NEI SECOLI DEI SECOLI - Gianni Zito - Biografia

(Gianni Zito) #1

La prima Comunione fu un evento molto importante che mi entusiasmò tantissimo, ma stranamente
nei mesi seguenti vissi un senso di insoddisfazione rispetto alle mie conoscenze, perché avrei voluto
capirne molto di più.


Oltretutto ogni volta che andavo in Chiesa vivevo la Santa Messa con una sensibilità assolutamente
esasperata, mi emozionavo talmente tanto da farmi venire il tremore alle gambe ed alla pancia,
l’espressione del volto si irrigidiva, diventavo tutto bianco dalla tensione.


Sapevo che la Chiesa era la casa di Dio, e che nell’Ostia c’era davvero Gesù, per cui non riuscivo a
trattenere l’emozione ed anche un sano e santo timore, sempre possibile in un percorso di Fede, ed a
volte francamente inarrestabile.
Mi guardavo spesso intorno per osservare le altre persone e cercare di capire come mai non fossero
così coinvolte come me, e la spiegazione più frequente era la più ovvia: essendo più adulti di me,
più forti di me sia fisicamente che caratterialmente, era scontato che riuscissero a controllare meglio
le emozioni spirituali.
Ma i ragazzini come me non avevano le mie stesse reazioni esasperate, pertanto capii che non erano
proprio interessati alla Fede e pensavano soltanto alla partita di calcio da giocare alla fine della
Messa. Qualcuno attento e sensibile c’era ma non soffriva come me.
Si trattava di una sofferenza particolarmente imbarazzante e per questo ancor più avvertita, e
ricordo che qualche volta ero costretto a scappare fuori dalla Chiesa per ritrovarmi a piangere di
nascosto nella traversina che portava ai campi di calcio dei Salesiani.
Mi chiedevo già allora, piangendo: “Signore mio perché sono così? Che cosa mi succede? Scusa se
sono scappato fuori ma Tu lo hai visto, tremo tutto, mi emoziono, mi imbarazzo! Com’è possibile?
Ti prego aiutami a risolvere questo problema perché vorrei ascoltare la Messa in tranquillità come
gli altri. Perdonami!”.

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