Si trattava, quindi, di un vero eroe per la loro famiglia, di una persona degna del massimo rispetto e
della più sincera stima.
Aggiunse che, quando la vidi parlare con lui, probabilmente Giovanna lo stava salutando avendolo
incontrato e che quindi non vi era alcun problema di salute per la figlia.
Evidentemente la madre non sapeva che Giovanna in realtà si era fidanzata con quel chirurgo visto
che passeggiava liberamente con lui ed in atteggiamenti intimi.
Nei giorni seguenti seppi anche, sempre grazie a circostanze fortuite, che il chirurgo era sposato ed
aveva una figlia, ma avendo intrapreso una relazione con Giovanna decise di separarsi.
Seppi anche che aveva 47 anni, quasi 30 più di Giovanna, anche se li portava benissimo, e quindi
mi resi conto che si trattava di una storia d’amore affascinante ma con prospettive future piuttosto
incerte.
Spesso li vedevo passare insieme dalle parti di casa mia - perché lui abitava proprio nei pressi, nella
strada parallela verso la zona alta della città - nella splendida automobile che possedeva il chirurgo,
entrambi molto felici e raggianti, proprio come lo eravamo io e Giovanna quando stavamo insieme.
Lei aveva ritrovato la felicità proprio affianco all’uomo che da chirurgo eccellente qual’era aveva
prima salvato la vita della madre e poi dato un grosso sollievo a quella del padre.
Giovanna affianco a quell’uomo importante si vestiva sempre molto elegante, aveva soltanto 17
anni ma si comportava come una trentenne, e la cosa non la disturbava affatto, anzi era
perfettamente a suo agio in quella nuova veste.
Ovviamente io, pur essendo felice per lei, nel vederla passare in un’automobile splendida, tutta
elegante e sorridente, accanto ad un uomo importante ed amato da tutti, subivo una notevole
sofferenza perché l’amavo ancora e perché, diciamolo apertamente, ero invidioso del successo del
suo nuovo fidanzato perché sarei voluto diventare io come lui.
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