possibili, incontrai un amico che non incrociavo da tanto tempo e che vidi letteralmente nascere da
piccolo perché avevamo abitato per decenni nello stesso palazzo! Tanto fu importante l’amicizia
con la famiglia che sua madre fu l’unica vera amica che mia madre ebbe in tutta la sua vita!
Sostanzialmente avevamo un rapporto fraterno in virtù di una profondissima amicizia che vissero
prima i nostri genitori e poi anche noi figli, datata ormai da decenni. Infatti lui in passato chiamava
mia madre “zia Maria” fin quando lei fu in vita.
Gli spiegai sommariamente il progetto, essendo lui un ristoratore, e gli lasciai una brochure,
chiedendogli di farmi sapere al più presto se fosse interessato a partecipare come socio.
Mi telefonò il pomeriggio stesso, assolutamente entusiasta, confessandomi anche che, fino a poche
ore prima di incontrare me, aveva in mente di trasferirsi in qualche isola tropicale per aprire un
ristorante italiano, ma che, dopo aver letto il mio progetto, aveva deciso di farne parte e quindi di
restare in Italia!! Wow! Che shock!
Fu una notizia clamorosa ed una soddisfazione enorme, e quindi mi resi conto di aver trovato subito
un socio, che era anche un caro amico, e possedeva adeguate risorse finanziarie! Oltretutto stava
anche per vendere un altro ristorante, sempre in centro città, per cui avremmo potuto contare, oltre
che sulla liquidità che già possedeva, anche su quelle somme ulteriori per lo sviluppo del mio
progetto, come lui stesso mi riferì.
Decidemmo di aprire una società al 50% ciascuno e di prendere subito in locazione la struttura che
gli mostrai, che anche lui reputò perfettamente idonea al progetto e da non perdere assolutamente
nonostante le richieste economiche importanti.
Il mio futuro socio precisò che la validità stessa del progetto ci avrebbe consentito di poter sostenere
i costi alti di acquisizione e gestione della struttura, ed anche io ne ero cosciente ma avevo bisogno
della conferma da parte sua che non tardò ad arrivare.
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