Pensando a lei provai le prime eccitazioni virili, e capii cosa volesse dire essere un bel maschietto.
Nulla sarebbe potuto mai accadere, ma i sogni a quell’età si vivono come la realtà.
E la realtà dominante della mia personalità, purtroppo, era la timidezza, aggravata da una sensibilità
estrema ed imbarazzante.
Quando capitavo a fianco a quella ragazzina meravigliosa, infatti, regnava sovrana sua maestà la
timidezza che mi impediva qualsiasi forma di approccio o di semplice dialogo, e subito dopo
subentrava un grave imbarazzo per non esser stato capace di parlarle! Bella frittata!
Un problema ulteriore che mi impediva di superare la grave timidezza, però, fu il contesto troppo
religioso: le suore, i canti, le preghiere, che soffocavano le mie reali intenzioni di conquistatore, se
pur alquanto improbabile.
Passavano i mesi e quando capitavo affianco a lei, nel banco delle lezioni del Catechismo, non
riuscivo a pronunciare neanche una sola parola, ed in un’occasione rimediai una brutta figura,
davvero terribile: la suora mi vide completamente distratto nel parlare con altri bambini, altri
aspiranti maschietti, miei complici nei progetti di conquista delle femminucce, e mi fece
accomodare proprio affianco alla mia sirena ammaliatrice, ed in quelle circostanze si accorse
chiaramente che ne ero pazzamente innamorato!
Per farmi riprendere dall’estasi sentimentale, che mi teneva impegnata la mente distraendola da
tutto il contesto intorno, mi chiese di ripetere ad alta voce una semplice preghierina - che non
ricordo neanche quale fu, tanto ero imbambolato in quel momento - ma non fui in grado di
approcciare neanche una sola parola!
Andai nel panico più totale, mi prese una crisi d’identità, di coraggio, di personalità, e la mente si
bloccò completamente.
Indice