “sognavo”, quindi avevo
espresso un altro desiderio, che in questo caso fu quello di mettere ordine nella mia vita, che è un
altro degli obiettivi primordiali per ricostruirsi una nuova ed esaltante esistenza.
I nuovi desideri furono, quindi, fino a quel momento: l’acqua, la condivisione, l’ordine.
Tenevo ben a mente l’elenco, e lo avrei aggiornato di tanto in tanto, come forma di “veglia”
richiesta dal mio Signore.
Alla fine riprendemmo la scrittura, iniziata la sera stessa del rientro a casa, del primo libro al mondo
realizzato in parte da tre soggetti di cui due sono Anime, ed il terzo, il sottoscritto, è una specie di
spettatore affascinato, che ogni tanto presuntuosamente offre qualche consiglio e qualche audace
spunto. Il libro avrebbe dovuto narrare sia sofferenze che gioie, esaltandole entrambe alla Gloria
Eterna di Dio, e personalmente avevo qualche difficoltà nel raccontare le prime, le tribolazioni,
perché ricordarle fu un po’ come riviverle e quindi provavo un certo pathos.
Matura era felice che io rivivessi anche le sofferenze perché voleva mostrarmi che non avevano
rappresentato soltanto dolore, ma anche purificazione dai miei peccati, e quindi erano state un
tassello importante per la mia salvezza eterna.
Però riviverle oggettivamente mi faceva soffrire, e quindi non era facile affrontare ogni pagina
nuova e provare di nuovo l’amarezza del passato.