Libero - 22.07.2019

per terra ci stiamo tutti i gior-

ni, nel bene o nel male.

Nicoletta Piazzi

San Giorgio di Piano - Bo

LUNA/2

La politica degli sbarchi

nello spazio

Se nello spazio ci andavano

gli USA era antiproletario,

se ci andava l’URSS allora

era proletario e facevano sa-

pere qualcosa solo quando

gli andava bene, visto le car-

rette volanti che avevano

(Oriana Fallaci dixit, se non

erro, se sbaglio scusatemi)...

Francesco Matarazzo

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DE CRESCENZO

Le provocazioni

del genio napoletano

Ospite di Maurizio Costan-

zo, Luciano De Crescenzo

provocò il pubblico: «È me-

glio che faccia lo scrittore o

che torno a fare l’ingegne-

re?». La risposta sta nei nu-

meri: quasi 20 milioni di co-

pie vendute nel mondo. Solo

il libro sul professor Genna-

ro Bellavista fu un caso lette-

rario. Non solo scrittore, ma

regista, attore e conduttore

televisivo. Un perfetto ecletti-

co. Con piacevole ironia rac-

contò la sua Napoli e divulgò

la storia degli antichi filosofi

dell’età greca. Ho letto un

bel po’ di cose di De Crescen-

zo e continuerò a leggerlo,

perché la sua narrazione è

culturalmente godibile e

continua a far tendenza.

Fabio Sicari

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DIETA VEGETARIANA

La carne piace

e se ne vende di più

Nonostante le mode vegeta-

riane la spesa per la carne bo-

vina è in aumento. Nell’ulti-

mo anno gli italiani hanno

speso 500 milioni in più per

bistecche e fettine. Il ritor-

no della carne a tavola certi-

fica la crisi della dieta vege-

tariana.

Gabriele Salini

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MUSICA

Che tristezza

questi cantanti moderni

Negli ultimi 10-20 anni ho

riscontrato un certo imbar-

barimento dei gusti musi-

cali dei giovani. Le mode

cambiano, il suono si evol-

ve, ma in tal caso sembra

che la musica abbia subito

una regressione. A parte

qualche rara eccezione,

più che di musica siamo

bombardati da rumore ac-

compagnato da parole a

volte anche in un italiano

storpiato. Che la cosa sia le-

gata anche ad una certa ca-

duta degli stili di vita,

dall’educazione, o meglio

dalla diseducazione? Se-

condo me può esserne una

conseguenza. Se andiamo

a spulciare qualche cantau-

tore italiano fra le giovani

leve, si nota come i più se-

guiti siano proprio quelli

che parlano di trasgressio-

ne, droga, quasi un invito a

volte a provare, come ulti-

ma spiaggia per assopire

malesseri interiori. Non sa-

rebbe ora che genitori, edu-

catori e scuola si alleino

per far tornare la gioventù

bella?

Gianna Leone

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TRASPORTI

Corse più care a Milano

Una fregatura coi fiocchi

Il sindaco di Milano ha au-

mentato il biglietto a 2 euro

con la scusa che si può viag-

giare anche nei comuni li-

motrofi. È come andare a

Londra in aereo e pagare

per andare a New York.

Paola Graziani

Milano

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POSTA PRIORITARIA

Censurare Mussolini

serve solo a farlo più grande

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Gentile Carioti, giorni addietro ho fatto un

sogno ad occhi aperti che poi s’è realizzato.

Lo scrittore Antonio Scurati aveva vinto il

premio Strega, con il libro “M. Il figlio del

secolo”. La buonanima di Mussolini fa parte

degli argomenti più trattati dalla sinistra. Si

vieta l’esposizione delle foto del duce, la sini-

stra definisce il fascismo «il male assoluto».

Ma da quando è passata la linea dell’onore-

vole Fiano succedono cose che non capisco.

La parola «Mussolini» è sempre più usata;

molte persone, e lo posso testimoniare nel

mio piccolo, vorrebbero che tornasse, per-

ché di sicuro qualcosa di buono l’aveva fatto

e qualcosa di buono costruirebbe ancora.

Non mi piacciono le novità tecnologiche,

possiedo un telefonino da miserabile. Quelli

che hanno telefonini di pregio mi mostrano

in continuazione le foto del duce, tanti le

immagini dei nonni in camicia nera. Questo

mi fa pensare che vietare di parlare di Mus-

solini abbia sortito l’effetto contrario, la sua

figura ne è uscita rinforzata. Per un attimo

ho immaginato di vincere io lo Strega. In

verità ho scritto alcuni libri dalla parte dei

vinti. Pensando alla gioia di quel premio, di

sicuro avrei fatto il saluto romano. Una delle

motivazioni l’ho avuta da mia madre. Tra gli

oggetti che mi ha lasciato c’è una spilla mus-

soliniana di mio nonno, orgogliosa camicia

nera. Il mio bisnonno paterno indossò la ca-

micia rossa di garibaldino, mio nonno fece

la guerra di Libia, mio padre conobbe il la-

ger tedesco, perché preferì mantenere fede

al giuramento fatto al re e si sentiva un gua-

reschiano. Anche il mio saluto romano

avrebbe una sua ragione, perché credo sia

giusto onorare gli ideali fascisti della mia fa-

miglia, come ha fatto Scurati con gli ideali

della sua. Certamente il mio gesto avrebbe

suscitato manifestazioni antifasciste e sarei

stato perseguitato dalla stampa di sinistra.

Appare palese che ci troviamo davanti a due

pesi e a due misure. Nella mia vita forse ho

sempre sbagliato, ma ne vado fiero, perché

qualcuno scriverà: «Non mutò bandiera».

Emilio Del Bel Belluz

Motta di Livenza (Tv)

■■■

Sventolo una bandiera diversa dalla sua,

caro Del Bel Belluz. Idealmente mi collo-

co con i partigiani liberali, antifascisti e

anticomunisti di Edgardo Sogno. Le cose

buone fatte da Mussolini non bastano a

cancellare le leggi razziali e l’entrata in

guerra. Sul resto la penso come lei: censu-

rare il duce e il suo ventennio serve solo a

ingrandire un personaggio comunque gi-

gantesco. Basta guardarsi attorno per ca-

pire che è così. Ma tra la loro ideologia e

la realtà, i compagni scelgono sempre la

prima. Potenza della terza narice. Saluti.

FAUSTO CARIOTI

ANCONA

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22 luglio

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