Ci viene incontro una frase del grande William Shakespeare: “Ho imparato che non posso esigere
l’amore di nessuno. Posso solo dar loro buone ragioni per apprezzarmi ed aspettare che la vita
faccia il resto”.
E’tutto giusto, è tutto corretto e lecito.
L’Amore non si può esigere, dev’essere la vita a fare il resto.
Già, la vita, così diversa per ciascuno di noi, così tanto da non poter essere nemmeno paragonata,
essendo splendida per qualcuno e terribilmente dura per altri più sfortunati.
Verosimilmente questi ultimi sarebbero destinati alla dannazione non riuscendo a trovare nessuno
che possa amarli.
Ecco allora un’altra grande rivoluzione donata da Cristo: non è la corresponsione dell’Amore il
segreto della sua immortalità, infatti il Signore ama anche chi non lo cerca e non lo desidera!
Ci ama incondizionatamente.
Siamo noi che riconoscendo il Suo Amore possiamo raggiungere la vera gioia.
La stessa Preghiera è un atto d’Amore verso noi stessi, verso la vita donataci da Dio, e quindi
diviene Santo Ringraziamento e Lode Eterna.
Il Buon Dio ha fatto in modo che anche per l’umanità intera valga il privilegio del Suo Amore
sconfinato, rendendo eterno anche l’Amore unilaterale, personale, riservato!
Non è necessario, quindi, che la persona amata ci debba corrispondere per rendere efficace ed
eterno l’Amore provato. Anche perché il pathos aumenta soprattutto quando l’Amore non è
corrisposto, ed i sentimenti in questo caso raggiungono livelli di intensità notevoli, tali da divenire
essi stessi l’efficacia spirituale auspicata per renderlo immortale. Infatti sulle storie d’Amore non
corrisposte sono stati realizzati libri magnifici, film storici, poesie struggenti.
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