NEI SECOLI DEI SECOLI - Gianni Zito - Biografia

(Gianni Zito) #1

La seguii col motorino senza farmi vedere, a debita distanza, col cuore che mi sbatteva in petto a
mille, non comprendendo se fossi più arrabbiato o più imbarazzato per averli pedinati.
Parcheggiarono nei pressi di piazza della Concordia e poi andarono a piedi sul Corso Vittorio
Emanuele, lanciandosi continuamente sguardi d’amore, come avevamo fatto sempre io e lei durante
tutto il nostro fidanzamento, e poi entrarono in un portone molto elegante.
Feci appena in tempo ad entrare anch’io perché subito dopo di loro passò anche un altro inquilino e
quindi mi accodai a lui senza farmi notare. Salii a piedi fino al piano che risultava evidenziato dal
monitor dell’ascensore, sicuramente quello dov’erano saliti loro perché l’altro inquilino si era
fermato al piano terra. Mi nascosi sui gradini tra un piano e l’altro per non rischiare di essere visto
qualora fossero usciti all’improvviso, ma non accadde nulla per diversi minuti, per cui decisi di
accostarmi alla porta ed ascoltare le loro voci, origliando in silenzio.
Prima di tutto lessi la targhetta apposta sopra il campanello e capii che si trattava di uno studio di
medici specialisti, tutti professionisti importantissimi che avevo sentito nominare, di grande
prestigio, e quindi capii che quell’uomo doveva essere uno di loro.
Ad un certo punto riuscii finalmente ad ascoltare le loro voci, infatti a volte Giovanna sorrideva a
voce alta, come era solita fare anche con me, per cui ebbi almeno il conforto di capire che era felice.


Dopo qualche minuto, purtroppo, capii che qualcosa d’importante stava per accadere, infatti ci fu un
lungo silenzio nell’appartamento che vissi come un presagio terribile!


Iniziò a tremarmi la pancia e progressivamente tutto il corpo: avvertii che stava per capitarmi una
sofferenza emotiva davvero pesante, di quelle che ti fanno penare anche l’anima.
Quella sofferenza, così com’era, già superava ogni limite ed infatti ripensando a tutti i momenti
intensi vissuti con Giovanna, ed alla certezza che fosse la donna della mia vita, mi sforzai di trovare
una soluzione immediata per riconquistarla, per riprenderla, perché era mia, assolutamente mia!
“Forse potrei bussare la porta, fare un casino e portarla via con me”, pensai per un attimo!


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