Il rientro a Salerno ed il conforto della Fede
In quel periodo notai che l’unica ancora di salvezza su cui potevo contare, per non raggiungere
livelli di sofferenza intollerabili per un uomo fragile come me, era rappresentata ancora una volta
dall’accettazione dei drammi, dalla rassegnazione a tutte quelle clamorose ingiustizie, come se
potessero diventare, magari in un futuro ancora ignoto, occasione per una clamorosa rivalsa.
Questa considerazione nasceva ovviamente dalla mia Fede, vissuta in un’alternanza di sensazioni
contrastanti: a volte sembrava avermi abbandonato ma poi ritornava impetuosa semplicemente
iniziando a pregare e rifugiandomi nella Santa Messa della Domenica.
Avvertivo dentro di me, ogni volta che la Fede mi prendeva per mano e mi lasciavo guidare, che il
Buon Dio mi avrebbe salvato, che mi avrebbe tirato fuori da quei drammi, e questa era una
convinzione assoluta, non avevo alcun dubbio!
Ogni volta che avevo subito drammi, in effetti, negli ultimi momenti possibili, alla fine di ogni
tragico percorso e dopo tanta sofferenza, il Signore era sempre intervenuto per salvarmi!
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