L’Amore, allora, sarà davvero tutto ciò che resta.
Sarà l’essenza della nostra esistenza, della nostra unica vita.
L’Amore vissuto, desiderato, sofferto, parlerà di noi al Buon Dio.
L’Amore terreno ci rappresenterà anche se non è stato corrisposto e qualcuno al contrario ci odia,
non ha importanza.
Non saranno l’odio o le altre tribolazioni ad allontanarci da Dio.
Un’altra lettera di San Paolo, stavolta ai Romani, resta una delle più appassionati testimonianze
d’Amore per Gesù, in assoluto: “Chi ci separerà dunque dall'amore di Cristo? Forse la
tribolazione, l'angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada? Ma in tutte
queste cose noi siamo più che vincitori per virtù di Colui che ci ha amati. Io sono infatti persuaso
che né morte né vita, né angeli né principati, né presente, né avvenire, né potenze, né altezza né
profondità, né alcun'altra creatura potrà mai separarci dall'amore di Dio, in Cristo Gesù, nostro
Signore.”.
Ecco, questo è l’Amore.
Incorruttibile, Immenso, Eterno.
Grandioso, Sontuoso, Solenne, ma alla portata di tutti, soprattutto dei più deboli, dei più fragili.
Sembra un’assurdità ma è proprio questa la Fede.
Non vengono premiati soltanto i Sapienti, ma soprattutto i più fragili, i puri di cuore, come descritto
nelle Beatitudini.
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