abito lungo, col suo solito stile da modella internazionale, lui invece più basso di lei, non
particolarmente interessante e nemmeno ben curato, anzi sembrava leggermente trasandato o
almeno molto stanco, probabilmente per una giornata di lavoro intensa. Quel suo strano portamento
mi sorprese, ed osservandolo meglio vidi che era molto più discreto di lei sia nell’apparenza che nei
modi, con un quotidiano sotto il braccio, una borsa, e la camicia senza cravatta e sbottonata male.
Non sapevo come definirlo: da un lato, riflettendo in buona fede, sembrava un uomo d’affari molto
pratico, senza fronzoli ed apparenze, con poco tempo a disposizione infatti non aveva ancora letto il
quotidiano nonostante fosse tarda serata; dall’altro, volendo lasciarmi andare alla cattiva fede tipica
dei Campani, pensai che quel tipo molto discreto tutto sembrava fuorché un uomo d’affari!
Pensai, in ogni caso, che non mi sembrava un uomo adatto a lei perché era troppo dimesso, troppo
discreto, e l’esuberanza di Miriam sembrava non ben supportata. Uno dei due era fuori luogo, e nel
contesto sembrava esserlo proprio lui.
Però nella vita mai dire mai! Quante volte mi era capitato di vedere persone, imprenditori, manager,
che a prima impressione non sembravano capaci ed invece all’atto pratico lo erano!
Quindi misi da parte le prime impressioni ed accolsi la coppia con grande simpatia.
Salutai Miriam con molta emozione, baciandola sulle guance, con confidenza ma con discrezione, e
a lui strinsi forte la mano, fin quasi a stritolagliela nel tentativo di accrescere il mio carisma o
almeno darmi un certo tono, come avevo imparato negli anni romani frequentando personalità
importanti della politica e dell’editoria. Infatti lui mi guardò stupito, con un certo timore
reverenziale.
Poi ci sedemmo per ordinare la cena ed iniziammo ad osservarci per scrutare tutta la sfera
dell’umanamente comprensibile tra di noi! Ciascuno aveva qualcosa da capire sugli altri due!