Passarono i mesi e Mariella, che non riusciva a capire il mio dramma anche perché non mi
permetteva nemmeno di darle spiegazioni sulle inefficienze della Usl, mi impediva di giustificarmi
considerato il disgusto che provava nei mie confronti a causa della grave situazione economica nella
quale la avevo involontariamente costretta, clamorosamente intraprese vie giudiziarie col Tribunale
dei minori e mi consentì di vedere i figli solo il giovedì, dalle 16 alle 18, ritenendomi erroneamente
colpevole di tutti i suoi mali e dei disagi che vivevano i figli.
Questo fu davvero troppo per me, martire dello Stato italiano, senza più dignità, divenuto ormai una
larva umana, sopraffatto anche dalla malattia che avanzava inesorabilmente a causa della orribile
situazione economica ed affettiva.
Ero divenuto in effetti un disabile, camminavo a malapena, non riuscivo a salire per le scale e
neanche a percorrere strade in salita, e spesso finivo in ospedale al pronto soccorso per le prime
terribili fibrillazioni atriali che iniziavano a tempestare ulteriormente la mia vita!
In effetti non so chi mi abbia dato la forza per andare avanti, per resistere ad una situazione che a
dir poco era angosciante ed oltrepassava i limiti di sopportazione umana, intesa proprio come
capacità di un organismo di sopravvivere a troppi attacchi esterni.
Infatti a volte i problemi si concentravano tutti insieme in un terribile tormento, un supplizio degno
di una Via Crucis moderna: la mancanza di soldi, l’odio di Mariella, i ricoveri al pronto soccorso
per le fibrillazioni, le angosce dei miei genitori, la persecuzione dei creditori, i primi guai giudiziari
che non tardarono ad arrivare, la depressione dalla quale a volte mi lasciavo dominare come se
fosse un meccanismo di difesa per spegnermi e son soffrire più.
Tutte le forze dell’universo e della società sembravano scagliarsi con terribile violenza contro di
me, senza che io avessi commesso alcun reato, senza che avessi alcuna colpa!!
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