Lo scontro finale coi soci traditori in assemblea
L’assemblea dei soci si svolse di mattina ed iniziò a parlare subito il personaggio mafiosetto,
sempre elegante e dai modi gentili tanto è vero che se non mi avessero riferito la sua vera identità
non l’avrei mai potuta intuire, il qual esordì rappresentando le gravi difficoltà economiche nelle
quali versava la società.
Io decisi di affrontarlo a viso aperto spiegando, a voce alta e senza paura, i motivi reali dei problemi
societari, ed interrompendolo ad ogni stupidaggine che diceva.
Tutti i presenti furono sorpresi dalla mia determinazione che in alcuni casi diventò rabbia feroce
infatti arrivai al punto di affrontare fisicamente il mio nemico, faccia a faccia, invitandolo a
chiuderci nella stanza affianco soltanto io e lui per vedere chi ne sarebbe uscito vivo, appena disse
che il programma di aumento del capitale sociale, da lui predisposto, prevedeva che al sottoscritto
rimanessero, alla fine delle procedure, soltanto il 10% delle azioni societarie, mentre al momento ne
possedevo circa il 70%! Lurido ignorante, non sapeva che non avrei mai accettato!
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