NEI SECOLI DEI SECOLI - Gianni Zito - Biografia

(Gianni Zito) #1

In pratica l’Angelo avrebbe deciso di attribuirmi la protezione che ha donato a quel fanciullo per
farmi sentire autore del gesto salvifico!


Infatti avverto chiaramente, nei ricordi ben distinti, nelle immagini nitide, di essere proprio io, da
adulto, a tenere per mano quel bambino cioè me stesso da fanciullo!


Come se gli occhi di quell’Angelo, che sorridevano e guardavano quel bambino mentre lo aiutavano
ad attraversare la strada, fossero i miei stessi occhi da adulto!


La sensazione che provo ogni volta che mi torna in mente l’episodio è strabiliante, e nello stesso
tempo dolce e soave, segno che lo stesso Angelo mi concede, ancora oggi, la possibilità di vivere
quel ricordo senza che venga deformato dal tempo o dall’emozione.


Proprio l’emozione, infatti, potrebbe rappresentare un serissimo rischio di contaminazione dei
ricordi, di sovrapposizione di scene non perfettamente reali, di immagini non corrispondenti
esattamente al vero, di percezione diversa dell’evento.


Invece tutto è rimasto identico alla realtà: si tratta di pochi secondi impiegati per l’attraversamento
delle strisce pedonali, non di più, ma sembrano un’eternità!


Il sorriso di quel bambino che osserva l’Angelo porgergli la mano, l’unione delle due mani, il breve
tratto di cammino insieme, le parole non comprese, lo sguardo in occasione del saluto finale una
volta raggiunta l’altra sponda del marciapiede, sono tutte scene perfettamente integre nei miei
ricordi limpidi.
Cristallizzate dalla straordinarietà stessa dell’evento, rese semplici ed autentiche dalla Bontà di Dio
espressa nella protezione e nell’Amore del Suo Angelo Custode.


Un Angelo in grado di realizzare perfettamente la volontà del Buon Dio.


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