Girando per le vecchie Parrocchie pensavo spesso: “come sarebbe bello se in ogni Chiesa d’Italia,
anche le più vecchie e sperdute, soprattutto a Roma, potessero risuonare spesso i brani del Coro, e
potessero restare sempre aperte, disponibili per eventi di ogni sorta, per farle divenire, tutte, il
centro del mondo, dell’umanità!”.
Eh già, io proprio così immagino le Chiese di tutto il mondo, aperte ad eventi di tante tipologie,
persino feste private, cerimoniali, congressi, rappresentazioni teatrali, concerti, film, tutte dotate di
monitor collegati ad internet per beneficiare di tutti i servizi possibili e per adeguarle ai tempi!
Mi auguro davvero che la Chiesa sappia compiere l’ennesima evoluzione e tornare ad essere il
centro del mondo, “l’ombelico del mondo” prendendo in prestito le parole ad una nota canzone.
Col passare del tempo, comunque, scelsi le Chiese più importanti, le più sontuose, le Basiliche ed i
Santuari, perché avevo bisogno di respirare aria di solennità, di trionfo del mio Re.
Avevo bisogno di sentire sulla mia pelle la Grandezza della Fede e l’Immensità di Dio.
Ovviamente in queste Basiliche le sensazioni erano completamente opposte rispetto alle Chiese
piccole e vecchie, e la Sontuosità del Buon Dio si avvertiva chiaramente ed in abbondanza.
Era diventato ormai un rito recarmi nelle grandi Chiese, anche in mattinata presto, appena aperte,
prima che la gente si riversasse per strada. Quando la giornata lavorativa iniziava per gli altri, io
avevo già vissuto tante emozioni da poter tornare a casa a riposare.
Quel rito mi ricaricava da un lato e mi sfiancava dall’altro, per cui vivevo entrambe le forme di
appagamento, spirituale e psico-fisico.
Ormai mi sentivo perfettamente integrato nella città eterna che possedeva quasi 1000 Chiese, la
città con più luoghi di culto al mondo, ed avvertivo sulla mia pelle anche la storicità del
Cristianesimo.
Non era cosa da poco conto visitare Chiese che avevano persino tombe di Santi, Martiri, Papi.