La mia vita e le Beatitudini
Le settimane trascorrevano e non giungendo alcuna ordinanza di carcerazione, e nemmeno
comunicazioni da parte del penalista, mi convinsi che la pena, la vergognosissima punizione
carceraria affibbiata ad un innocente come me, avrei dovuto eseguirla dopo l’udienza per le
condanne accessorie prevista dopo uno o due anni.
Una volta raggiunta questa convinzione iniziai a lavorare al ricorso da presentare alla Commissione
Europea sui Diritti dell’Uomo, la CEDU, che andava inoltrato entro 6 mesi dal deposito delle
motivazioni della Cassazione.
Compresi tutte le opportunità che offriva e le condizioni per poterne usufruire, e quindi accesi un
lumino di speranza sul mio destino, quanto meno riguardo all’opportunità di recuperare, in caso di
vittoria, la giusta dignità come uomo e come persona, perché l’annullamento della condanna subita
in Italia non era contemplato. Anche in caso di accoglienza del mio ricorso, quindi, la carcerazione
non sarebbe stata annullata! Un limite molto grave per la CEDU, davvero incomprensibile ed
imbarazzante! Non capisco perché sia nata un’istituzione del genere se poi non riesce a rendere
giustizia vera alle povere vittime liberandole da un’ingiusta detenzione!
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