NEI SECOLI DEI SECOLI - Gianni Zito - Biografia

(Gianni Zito) #1

D’un tratto mi trovavo in uno spazio tutto nero, una sorta di anticamera di un lungo tunnel
altrettanto scuro alla cui fine si intravedeva una collinetta, luminosa soltanto nei contorni laterali,
alla cui sommità si trovava qualcosa di non ben definito che assomigliava vagamente ad una casetta.


Era tutto scuro intorno a me ma riuscii ad intravedere due sagome di cui si scorgevano solo i
contorni rappresentati sempre da linee luminose di colore celeste/verde fosforescente: oltre alla
collinetta che si trovava di fronte alla mia visuale ed alla fine del tunnel, vi era in basso alla mia
sinistra il volto di un uomo con la barba spigolosa ed appuntita sul mento e molto squadrata nei
contorni; questo inquietante personaggio aveva un’espressione angosciante, ed un grosso cappello
stretto ai lati, tipo quello dei cowboy, anch’esso luminoso nei suoi contorni.


Quell’uomo tentò di impadronirsi della mia attenzione ed io avvertii chiaramente una forte
sensazione di pericolo: se lo avessi continuato ad osservare sarei rimasto come imprigionato in una
forza attrattiva che mi avrebbe trasportato verso di lui, pertanto lo abbandonai alla mia sinistra e
decisi invece di lasciarmi attrarre dalle luci che osservano nel tunnel che infatti subito intrapresi.


A quel punto fui trascinato in un vortice a velocità stratosferica, mentre riuscivo ad osservare in
fondo al tunnel che la collinetta luminosa prendeva sempre più forma, diveniva sempre più definita
man mano che mi avvicinavo.


Più venivo trasportato in avanti verso quella luce alla sommità della collinetta e più riuscivo a
metterla a fuoco, ma nello stesso tempo avvertivo una sensazione mai provata prima nella mia vita:
percepivo sempre di più, ogni secondo che trascorreva, che si trattava di un viaggio stratosferico a
velocità cosmica, assolutamente sovrannaturale, oltre il tempo e lo spazio!
Quella consapevolezza, dovuta ad una strepitosa sensazione sovrumana, indescrivibile non solo a
suo tempo ma ancora oggi, mi provocava un totale sbigottimento che soltanto la presenza di quella
luce, che stavo raggiungendo, riusciva a mitigare essendone fortemente attratto!

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