In pratica avrei raggiunto diversi record storici e soprattutto avrei offerto un grosso contributo alla
promozione turistica ed alla valorizzazione sia del territorio, sia delle aziende e dei prodotti
enogastronomici, presenti in città, nella provincia, nella regione intera.
Altra innovazione importante che concepii fu quella di integrare nella struttura anche
l’organizzazione di eventi come meeting e convegni del settore, da svilupparsi insieme alle
università ed ai principali enti e sigle di tutela della qualità dei prodotti alimentari.
Inoltre decisi di integrare anche dei corsi di formazione per le professioni enogastronomiche e
turistiche, grazie alle varie eccellenze del territorio campano che si sarebbero prestare volentieri alla
docenza.
Il progetto complessivamente era brillante ed innovativo, e quindi iniziai a lavorarci molto
seriamente ed individuai Invitalia come possibile soggetto finanziatore, ed infatti un’agenzia del
settore, a cui affidai la realizzazione del business plan, confermò le mie previsioni.
Dopo qualche settimana, ultimato lo studio di fattibilità, occorreva trovare una sede idonea con una
metratura abbastanza ampia da rendere realizzabile il progetto.
La ricerca fu lunga e difficile, e fu davvero un’impresa ardua individuare un locale commerciale
grande, in pieno centro, oltretutto con la necessità di avere anche un ampio parcheggio a
disposizione.
Passavano i mesi e purtroppo nessun locale idoneo veniva reperito.
Ad un certo punto persi la speranza, ritenendone impossibile l’esistenza in centro di una struttura
idonea.
In realtà esistevano diverse strutture di ampia metratura ma si trovavano tutte in zone desolate o a
carattere industriale che non presi in considerazione perché oggettivamente sarebbe stato troppo
rischioso realizzare il progetto fuori dal centro.