Pensai sbalordito, infatti, proprio alla Trasfigurazione di Cristo, quando si mostrò ai discepoli Pietro
Giovanni e Giacomo, per quello che era davvero, il figlio di Dio.
La Trasfigurazione
C’era Gesù nella mia Anima, insieme a lei, uniti dall’Amore Eterno che ciascuno provava per
l’altro. Io assistevo inerme, silenzioso, affascinato, ed incapace di qualsiasi gesto se non di piangere
commosso. Ero rigido nel corpo, quasi impaurito, per non arrecare alcun danno, alcuna modifica
alla scena idilliaca che ruotava attorno a me, al sogno ad occhi aperti che stavo vivendo.
Eravamo in tre a vivere quei Santi momenti, io, la mia Anima e Gesù, e personalmente non osavo
interrompere il Loro idillio, talmente soave e supremo che mi sentivo un intruso, un incapace e
timoroso spettatore.