Nei giorni seguenti, infatti, ci giunse la diffida alla sospensione dei lavori alla quale i nostri legali
opposero una battaglia legale durata oltre un anno, risultando coinvolti prima il TAR per diversi
mesi tra sentenze e ricorsi, poi il Consiglio di Stato di Roma per altre sentenze ed altri ricorsi, ed
infine il tribunale di Salerno che emise persino un’ordinanza di sequestro penale del locale!
In quel periodo il malefico ex magistrato fece pubblicare, su un giornale cittadino, in prima pagina
ed a caratteri cubitali, tutte le procedure di blocco dei nostri lavori edili, facendo divenire la
faccenda un vero scandalo locale!
Da segnalare, però, un aspetto importantissimo: tra tutti i giornali operanti in città ed in provincia,
numerosi per la verità, l’unico a pubblicare quelle notizie fu solo la testata il cui direttore era un
noto amico del malefico ex magistrato! Evidentemente, e non sussisteva alcun’altra spiegazione
plausibile, gli altri giornali conoscevano bene le caratteristiche estorsive del malefico ex magistrato
- che d’ora in avanti nel racconto definirò soltanto “il malefico” per brevità e per suoi meriti
oggettivi - e non diedero alcuna importanza alle sue ennesime malefatte! Nessun altro giornale, di
alcuna tipologia, pubblicò una sola virgola su quella faccenda! Quella testata il cui direttore era da
tempo amico del malefico, fu l’unica a farlo, e, ciò nonostante, riuscì a creare uno scandalo enorme!
Ovviamente il fine ultimo di quello scandalo mediatico, organizzato sempre dal malefico, fu quello
di punirci per non avergli pagato l’estorsione richiesta e, contestualmente, indurci a farlo nel più
breve tempo possibile.
Ovviamente i lettori di quel giornale, essendo totalmente sprovveduti ed ignari della realtà, cioè che
tutto quello scandalo era dovuto unicamente alle richieste estorsive del malefico, credevano che
fossero veri i reati descritti e le motivazioni tecniche per le quali erano stati bloccati i lavori!
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