L’arresto improvviso per strada
In quel periodo vivevo tranquillo perché ormai ero persuaso, non avendo ricevuto alcuna notifica di
ordinanza di carcerazione, che avrei dovuto eseguirla soltanto dopo l’udienza per le pene accessorie
da tenersi di nuovo alla Corte di Appello di Roma a cui aveva rinviato il fascicolo la Cassazione.
Quella sera la nostra gatta Luna necessitava di una visita di controllo dal veterinario per cui preparai
tutto l’occorrente, salii con l’automobile nella zona alta del centro città e parcheggiai sotto il ponte
accanto all’istituto alberghiero.
Presi l’unico posto libero e subito dopo scesi dalla vettura per aprire la porta e prendere il
trasportino con la gatta dentro, quando all’improvviso due macchine si piazzarono una davanti ed
una dietro a me, scesero due uomini dalla prima vettura con un fare molto deciso, e mi dissero:
“Polizia, favorisca i documenti!”.
Un brivido mi percorse la schiena e tutto il corpo, e capii subito che non si trattava di un semplice
controllo perché c’erano troppi uomini schierati e pronti ad intervenire.
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