Quel suo sguardo sereno ma severo, illuminato dallo Spirito Santo, ricolmo di una saggezza
impressionante ed immediata rispetto al mio intuito di pochi istanti prima, mi trasmetteva la
padronanza assoluta della volontà di Dio.
Nulla poteva sfuggire al Signore, nulla sarebbe stato affidato al caso oppure ad un triste destino
incontrollabile, ma tutto era governato da Lui, dal Buon Dio, dalla Madonnina, dai Santi e dagli
Angeli sempre presenti nella nostra vita.
Capii che non dovevo e non potevo fare assolutamente nulla se non l’unica cosa concessami:
godermi mio padre e sorridere per i suoi amorevoli racconti.
Ed è esattamente ciò che feci, trattandosi di un comportamento obbligato, di un grande atto di Fede
che avrei dovuto assolutamente compiere, così come papà stava compiendo il suo cioè eseguiva
anch’egli tutto quanto il Signore gli stava concedendo.
Dopo lo spegnimento delle candeline cercai timidamente lo sguardo di mio padre ma lui, ed anche il
Buon Dio, non mi concessero più nulla, mi avevano già fatto partecipare sin troppo all’evento
Divino che si era consumato.
Con il cuore ricolmo di emozione, e rispettando pienamente, io e mio padre, la volontà di Dio,
riprendemmo le cose ordinarie della giornata, tutti insieme, figli, zie, nipoti, amici.
Alcuni giorni seguenti, poiché tornavo da Roma spesso per andare a casa di mia sorella dove ogni
tanto ci incontravamo tutti, accadde un altro episodio dolcemente inquietante per me, destinato poi a
restarmi impresso per tutto il resto della mia vita.