NEI SECOLI DEI SECOLI - Gianni Zito - Biografia

(Gianni Zito) #1

Persino una carcerazione da innocente, quindi, può determinare un percorso di vita costruttivo, può
far riflettere, può avvicinare a Dio. Gesù stesso è stato in carcere prima di essere condannato a
morte, sempre da innocente, ed anche tanti Santi dopo di Lui.
In cuor mio, oltretutto, dopo 30 anni di ingiustizie e sofferenze di ogni specie, avvertivo la
sensazione che qualcosa di davvero impegnativo mi sarebbe dovuto accadere per chiudere,
consacrandola nel mio personalissimo Golgota, una lunghissima epoca di tormenti.
L’epilogo necessario per estinguere per sempre i conti col destino.


Giunse il fatidico giorno ed entrammo alla Cassazione che i romani chiamano “il palazzaccio” forse
non riferendosi soltanto alla struttura esterna piuttosto massiccia ma anche ad alcuni loschi
personaggi che vi operano! Fortunatamente non si tratterebbe della maggioranza dei giudici ad
essere loschi individui come purtroppo emerso da diversi scandali storici, ma una netta minoranza
che deturpa irrimediabilmente la giustizia italiana che dovrebbe ispirarsi al più alto dei valori legali,
riportato nella frase presente in ogni aula: “La giustizia è uguale per tutti” che appare a tutti gli
italiani, ormai, un misero penoso e ridicolo slogan!
Entrammo nel palazzaccio con la dovuta calma, anche perché ormai ci eravamo affidati in tutto e
per tutto al Buon Dio e quindi avremmo accettato tutto quanto Lui avesse disposto per me.


Iniziò l’udienza e l’avvocato penalista che affiancò Annabella nel difficile compito di difendermi
precisò a lungo tutte le motivazioni per le quali risultava davvero assurdo sbattere in carcere un
innocente, e fra queste descrisse soprattutto quelle che avevo sempre ritenuto anch’io fondamentali:
se si accusa una persona di aver distratto soldi dal conto corrente bancario di una società, anche
senza esserne amministratore, occorrono gli estratti dei conti correnti dai quali si devono evincere,
al di la di ogni ragionevole dubbio, le operazioni contabili che confermano la tesi accusatoria.
In pratica occorre la prova dell’uscita dei soldi dai conti correnti, e la relativa tracciabilità.

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