Poi ripensando al dramma della morte del padre ed a quanto Giovanna avesse sofferto, decisi di
rinunciare al blitz e di trovare un’altra soluzione più tranquilla che in ogni caso mi avrebbe
permesso di riprendermela. Non potevo accettare di perderla per sempre, io che ero stato il suo
primo amore, e con me era diventata una donna ed io con lei un uomo!
All’improvviso, però, mentre pensavo a cosa inventarmi per portarla via con me, ripresero le voci
che provenivano dall’appartamento e subito dopo si compì il dramma di cui avevo avvertito il
terribile presentimento: riconobbi i sussurri di Giovanna che faceva l’amore, ascoltai i gemiti del
suo orgasmo intenso, ed anche quelli del suo uomo!
Abbassai lo sguardo e mi lasciai andare ad una sofferenza inconsolabile, piansi amaramente in
silenzio innanzi a quella porta che, per me, rappresentò la chiusura, per sempre, del nostro amore!
Poi andai subito via, scappai da quella tortura indicibile!
Lasciai lacrime amare su quella porta, scivolarono fin sullo zerbino, sia per aver scoperto che
Giovanna aveva una relazione con un altro, sia per aver addirittura ascoltato i suoi gemiti d’amore.
Oltretutto compresi anche che il suo nuovo uomo apparteneva proprio alla categoria di
professionisti che erano i miei idoli, i luminari della Medicina! Quello stesso mondo per il quale io
non ero assolutamente nessuno, soltanto uno studentello che per rimanere tale doveva sudare
pesantemente ogni giorno, e per il quale stavo perdendo l’amore della mia vita!
“Sarebbe stato meglio salvarlo quel grande amore, lavorando come muratore”, pensai afflitto,
invece di soffrire maledettamente con studi difficilissimi e dalle prospettive di lavoro lontanissime!
Mi sentivo una nullità assoluta, e anche se avessi voluto sfidare ideologicamente il mio rivale per
dimostrare a Giovanna che l’amavo ancora, non avrei mai potuto fronteggiarmi con un illustre
medico specialista, io che non avevo ancora nemmeno sostenuto il primo esame universitario!