Il Sole 24 Ore Giovedì 5 Marzo 2020 21
Finanza & Mercati
PopBari, per i soci truffati
al via i primi indennizzi
CREDITO
Quasi due milioni
ai azionisti che avevano
sottoscritto le transazioni
Ora si apre la partita
per il ristoro alle vittime
di collocamenti illegittimi
Vincenzo Rutigliano
BARI
Primi indennizzi per quasi milioni di
euro per quegli azionisti di popolare
Bari che avevano transato dopo che
l'Acf, in Consob, aveva accertato la vio-
lazione, da parte della banca, in sede di
collocamento dei titoli, degli obblighi
di diligenza, correttezza, informazione
e trasparenza. Gli indennizzi riguarda-
no azionisti, in media . euro
a risarcimento, che hanno incassato le
somme previste nelle transazioni sot-
toscritte con la banca nei mesi scorsi, a
partire da giugno .
Il via libera alla esecuzione delle
conciliazioni con i azionisti ricor-
renti vittoriosi, è stato dato dai com-
missari straordinari che, ai primi di
febbraio, avevano preso l'impegno con
le associazioni dei consumatori di
chiudere definitivamente le transazio-
ni concluse prima del commissaria-
mento. Gli indennizzi sono un risultato
che Antonio Pinto, presidente di Con-
fconsumatori Puglia e difensore, insie-
me ad Antonio Amendola, di dei
azionisti indennizzati, definisce «un
primo gesto concreto dell'inversione di
tendenza, e della maggiore attenzione,
posta dalla nuova governance, verso
gli azionisti vittime di un collocamento
illegittimo, i quali per la prima volta ri-
cevono soldi dalla banca».
Oltre alle somme ottenute a titolo di
indennizzo, i azionisti hanno an-
che conservato le azioni e tutti i relativi
diritti patrimoniali che ne deriveranno
da esercire in sede di trasformazione in
spa. Le percentuali ottenute sono di-
verse in funzione della maggiore o mi-
nore gravità delle violazioni subite,
della misura dei dividendi già percepiti
e che sono stati detratti, o delle prescri-
zioni parziali per taluni dei titoli perchè
acquistati in anni remoti.
Gli accordi transattivi indennizzati
risalgono al Protocollo di conciliazione
che le principali associazioni di consu-
matori riconosciute avevano siglato a
giugno , a seguito dei ricorsi vinti
in sede Acf, protocollo cui era seguita
l'apertura di un tavolo che ha poi porta-
to alla sottoscrizione di alcune transa-
zioni. Al netto di questi indennizzi,
vi sono poi, in attesa di definizione, al-
meno altri (per fare il solo caso del-
le posizioni difese da Confconsumato-
ri) tra ricorsi riconosciuti da Acf e cause
presentate davanti al tribunale per da-
re esecuzione alle decisioni favorevoli
pronunciate dall'arbitro Consob.
Se queste transazioni, e le mo-
dalità con le quali sono state monetiz-
zate, saranno o no un precedente lo di-
rà solo il tempo. Tutto continua infatti
a dipendere, come un mantra, dagli
esiti della verifica della effettiva situa-
zione patrimoniale della banca. Solo
dopo i risultati della due diligence,
compiuta dai commissari insieme a
Bdo Italia, sarà possibile individuare
un percorso effettivo di ristoro, con nu-
meri e percentuali reali, per quegli
azionisti che hanno subito un colloca-
mento illegittimo. Il tempo dunque di-
rà che seguito ci sarà sul piano dei con-
tenziosi attivati in questi anni. Ancora
nei giorni scorsi, l'arbitro Consob, ha
condannato la banca a risarcire altri
azionisti, assistiti da Federconsumato-
ri Puglia, «per informativa troppo ge-
nerica sulla vendita delle azioni». In-
tanto dopo il suo insediamento, il
marzo, il nuovo dg, Paolo Alberto De
Angelis, ha incontrato martedì i re-
sponsabili delle principali unità opera-
tive della banca e tracciato le principali
linee di indirizzo.
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IN BREVE
Banca Popolare di Bari. La partita per il ristoro ai soci truffati
IMAGOECONOMICA
INCHIESTA A MILANO
Truffe fallimentari, otto arresti
Associazione a delinquere
finalizzata alle truffe e alle
distrazioni post fallimentari.
Queste le accuse mosse dalla
procura di Milano a nove persone
di cui tre destinatarie di misure di
custodia cautelare in carcere e
cinque ai domiciliari. Il Nucleo di
Polizia economico finanziaria di
Milano ha poi eseguito sequestri
preventivi per circa mila euro.
Tra gli indagati spiccano
amministratori di società italiane e
lussemburghesi, oltre che pubblici
funzionari e professionisti. Nel
corso delle indagini gli inquirenti
avrebbero accertato l’esistenza di
una vera e propria rete dotata di
«notevoli capacità organizzative
ed intellettive» che avrebbero
consentito agli indagati di
intrufolarsi tra le maglie della
legge fallimentare per sfruttarne a
proprio vantaggio lacune e limiti.
In dettaglio gli indagati avrebbero
monitorato alcune procedure
concorsuali (fallimenti ma anche
amministrazioni straordinarie)
individuando, con l’aiuto di
“basisti esperti”, alcune situazioni
particolarmente sensibili: nelle
quali comparissero o creditori
defunti, oppure irreperibili. Una
volta individuate le circostanze più
adatte gli indagati avrebbero
predisposto false cessioni dei
crediti retrodatandole grazie alla
proattiva compiacenza di un
funzionario di un comune del
bresciano, passando poi
all’incasso. Un approfondimento
sulla vicenda verrà pubblicato
sul numero di Plus in edicola
sabato marzo.
—St.E.
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Terna incorpora
Brugg Kabel e lancia
l’integrazione
ELETTRODOTTI
Rilevato il % dell’azienda
svizzera tra i principali
operatori di cavi elettrici
Celestina Dominelli
La ratio è chiara: portare in “ca-
sa” competenze molte solide e
rodate sia nella realizzazione di
nuove linee elettriche che nella
gestione e manutenzione di in-
frastrutture esistenti. Antici-
pando, di fatto, una tendenza
che, da qui a qualche anno, vedrà
scendere in campo anche i com-
petitor europei. Terna però si è
già mossa e ha appena perfezio-
nato, per un corrispettivo di cir-
ca milioni, l’acquisizione, an-
nunciata lo scorso dicembre, del
% di Brugg Kabel Ag, “braccio”
dell’omonimo gruppo svizzero
e uno dei principali operatori del
Vecchio Continente nel settore
dei cavi terrestri.
L’operazione è stata finaliz-
zata attraverso Terna Energy
Solutions, la controllata del
gruppo guidato da Luigi Ferra-
ris alla quale fanno capo, tra l’al-
tro, anche le partecipazioni in
Tamini (%) e Avvenia (%), e
che rappresenta uno dei driver
per lo sviluppo delle attività non
regolate. Grazie all’expertise di
Brugg Kabel, che conta su una
consolidata presenza in Svizze-
ra e su progetti assai significati-
vi anche oltreconfine (dagli
Emirati Arabi Uniti alla Cina),
Terna potrà non solo presidiare
con maggiore forza il corretto e
continuo funzionamento della
rete nazionale, ma sarà in grado
di implementare la sua capacità
di offrire servizi “chiavi in ma-
no” sui mercati internazionali.
Anche per via del particolar
identikit dell’azienda svizzera
che è l’unico produttore a certi-
ficare accessori standard (giunti
e terminali, il tassello più deli-
cato di un’infrastruttura elettri-
ca) utilizzabili per qualsiasi cavo
e che dispone altresì di un cen-
tro di formazione avanzata
presso la Brugg Kabel Academy
con cui fornisce un affianca-
mento continuo ed efficiente ai
clienti del settore elettrico an-
che nella fase di gestione e ma-
nutenzione degli asset.
Brugg Kabel, dunque, assicu-
rerà ulteriore “benzina” a Terna
come si evince peraltro anche
dal comunicato con cui il gruppo
elvetico ha annunciato il perfe-
zionamento dell’operazione,
giunta a valle di un’ampia ri-
strutturazione messa in pista
dalla famiglia Suhner, che ha
portato alla decisione di salva-
guardare il futuro del sito di
Brugg, dove ha sede il “gioielli-
no” dei cavi terrestri, con la ces-
sione del ramo d’azienda su cui
avevano messo gli occhi anche
tanti operatori asiatici. E, pro-
prio per favorire l’integrazione
con la comprovata esperienza
degli uomini di Terna nella tec-
nologia di trasmissione aerea e
con le attività del gruppo - che,
ieri, ha anche rinnovato il proto-
collo d’intesa con la Guardia di
finanza per rafforzare la sicu-
rezza della rete elettrica - , la go-
vernance della società svizzera
è stata parzialmente rivista.
A seguito dell’incorporazione
nella spa dell’alta tensione, il cfo
di Terna, Agostino Scornajen-
chi, ha quindi assunto il ruolo di
presidente del consiglio di sor-
veglianza di Brugg Kabel al po-
sto di Otto Suhner che ricopriva
l’incarico dal e che presiede
il consiglio di amministrazione
dell’ormai ex capogruppo.
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TIM
Ufficiale l’accordo
con Google Cloud
Tim e Google Cloud hanno
firmato l'accordo ufficiale che
darà il via a una collaborazione
tecnologica congiunta «per la
creazione di innovativi servizi
di cloud pubblico, privato e
ibrido». Tim, si legge in una
nota, punta con questo accordo
a «un’accelerazione nella
crescita dei suoi ricavi da servizi
tecnologici, con l'obiettivo di
raggiungere miliardo di euro
di ricavi e , miliardi di euro di
Ebitda entro il ».
ESSELUNGA
L’arbitrato slitta
al 21 marzo
L’arbitrato su Esselelunga sul
valore del % della quota di
Violetta e Giuseppe Caprotti in
Supermarket Itialiani slitta al
marzo per ragioni di difficoltà
logistiche dei tre arbitri
nell’attuale situazione di
emergenza coronavirus : i tre
arbitri per dirimere la
controversia tra gli eredi di
Bernardo Caprotti sono Enrico
Laghi, Mario Cattaneo e
Gualtiero Brugger.
ITALIA INDEPENDENT
Delega per aumento
da 7,8 milioni
L'assemblea degli azionisti di
Italia Independent ha
confermato la nomina del
consigliere Marco Cordeddu,
già cooptato dal consiglio di
amministrazione della società,
ed ha deliberato di attribuire al
consiglio di amministrazione
una delega ad effettuare uno
o più aumenti di capitale
fino ad un controvalore
massimo complessivo pari
a , milioni euro.
Andrea Falessi
I
n relazione all’articolo
pubblicato ieri marzo a firma
di Franco Debenedetti dal
titolo “Il caso Tim e i bastoni
tra le fibre”, risultano necessarie
alcune precisazioni sostanziali al
fine di una corretta
rappresentazione dei fatti.
Stupisce, innanzitutto, che si
parli di «ritardo presunto» in
riferimento allo sviluppo della
banda ultralarga in Italia che fu alla
base della scelta di «promuovere la
costituzione di Open Fiber».
Occorre, infatti, ricordare che
l’Italia si trova ancora al esimo
posto su in Europa per livelli di
connettività nella graduatoria Desi
(Digital economy and society
index), l’indicatore della
Commissione europea che misura
il livello di attuazione dell’Agenda
digitale di tutti gli Stati membri.
Un gap ancora significativo,
accumulato in anni di investimenti
mancati da parte dell’incumbent, e
che si è iniziato a colmare proprio
grazie all’ingresso di Open Fiber
sul mercato. Tale ingresso ha
infatti promosso e non ostacolato
una salutare concorrenza
infrastrutturale, che – caso unico
nel continente (salvo la Grecia) –
era sino ad allora mancata. Un
contributo evidenziato anche dallo
studio Idate, presentato
nell’ambito dell’Ftth Conference
, secondo il quale dal
settembre al settembre ,
il numero di edifici cablati con
infrastruttura in fibra ottica in
Italia è salito da circa , milioni a
circa , milioni, segnando un
aumento del ,%, rispetto
a una media europea di circa il
per cento. Un’accelerazione
proseguita in modo consistente
anche nel .
Debenedetti tace inoltre sul
fatto che al dicembre Open
Fiber aveva connesso in fibra ottica
circa otto milioni di unità
immobiliari. Nei cluster A e B è
stato raggiunto il % del target del
Piano industriale di Open Fiber,
che a oggi è il più grande wholesaler
europeo in termini di
infrastruttura Ftth offerta in modo
paritario e non discriminatorio agli
operatori retail. Un primato del
Paese e non un «bastone tra le
fibre». Nei cluster C e D (quelli delle
gare Infratel a cui l’articolo fa
prevalentemente riferimento), le
attività di Open Fiber sono potute
iniziare solo a metà del (a
valle di un valanga di ricorsi
giudiziali di Tim e altre
complessità burocratiche) e quindi
sono solo due gli anni (e non
quattro come erroneamente
riferisce Debenedetti) su cui
misurarne i risultati operativi. Per
alcune Regioni l’aggiudicazione è
avvenuta meno di mesi fa.
Anche i valori degli investimenti
realizzati, estrapolati dal contesto
nel quale sono stati forniti, sono
fuorvianti. Nell’articolo si fa
riferimento ai soli lavori civili (
milioni di euro su ordinati)
nelle aree C e D, che però
rappresentano una minima parte
delle risorse totali impiegate per
costruire una rete che riutilizza in
modo massivo infrastrutture
esistenti. Open Fiber ha realizzato
dall’avvio delle sue attività
investimenti complessivi per circa
, miliardi di euro. Nell’ambito
delle attività riconducibili alle sole
gare Infratel, l’investimento totale
ammonta a circa milioni euro,
mentre sono stati raggiunti sia nel
che nel i target di spesa
necessari alla rendicontazione dei
fondi europei da parte delle
Regioni. Il combinato di questa
attività ha determinato un
significativo indotto in termini
economici e occupazionali per le
aziende del settore. Molte delle
quali soffrivano e in parte
continuano a soffrire, il bassissimo
livello degli investimenti
negli ultimi decenni
sull’infrastruttura di Tlc.
In questo quadro, appare ancora
più stupefacente l’affermazione
secondo la quale Open Fiber
starebbe «rallentando tante
piccole imprese italiane» che
offrono tecnologie wireless. L’Fwa
è parte integrante dell’offerta di
Open Fiber nelle aree bianche
(quelle su cui si concentra
Debenedetti). L’arrivo di Open
Fiber sul mercato ha semmai
stimolato una dinamica
competitiva di cui si è
avvantaggiato l’intero sistema,
fornendo una rete Ftth neutrale
che garantisce parità di accesso a
tutti gli operatori Tlc, inclusi
ovviamente quelli focalizzati su
tecnologie wireless, con cui si
stanno peraltro approfondendo
promettenti soluzioni sia di natura
tecnica che commerciale. La
validità del modello adottato è
testimoniata dal fatto che la quasi
totalità degli operatori retail di Tlc
ha sottoscritto accordi
commerciali con Open Fiber, senza
contare la novità rappresentata
dalla partnership con Sky Italia.
In conclusione, oggi il Paese
comincia finalmente a disporre di
una diffusa infrastruttura capace
di offrire velocità fino a Gigabit
per secondo (Gbps) e
caratteristiche di bassissima
latenza e affidabilità, che sono
essenziali per non perdere il treno
della rivoluzione digitale. Una
infrastruttura interamente in fibra
ottica di cui tutti i Paesi si stanno
dotando e che abiliterà gli italiani,
per i prossimi decenni,
all’innovazione e alla
competitività. Qualcosa di molto
diverso da soluzioni come quelle
del vectoring che trovano in Franco
Debenedetti un antico, ma
piuttosto isolato sostenitore.
Direttore relazioni esterne Open Fiber
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LA LETTERA
La competitività del Paese passa anche
dal rafforzamento della fibra ottica