NEI SECOLI DEI SECOLI - Gianni Zito - Biografia

(Gianni Zito) #1

Avrebbero potuto anche immaginare, quindi, che il premio più importante, il più ambito, sarebbe
stato assegnato proprio a me, anche se erano convinti che lo avrebbe vinto un napoletano.
Anch’ io avevo con me una buona rappresentanza di venditori della provincia di Salerno, che in
verità erano un po’ intimoriti sia dalla solennità della cerimonia, sia dall’età adulta degli altri
dirigenti sia dalle loro maniere autoreferenziali e particolarmente audaci. Infatti per essere buoni
commerciali in Campania, ed oltretutto dirigenti, occorre davvero possedere notevoli qualità, in
particolare è necessario essere abili ed estremamente determinati in ogni circostanza.


Io possedevo altri modi di manifestare la mia audacia, non ero plateale e combattivo come gli altri
dirigenti, mi affidavo piuttosto ad una notevole determinazione, celata dietro uno stile sobrio e
pacato, nel compiere qualsiasi compito, nel raggiungere qualsiasi obiettivo, anche i più difficili.
Diciamo che manifestavo la pazienza quale reale virtù del più forte.
In realtà ero una molla tesa, pronta a lanciarmi ogni volta che vi fosse un obiettivo da raggiungere,
reattivo al punto giusto, infatti risultavo sempre il più efficace. In effetti non mi ero mai spaventato,
nella mia intera esistenza, di pormi obiettivi complessi ed apparentemente inarrivabili.
Semplicemente dovevo riuscire e basta, la sconfitta non faceva parte del mio vocabolario, non era
proprio contemplata nel mio lessico esistenziale.
I miei venditori, però, notando che ero il più giovane fra tutti i dirigenti, non si aspettavano che io
potessi essere tra i candidati al premio come miglior capo area della Campania, anche perché ci
trovavamo a Napoli, giocavamo “fuori casa” e contro quei rivali-colleghi molto agguerriti.


Ad un certo punto, alla fine delle varie premiazioni gerarchiche, tra le quali ci furono anche due
ragazze mie collaboratrici per essere state particolarmente attive nel loro territorio, la provincia di
Salerno Sud, il Direttore Generale creò l’atmosfera giusta per glorificare brillantemente la
magnifica giornata, dopo un pranzo luculliano, tra l’altro, e comunicò che a breve avrebbe nominato
“il più bravo, sua eccellenza, il re”, disse proprio così, testuali parole.


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