E quindi spesso mi chiedevo: “ma nella mia vita sono più normali le tribolazioni o le gioie? Forse
ero destinato soltanto a subire sofferenze ed invece sono stato capace di vivere anche gioie
immense grazie alla mia spiccata capacità di mordere la vita e prendermi almeno in parte ciò che
mi spettava? Oppure il mio destino era esattamente il contrario, cioè avrei potuto vivere una vita
magnifica ma qualcuno da Lassù, o da laggiù, mi obbligava a subire anche le peggiori
mortificazioni, ovviamente con obiettivi drammaticamente opposti?”.
Infatti la domanda esistenziale che tutti ci poniamo nella vita, la più difficile e profonda possibile,
era proprio quella: “la sofferenza da dove proviene, dai Cieli o dagli inferi?”.
“La risposta la saprò soltanto quando andrò in Paradiso”, pensavo spesso, ma intanto un’idea
dovevo pur farmela, e le occasioni per riflettere erano tantissime, anzi tutte quelle ove ci fossero
Passioni da vivere: sia le tribolazioni che le gioie!
“Allora il Buon Dio vuole che pensi sempre a Lui, sia quando sono felice che quando sono triste”,
fu la sarcastica ed entusiastica conclusione.
“Non mi lascia scampo! Nessuna via d’uscita”, pensai scherzandoci su, ma la riflessione era
tutt’altro che semplice e grottesca.
Quando si parla d’Amore il Buon Dio diventa serissimo perché è tutta la Sua vita, la Sua Essenza, la
Sua Costituzione, la Sua Energia, il Suo tutto!
Lo immagino, il mio adorato Signore, in un Santo dialogo tra di noi, assumere un’espressione
improvvisamente e solennemente seria quando si parla d’Amore!
Vedo proprio il Suo Volto trasfigurarsi quando si parla d’Amore, vedo il Suo vero Volto Santo, il
Suo Cuore!
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