20 Giovedì 5 Marzo 2020 Il Sole 24 Ore
Finanza & Mercati
Amplifon ha ceduto ieri il ,% in
Borsa, attestandosi a , euro,
nel giorno dei conti per il .
Azioni in caduta, ma a dispetto di
un bilancio (il primo dell’integra-
zione della acquisita spagnola
Gaes) chiuso con: ricavi consolida-
ti per , miliardi (+,% a cambi
correnti e +,% a cambi costanti);
risultato netto as reported in
incremento del ,% a , milio-
ni; utile netto per azione rettificato
a , centesimi (+,%).
Sul però - e questo è il
punto che ha appesantito il titolo
ieri – la società guidata dall’ad
Enrico Vita non si sbilancia: «Con-
siderata l’attuale situazione legata
agli effetti socioeconomici del
Covid- e l’incertezza relativa alla
durata e all’espansione geografica
di tale epidemia è prematuro oggi
fare previsioni su possibili impatti
per i prossimi mesi». E tutto que-
sto pur rassicurando che i fonda-
mentali di medio e lungo termine
rimangono intatti e che la società
continua «a prevedere una crescita
superiore al mercato sulla base
delle scelte strategiche intraprese
focalizzate sul cliente» e viste, fra
le varie cose, l’«elevata diversifica-
zione geografica» e la «forte solidi-
tà economica-finanziaria».
Il messaggio è stato ribadito
dall’ad Vita in conference call, pur
nella consapevolezza di dover fare
i conti con il fenomeno coronavi-
rus troppo recente per essere
inquadrato appieno e con impatto
«limitato e trascurabile» per ora.
«In Lombardia, Piemonte, Veneto
ed Emilia-Romagna – ha precisato
Vita – abbiamo il /% dei
nostri negozi. Nel Nord Italia ne
abbiamo chiuso uno solo. Nelle
quattro regioni più colpite dal
coronavirus abbiamo visto un
rallentamento ma i nostri store
non sono mass market, non ci
sono quindi molte persone in
negozio nello stesso momento e il
calo dei visitatori per ora è molto
limitato». Il cda di Amplifon ha
proposto un dividendo di cente-
simi per azione (+,%). Il board
ha inoltre approvato una proposta,
da sottoporre all’assemblea, per
un nuovo piano di buy-back con
cui la società che potrebbe arrivare
a detenere fino a un massimo del
% del capitale (oggi è all’,%). La
strategia per il , si legge inol-
tre nella nota di Amplifon, avrà
come punti cardine «la seconda
fase del processo di integrazione
di Gaes, con generazione di impor-
tanti sinergie» e «la continua
crescita per linee esterne».
—Andrea Biondi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
DENARO&LETTERA
AMPLIFON: -4,22%
Crescono ricavi e margini,
ma pesa il rischio coronavirus
04/12/2019
26,48 24,54
04/03/2020
24
28
32
Italmobiliare chiude il con un
Net Asset Value pari a , miliardi
(+,%) con la componente
investita in “Portfolio companies”
che cresce di oltre il % a circa
milioni, grazie all'incremento
di valore per circa milioni
dovuto principalmente alla cresci-
ta registrata da Caffè Borbone e da
Tecnica Group e a seguito degli
investimenti del periodo per oltre
milioni (Autogas e Capitelli).
Nel , inoltre, è stato registrato
un utile di , milioni (, milio-
ni nel che includeva effetti
fiscali positivi per oltre milioni)
mentre il risultato ante imposte è
pari a , milioni (, milioni a
fine ).
«Alla luce del positivo percorso
di crescita della società nel trien-
nio - - spiega una nota -
il board proporrà alla prossima
assemblea la distribuzione di un
dividendo ordinario di , euro
per azione (, euro nel ) e di
un dividendo straordinario di ,
euro per azione».
«Gli investimenti che abbiamo
effettuato nel corso di questo ciclo
triennale hanno aggregato attor-
no ad Italmobiliare un insieme
ben differenziato di realtà di
eccellenza dell’industria italiana»
sottolinea in una nota Carlo Pe-
senti, consigliere delegato di
Italmobiliare.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
ITALMOBILIARE: -0,75%
Aumenta il Nav, sarà distribuito
dividendo ordinario e straordinario
04/12/2019
24,70 26,50
04/03/2020
23,5
25,5
27,5
PARTERRE
Aspi cresce in India
Gavio all’offerta su Brisa
Grandi manovre all’estero per Aspi-Autostrade per l’Italia
e il gruppo Gavio. La controllata di Atlantia sta infatti parte-
cipando a una gara per la gestione di alcune infrastrutture
in India, mentre Gavio (alleato al fondo di private equity Ar-
dian) è in lizza per conquistare le autostrade portoghesi.
Secondo indiscrezioni, a breve dovrebbe infatti essere co-
municato il risultato della gara tramite la quale stanno per
essere assegnati tre lotti autostradali in India eredità del falli-
mento del gruppo finanziario indiano Il&Fs. Secondo i media
locali, Autostrade (attraverso la sua controllata Indian Infra-
structure Development) sarebbe favorita per aggiudicarsi la
gestione dell’autostrada Pune Sholapur Road, asset di circa
chilometri nello stato del Maharashtra con un Ebitda di
milioni.
In Portogallo, sono invece attese per il prossimo marzo
le offerte vincolanti per il controllo delle autostrade Brisa. A
vendere sono il gruppo finanziario Arcus Infrastructure Part-
ners e l’imprenditore José de Mello. Il gruppo Gavio presenterà
un’offerta con l’alleato Ardian e con l’assistenza di Medioban-
ca. Tra gli altri gruppi in lizza ci sono il fondo pensione olan-
dese Apg, l’operatore iberico Globalvia e anche Abertis. (C.Fe.)
Anche i private equity si convertono alle politiche Esg e
ritorno degli investimenti: è il tema sempre più al centro
dell’attenzione degli investitori istituzionali. Investindu-
strial, che non è nuova a queste politiche essendo una
società carbon neutral da oltre anni, è pronta a esten-
dere la propria attività in questo ambito. Si è infatti impe-
gnata a diventare carbon positive a livello di gruppo entro
la fine del . Obiettivo che si traduce nella capacità
non solo di compensare le emissioni di carbonio, ma di
generare un impatto positivo sull’ambiente attraverso le
partecipazioni detenute nelle società del gruppo che nel
ha registrato ricavi pari a circa miliardi di euro e
un margine operativo lordo di , miliardi di euro.
Sul fronte della sostenibilità Investindustrial collabora
inoltre con la NYU Stern School of Business dal con
l’obiettivo di creare un nuovo sistema per tracciare i bene-
fici finanziari delle politiche Esg. E del ritorno sugli inve-
stimenti sostenibili discuterà proprio oggi Andrea Bono-
mi, fondatore e presidente di Investindustrial, alla NY
University nell’ambito dell’annuale Practice Forum for
Corporate Leaders and Investors. (C.Fe.)
Domenico Bosatelli, grande azionista di Ubi nochè patron
di Gewiss, va al rilancio sull’ex popolare. E arrotonda così
ulteriormente la quota del Car, il patto di consultazione che
raccoglie i grandi soci dell’ex popolare, che oggi può così
contare sul ,% del capitale della banca. Ieri l’imprendi-
tore ha reso noto infatti di aver concluso un riassetto interno
alla famiglia, a valle del quale la holding Polifin detiene ora
milioni di azioni e la famiglia altre milioni di azioni Ubi.
Nel complesso, dunque, all’imprenditore bergamasco è ri-
conducibile il ,% di Ubi Banca, pari a milioni di titoli.
La mossa mette così a tacere «alcune insinuazioni palese-
mente tendenziose», come le ha definite lo stesso Bosatelli
in un comunicato, che ipotizzavano un suo possibile disim-
pegno, dopo che nei giorni scorsi i due figli dell’imprenditore
aderenti al Patto Car avevano venduto complessivamente
.. azioni ordinarie.Bosatelli si è espresso sull’offerta
di scambio su Ubi lanciata da Intesa Sanpaolo, progetto
«razionale e positivo» nei confronti del mercato, ma che
«non è premiante per Ubi». L’offerta di Intesa è «molto limi-
tata rispetto ai veri valori tangibili e intangibili» della ban-
ca, «il cui patrimonio reale supera i miliardi di euro. (L.D.)
Investindustrial punta
sull’Esg per le controllate
Ubi, il patto Car va al 19%
con le mosse di Bosatelli
Coronavirus, su fusioni e acquisizioni
piomba lo spettro della forza maggiore
TRA VIRUS E FINANZA
I contratti di M&A hanno
clausole che, in casi estremi,
consentono di recedere
Non è accaduto neppure l’
settembre , ma questa
volta potrebbe succedere
Carlo Festa
MILANO
Sulle grandi operazioni di fusione ed ac-
quisizione piomba lo spettro delle clau-
sole di forza maggiore. L’acronimo è
Mac, cioè «material adverse change», e
nell’attuale situazione di emergenza da
coronavirus potrebbe causare l’annulla-
mento di deal che ormai erano prossimi
al closing.
Per alcuni addetti ai lavori è presto
per fare un bilancio e altri fanno notare
che la clausola Mac non era stata attivata
nemmeno dopo gli attacchi dell’ set-
tembre o dopo disastri naturali come i
terremoti. Tuttavia, nel caso del corona-
virus, la situazione è differente. L’au-
mento dei casi di coronavirus in diversi
paesi del mondo che si sta registrando
nelle ultime settimane potrebbe avere
impatti negativi per molte operazioni di
M&A e Joint Venture già avviate o in pro-
gramma nel primo trimestre del .
L’evolversi di questa situazione dipen-
derà senza dubbio dal protrarsi o meno
dell’emergenza sanitaria.
Un report recentemente pubblicato
dallo studio Legale Hogan Lovells ha
analizzato i fattori che le società devono
tenere in considerazione per i prossimi
mesi. L’epidemia e le misure adottate dai
governi (prima in Cina e Asia, ora in Eu-
ropa e negli Usa) stanno causando signi-
ficativi rischi alle società. Queste circo-
stanze potrebbero innescare una “mate-
rial adverse change” (Mac) ai sensi di ac-
cordi di acquisto quote o joint venture.
Una clausola Mac prevede in genere che
se si verifica un evento che ha un effetto
negativo rilevante sulle attività o sugli
affari della società target o del suo grup-
po, si può recedere l’accordo e interrom-
pere i dialoghi. «Quello che stiamo vi-
vendo in questi giorni è un cambiamen-
to improvviso delle condizioni di merca-
to che può avere effetto sulle transazioni
in corso. L’effetto può aversi a due livelli:
la Mac può essere invocata dal potenzia-
le compratore per proprie valutazioni o
può essere l’effetto indiretto delle scelte
del finanziatore. Generalmente le Mac
sono inserite anche nei contratti di fi-
nanziamento. Un fenomeno molto più
generalizzato lo avevamo vissuto con il
crack Lehman quando numerose ope-
razioni erano saltate, tra signing e clo-
sing, per l’invocazione della Mac» dice
Fausto Rinallo, Ad di Ethica Corporate
Finance. «Rispetto ad allora le definizio-
ni normalmente utilizzate oggi nei con-
tratti sono più stringenti e meno generi-
che; ragione per cui mi aspetto che la
Mac oggi colpisca selettivamente le ope-
razioni sulle “industries” più esposte al
fenomeno coronavirus (come trasporti,
turismo, ristorazione, retail), mentre
dovrebbero essere immuni quelle dei
settori più difensivi» come healthcare,
energia e telecomunicazioni.
Bisogna sottolineare però che ogni
contratto prevede un significato diverso
di “evento di forza maggiore” anche se
è abbastanza probabile che questa epi-
demia possa essere considerata tale, co-
me anche le misure straordinarie messe
in campo dai vari governi. In Cina c’è già
un precedente. A conferma di ciò, il
febbraio, un esponente della Commis-
sion of Legislative Affairs of the National
People’s Congress, (il sistema legislativo
nazionale cinese) rispondendo a una
pubblica richiesta ha spiegato che le mi-
sure di prevenzione e controllo dell’epi-
demia del nuovo Coronavirus adottate
dal governo cinese sono da considerarsi
un evento di “forza maggiore” ai sensi
del Prc Contract Law.
Ma non è tutto. Le società coinvolte in
operazioni di M&A o JV al momento de-
vono considerare anche altre implica-
zioni derivanti da questo scenario di
emergenza sanitaria e incertezza eco-
nomica. A questo proposito, nel report
dello studio legale Hogan Lovells ci sono
situazioni di difficoltà che i soggetti
coinvolti potrebbero affrontare: even-
tuali ritardi nel closing e nella due dili-
gence, ma anche violazione delle rap-
presentazioni e garanzie, eventi risolu-
tivi e impossibilità a partecipare fisica-
mente a meeting.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
TURISMO
Il caso di Lastminute, a rischio
l’ingresso dei private equity
Il settore dei viaggi è tra
i più colpiti e i deal sono
difficilmente finanziabili
Il settore del turismo è tra i più
colpiti dall’emergenza coronavi-
rus. Così le operazioni di fusione
e acquisizione in questo ambito
rischiano di finire momentanea-
mente in stand-by.
Tra i casi sotto i riflettori c’è
quello di Lm Group, azienda attiva
nel settore dei viaggi online, co-
nosciuta anche per il sito lastmi-
nute.com, ma anche per i marchi
Bravofly, Crocierissime, e l’agen-
zia viaggi online spagnola Rum-
bo. Il gruppo fa capo all’imprendi-
tore milanese Fabio Cannavale ed
è quotato alla Borsa di Zurigo.
Lo scorso anno infatti alcuni
fondi di private equity hanno av-
viato discussioni con gli azionisti
di Lastminute.com per un ingres-
so nel capitale.
Nello scorso gennaio sono
emerse indiscrezioni su trattative
con il fondo scandinavo Triton.
Lm Group aveva risposto ai ru-
mors affermando di «essere in un
costante processo di valutazione
di una vasta gamma di possibilità
strategiche, conducendo delle di-
scussioni con diverse parti, tra
cui, ma non solamente, delle so-
cietà di private equity».
Ora resta da capire quanto du-
rerà l’emergenza coronavirus. Ma
di sicuro i private equity, nell’at-
tuale momento di mercato, po-
trebbero avere maggiori difficoltà
a ottenere finanziamenti dalle
banche per effettuare deal in de-
terminati settori come ad esempio
il turismo, tra i più colpiti a livello
economico. Ieri il servizio di intel-
ligence Acuris segnalava che la
difficoltà a trovare finanziamenti
bancari per fattori esterni (come
appunto il coronavirus), da parte
del compratore, potrebbe rientra-
re tra le circostanze previste con-
trattualmente dalla clausola Mac,
cioè «material adverse change».
Il gruppo è uno dei leader euro-
pei del settore: oggi offre servizi
ad oltre milioni di viaggiatori
ogni anno ed è quotato (con la La-
stminute.com N.v.) alla borsa di
Zurigo.
Il gruppo, che nel ha avuto
un giro d'affari di circa , mi-
lioni di euro, è stato ribattezzato
Lm Group. In cima c’è la Lm Hol-
ding, dove c'è un patto di sindacato
nel quale l’imprenditore e fonda-
tore Fabio Cannavale detiene la
maggioranza.
—C.Fe.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
ANSA
Piazza Affari. L’allarme coronavirus può impattare sui piani di fusione
Prysmian, nuova commessa da 150 milioni
Monica D’Ascenzo
Nuova commessa per Prysmian. Il
gruppo, attivo nel settore dei sistemi
in cavo per l’energia e le telecomuni-
cazioni, si è aggiudicato un contratto
da oltre milioni di euro assegnato
da Réseau de Transport d’Électricité
(RTE) per la realizzazione di due siste-
mi in cavo sottomarini e terrestri per
il collegamento del parco eolico of-
fshore situato tra le isole di Yeu e
Noirmoutier con la rete elettrica del-
l’entroterra francese. La nuova com-
messa porta il totale dei contratti si-
glati finora dal gruppo nel settore of-
fshore Wind Farms - a un
valore di milioni di euro rispetto
ai milioni del . «Siamo orgo-
gliosi di contribuire allo sviluppo di
infrastrutture di importanza così
strategica» ha sottolineato Hakan Oz-
men, EVP Projects Business Unit di
Prysmian Group. L’appuntamento
del mercato, però, è quello con il bi-
lancio che sarà comunicato oggi.
Le attese sono per un margine opera-
tivo lordo (Ebitda) che superi il miliar-
do di euro, obiettivo più volte ribadito
dall’amministratore delegato Valerio
Battista. In occasione dei risultati dei
primi nove mesi dell’anno, chiusi con
un Ebitda adjusted di milioni di
euro in crescita del ,% su ricavi da
, miliardi (+,% sullo stesso pe-
riodo ), il gruppo aveva confer-
mato la guidance per l’intero eserci-
zio: un Ebidta adjusted compreso fra
milioni e , miliardi e un free
cash flow a milioni (con un’oscil-
lazione in più o in meno del %) dopo
milioni di costi di ristrutturazione.
Dalla conference call, dopo la chiusu-
ra dei mercati, si avranno maggiori
indicazioni anche sull’esercizio in
corso alla luce di quanto sta avvenen-
do sui mercati internazionali. Se le
commesse ci sono, infatti, è anche ne-
cessario che si trasformino in ricavi da
poter contabilizzare. Il , alla luce
di quanto sta avvenendo sulle Borse e
dei rischi di recessione, potrebbe rive-
larsi, secondo alcuni analisti, un anno
di stabilizzazione per Prysmian. Resta
il fatto che le stime per il mercato sono
positive: la dimensione del mercato
dei cavi in fibra ottica è previsto che
raggiunga i , miliardi di dollari en-
tro il , con una crescita media an-
nua del % tra il e il , secon-
do un report di Markets & Markets.
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CONTRATTI
C
ome un improvviso bagliore tra le nuvole in un
periodo piovoso fa uscire la gente di casa, anche
un improvviso rimbalzo sulle Borse fa uscire le
imprese sui mercati. Così lunedì e martedì, quando
Wall Street e le Borse europee hanno ripreso fiato
grazie anche all’intervento della Fed, per le imprese si è
aperta una improvvisa e brevissima
«finestra di opportunità» per emettere
obbligazioni. E tante l’hanno colta. Varie
imprese hanno raccolto in totale ,
miliardi sul mercato in euro e , su quello in
dollari, secondo i calcoli di Reuters-Refinitiv.
È scesa in campo, per esempio, l’inglese
Relx, che ha raccolto miliardi di euro
emettendo bond a , e anni. Anche
l’americana Honeywell International (che
recentemente è entrata nell’occhio degli
investitori per la vendita di mascherine) ha
emesso bond in euro: un miliardo di euro e
durata di anni. Negli Usa si sono fatte vive
sul mercato aziende come Texas Instruments,
McDonald’s oppure Entergy Louisiana. Certo, la
volatilità ha avuto un costo: secondo i banchieri, queste
emissioni hanno dovuto offrire un extra-rendimento
di - punti base rispetto a ciò che avrebbero pagato
prima dell’emergenza coronavirus.
di Morya Longo
LO SPIRAGLIO SULLE BORSE
APRE LA FINESTRA DEI BOND
MILIARDI
DI EURO
Le emissioni
di bond in euro
di martedì
5,2
Oggi il bilancio : atteso
un margine operativo lordo
oltre il miliardo di euro
MERCATI