Già questa discesa fu impressionante e furtiva perché se qualcuno mi avesse visto mi avrebbe
riportato sicuramente a casa, ed oltretutto l’atmosfera era tetra a causa della mancanza delle luci
nelle scale, spente perché fuori orario, che non riuscivo ad accendere per un semplice ma tragico
motivo: non arrivavo con la manina all’altezza dell’interruttore del pianerottolo!
Ad ogni piano che scendevo ascoltavo l’eco lontano di voci, provenire dagli appartamenti, ed ogni
tanto le solite grida di rimprovero di genitori ai figli, e quindi, scosso anch’io da quelle strilla se pur
ovattate dalla porta chiusa, mi fermavo spesso ripensando alla convenienza o meno di compiere
quella follia! Parimenti, però ascoltavo anche voci di bambini sorridenti ed allegri, a volte intenti a
ridere a crepapelle, pertanto mi rincuoravo pensando che quello sarebbe stato il mio stato d’animo
al vittorioso rientro dalla mia missione eroica.
Il palazzo ove sono nato e ho abitato con i miei