NEI SECOLI DEI SECOLI - Gianni Zito - Biografia

(Gianni Zito) #1

Siamo sempre noi Cristiani a dover risollevare le sorti di una società che, se dipendesse da certe
persone - come i genitori di Annabella e tutta la loro parentela schierata in blocco contro di me, e
come lo squallido aristocratico estorsore che sparlò della mia famiglia, e che paradossalmente si
definiva anche cristiano ma si vedeva lontano un miglio che era soltanto uno squallido e balordo
millantatore - si troverebbe ancora al Medioevo!
Io scoprii tutto quanto perché fu proprio Annabella a confidarmelo, per farmi capire quali erano
stati i motivi per i quali i suoi genitori le volevano imporre di troncare la relazione con me.
Da allora nacque una vera guerra a distanza tra me ed i genitori di Annabella che, per quanto mi
riguarda, non potrà mai finire visto che, oltre a denigrare irreparabilmente me e la mia famiglia,
hanno fatto soffrire a lungo anche Annabella mortificandola inverosimilmente e per molti anni!
Nel tempo la situazione di scontro con loro peggiorò perché Annabella decise di investire somme
abbastanza elevate nel mio progetto sulla salute che, grazie a lei appunto, ritenni di riprendere
auspicandone finalmente una buona riuscita.
I genitori invece interpretarono maldestramente questi investimenti, addirittura come tentativi di
raggiro da parte mia, per cui rimasi ancora una volta disgustato dalla loro inciviltà e dalle loro
convinzioni inaudite e senza senso! Ovviamente con questi presupposti terribili si arrivò allo
scontro frontale che sfociò, tempo dopo, in una denuncia penale che io depositai alla Procura della
Repubblica contro i suoi stessi genitori! Lo feci non tanto per ottenere il dovuto rispetto, per me e
per i miei familiari, ma soprattutto per difendere Annabella dai continui e violentissimi attacchi
psicologici a cui la sottoposero i suoi genitori che usavano tutti i mezzi, anche i più scorretti e
deplorevoli, per indurla a chiudere la relazione con me. Infatti come conseguenza di tali attacchi
violentissimi, da parte dei suoi genitori, Annabella spesso sprofondava in terribili crisi di pianto,
talmente intense che più volte pensai di chiamare sia il 118 che i Carabinieri ma che poi, per
intermediazione telefonica della zia, riuscivamo a controllare dopo ore di sofferenza.

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