16 Mercoledì 11 Marzo 2020 Il Sole 24 Ore
Economia & Imprese
IN BREVE
Fiera Milano, i conti
del 2019 contengono
l’emergenza
MANIFESTAZIONI
Il bilancio dello scorso
esercizio chiude con ricavi
in crescita a milioni
MILANO
Anche se quest’anno l’andamento
sarà probabilmente diverso, alla fi-
ne del la Fiera di Milano (con-
trollata da Fondazione Fiera Mila-
no, in mano a Regione Lombardia
e Comune di Milano) ha registrato
risultati crescenti, in miglioramen-
to rispetto al . I risultati positivi
dello scorso anno consentono, se-
condo i vertici, di affrontare anche
l’emergenza Coronavirus.
Nell’ultimo bilancio approvato
l’utile netto è di , milioni, men-
tre nel erano ,. L’Ebit è di
, milioni rispetto ai , del ,
l’Ebitda è di , milioni rispetto ai
, del , i ricavi sfiorano quota
milioni, in crescita del % ri-
spetto all’anno prima. La proposta
dell’assemblea è pertanto la distri-
buzione di un dividendo da cen-
tesimi per azione.
L’ad Fabrizio Curci sottolinea
che «il è il migliore di sem-
pre, grazie alle performance del
business fieristico e congressuale.
Hanno contribuito al risultato an-
che efficienze gestionali già av-
viate nel . Siamo pronti a af-
frontare l’emergenza Coronavi-
rus in collaborazione con i clienti,
e questo ci consente di riprogram-
mare il calendario previsto per i
prossimi mesi».
Per quanto riguarda i settori
operativi, nell’esercizio si sono
tenute manifestazioni e fuori
quartiere, più altri eventi con-
gressuali con propria area espositi-
va. Il numero degli espositori è sali-
to da . a .. All’estero si
sono svolte manifestazioni.
Il settore fieristico in Italia regi-
stra ricavi per , milioni; ,
milioni quello all’estero. Il settore
media registra ricavi per , milio-
ni, il settore congressuale ha rag-
giunto , milioni.
In una nota ufficiale la società fa
sapere che l’epidemia Covid- ha
imposto alle autorità cinesi la ne-
cessità di adottare provvedimenti
per arginare i contagi, fra cui severe
restrizioni alla circolazione di mez-
zi e persone. Per questo «il calen-
dario delle manifestazioni fieristi-
che organizzate da Hannover Mila-
no Fairs Shangai, società in joint
venture, ha subito alcune modifi-
che in relazione alla cancellazione
di una fiera e al posticipo di altre
manifestazioni, alcune delle quali
a date in via di definizione».
Infine, la prospettiva italiana. A
seguito del decreto governativo che
ha imposto la sospensione, fra le
varie cose, delle fiere fino al aprile,
«la società ha già ripianato le prin-
cipali manifestazioni previste nei
primi mesi dell’anno in date suc-
cessive. Il Salone del Mobile, per
esempio, si terrà dal al giugno
e non ad aprile».
Al momento il target per l’eserci-
zio indica un Ebitda tra i e i
milioni, sulla base dell’attuale
calendario. «Continueremo a mo-
nitorare con attenzione l’evoluzio-
ne della situazione - conclude Curci
- adottando le misure possibili per
il raggiungimento degli obiettivi
prefissati. I risultati e la solida
struttura patrimoniale ci consento-
no comunque di proporre la distri-
buzione di un dividendo in linea
con l’anno precedente».
—S.Mo.
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Basko investe 180 milioni:
37 aperture per battere il caos
Raoul de Forcade
Un piano d’investimenti da mi-
lioni in quattro anni, con la previ-
sione di aprire, in quell’arco di
tempo, nuovi punti vendita, tra
supermercati, cash & carry e di-
scount, e di ristrutturarne numero-
si altri, potenziando anche la cate-
na logistica con un nuovo centro
distributivo per il fresco (del valore
di milioni). Nonostante l’emer-
genza coronavirus, la Sogegross,
holding genovese della grande di-
stribuzione organizzata, di pro-
prietà della famiglia Gattiglia, ha
varato un progetto di espansione
con cui intende anche dare rilievo
ai anni dell’azienda.
Il gruppo, che oggi controlla i
marchi di gdo Basko, Grosmarket
Sogegross, Ekom discount e Doro,
nasce infatti a Genova nel , a
partire da un bar-drogheria gesti-
to da Ercole Gattiglia nel quartiere
di San Martino. Il primo cash &
carry viene aperto a Rivarolo nel
e poi la crescita è continua.
Nel viene creata Super Basko,
col primo punto vendita al detta-
glio. La rete si espande poi negli
anni ', anche fuori da Genova e
dalla Liguria. Nel viene lan-
ciato il marchio Doro (supermer-
cati in franchising) e nel parte
Ekom discount.
Nel Sogegross si aggiudica
punti vendita Nordiconad e nel
, con quattro acquisizioni di
altrettanti rami d’azienda Gro-
smarket, l’azienda estende il cash
& carry in Lombardia.
Oggi Sogegross, che ha un
quartier generale da mila metri
quadrati a Genova Bolzaneto, con-
ta oltre . addetti e punti
vendita distribuiti in Liguria, Pie-
monte, Lombardia, Emilia Roma-
gna, Toscana e Valle d’Aosta. Il
gruppo ha chiuso l’esercizio
con milioni di vendite nette e
circa milioni di euro di ricavi;
l’obiettivo è di sfiorare il miliardo
di fatturato nel , coronavirus
permettendo.
A spiegare il progetto di espan-
sione del gruppo, e poi le questioni
legate all’epidemia in corso, che
però non dovrebbero fermarlo, è
l'ad di Sogegross, Maurizio Gatti-
glia. «Il piano - – spiega
- prevede una crescita sostanzio-
sa. Ed è motivato, tra l’altro, dal
fatto che stiamo operando in un
mercato maturo e con forti tra-
sformazioni in corso. È il classico
caso per cui se non si avanza, si re-
trocede. Ma per avanzare occorre
fare grandi investimenti, immobi-
liari oltre che commerciali. Per
questo mettiamo sul piatto
milioni in quattro anni».
Gli interventi si articolano in
tutti i settori dell’azienda. «Per la
grande distribuzione vogliamo va-
lorizzare il marchio Grosmarket,
mentre Sogegross scompare come
brand cash& carry e resterà solo
come nome della holding di parte-
cipazioni e della centrale direzio-
nale di servizi. Nell’ingrosso inten-
diamo aprire cinque punti vendita
in quattro anni, con posizioni stra-
tegiche in Toscana, Liguria e Lom-
bardia. In questo modo i cash &
carry saliranno da a ».
Per quanto attiene agli Ekom di-
scount, prosegue Gattiglia, «nel-
l’arco del quadriennio apriremo
nuovi punti vendita. Saranno prin-
cipalmente in Liguria, Piemonte e
Toscana. Ma intendiamo anche
sondare un ingresso in Lombardia.
Faremo quindi due aperture test
nel milanese, in due bacini diversi:
uno più densamente popolato e
l’altro meno. L’obiettivo è indivi-
duare le esigenze di queste aree e
adattare il format di prodotti in
vendita a quelle esigenze. A Prato,
ad esempio, già lo facciamo. Siamo
presenti con un Ekom che vende
prodotti locali. Per il brand, inoltre,
si affaccia un nuovo format: punti
vendita con metratura sopra i .
metri quadrati e focus sul fresco».
Sul fronte Basko supermercati,
afferma Gattiglia, «intendiamo
rafforzarci dove siamo già presen-
ti, cioè Piemonte, alta Toscana, pia-
centino e soprattutto Liguria, con
nuove aperture, tra le quali è
compresa quella, già avvenuta, del
punto vendita di Sarzana”. Oltre al-
le aperture c’è poi, aggiunge, «un
grosso lavoro di riqualificazione e
ricollocazione dei punti vendita»,
che è trasversale ai vari brand.
«Negli ultimi tre anni ci sono state
o rilocalizzazioni. Col nuovo
piano ne sono previste da a .
Vogliamo inoltre far crescere le af-
filiazioni per i marchi Ekom e Doro,
che rappresentano il % del fattu-
rato di gruppo, trovando impren-
ditori capaci».
Su versante della logistica, «nel-
l’arco di - mesi – dice Gattiglia
- realizzeremo un nuovo centro di-
stributivo per i freschi da mila
metri quadrati (oggi il gruppo ne ha
uno da mila, ndr) a Genova Tra-
sta, sul quale investiremo milio-
ni dei del piano. Amplieremo
inoltre il centro distributivo di-
scount a Tortona e ne creeremo
uno nuovo per l'e-commerce a Ge-
nova, che partirà dall’aprile ».
Il piano, sottolinea Gattiglia, «è
stato concepito per far crescere le
vendite nette del % già nel e
per portare il fatturato, entro il
, a , miliardi, con un aumen-
to del % sul . Certo l’inciden-
za del coronavirus può cambiare
questi numeri, specie per quanto
riguarda il , e probabilmente
la crescita delle vendite del % sarà
molto difficile da raggiungere. Ma
il piano va avanti. Bisogna dire, pe-
raltro, che, nell’attuale situazione,
il nostro settore soffre per le chiu-
sure e i rallentamenti di bar, risto-
ranti e centri sportivi e il cash &
carry sta perdendo oltre il %. Per
contro, però, supermercati e di-
scount stanno incrementando for-
temente le vendite: si mangia di più
a casa. Crediamo quindi che il pia-
no quadriennale possa restare in-
variato con, al limite, un aumento
dei ricavi del % anziché del %».
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DISTRIBUZIONE
La holding Sogegross
nonostante l’epidemia
vara il piano di sviluppo
Decisi nuovi punti vendita
per Grosmarket Sogegross,
Ekom discount e Doro
Tgr, la filiera a km zero salva il business
Ilaria Vesentini
Nonostante paure, emergenze sa-
nitarie, quarantene e blocchi logi-
stici, ci sono imprese del tessuto
produttivo padano attanagliato dal
Coronavirus che continuano, sotto
traccia, a lavorare a pieno regime,
capaci di coniugare l’attenzione al-
la salute dei collaboratori con la sal-
vaguardia del business. È il caso
della Tgr di Castel San Giovanni
(Piacenza), poco al di là dal confine
lombardo e dalle zone rosse lodi-
giane epicentro del Covid-. Una
Pmi specializzata in lavorazioni
meccaniche di precisione e un’ec-
cellenza nella nicchia dei cilindri
idraulici, con clienti che spaziano
dall’oil&gas all’industria navale,
dal foodtech al motorsport.
«Il momento è sicuramente dif-
ficile, ma chi fa impresa sa per defi-
nizione di dover lavorare con dei
rischi e ormai siamo abituati, so-
prattutto dopo la crisi del , a
operare nell’incertezza, con un
orizzonte temporale a brevissimo
termine. La settimana scorsa ab-
biamo registrato un improvviso ca-
lo degli ordini, senza ragioni parti-
colari se non quelle del caos gene-
rale creato dal panico, che si è diffu-
so non solo tra i clienti ma anche tra
i nostri collaboratori. Questa setti-
mana stiamo gradualmente tor-
nando alla normalità e siamo in li-
nea con i nostri ritmi produttivi
standard», spiega Cristina Repetti,
direttore Risorse umane di Tgr, se-
conda generazione della torneria
fondata dal padre e dal socio Ghi-
lardelli anni fa, oggi un’azienda
familiare di dipendenti e oltre
milioni di euro di fatturato.
Il punto di forza di Tgr, di fronte
al crollo del paradigma della globa-
lizzazione, è il rapporto di fiducia e
di fidelizzazione che può vantare
dentro e fuori la fabbrica e la filiera
di fornitura cortissima, prevalen-
temente locale, che garantisce gli
approvvigionamenti in tempi rapi-
di, a dispetto di un settore mecca-
nico italiano fortemente dipenden-
te da componenti e subforniture
asiatiche. «Abbiamo un rapporto
stretto e diretto con tutti i nostri
collaboratori, siamo una sorta di
grande famiglia – spiega Repetti –
e nel giro di una settimana siamo
riusciti a gestire la psicosi generale
dentro l’azienda. Abbiamo adotta-
to i criteri di sicurezza dell’Oms e
introdotto limiti a visite esterne di
fornitori e consulenti e i contatti
con i trasportatori per l’arrivo e la
partenza delle merci sono confinati
alla zona carico e scarico, senza ac-
cesso ai locali interni. Tutto quello
che si può gestire da remoto viene
fatto via telefono e conference call.
Ma il grosso del nostro organico
sono operai e tecnici del reparto
produttivo ( persone) che non
possono certo lavorare in smart
working. Ad aiutarci a mantenere
i livelli di produttività è anche il fat-
to che solo un nostro dipendente
risiede nella zona rossa ed è in qua-
rantena da due settimane, gli altri
sono tutti al lavoro».
Anche i rapporti di lunga data
con i clienti hanno permesso al ma-
nagement di Tgr di rassicurarli sul-
la sicurezza di prodotti e consegne,
senza troppe difficoltà, anche per-
ché il grosso del business, oltre il
%, della Pmi piacentina è con
aziende italiane. «Sono i nostri
partner europei a richiederci oggi
maggiore attenzione – continua
Repetti – in particolare i clienti
svizzeri e spagnoli, perché non
comprendendo fino in fondo quello
che sta succedendo in Italia. Noi
non abbiamo fin qui avuto proble-
mi inediti né per quanto riguarda
richieste particolari di certificazio-
ni da parte dei clienti, né sul ver-
sante logistico: i corriere ci stanno
garantendo i servizi di sempre».
Che la situazione sia complicata
lo dice il fatto che, a fronte di una
previsione di budget di torna-
re agli , milioni di fatturato del
(l’ultimo quadrimestre dello
scorso anno aveva fatto registrare
un lieve rallentamento del fattura-
to), ora anche Tgr naviga a vista.
Dovendo fare i conti pure con il rin-
vio della fiera Mecspe di Parma, po-
sticipata per effetto dell’emergenza
sanitaria: «Si tratta dell’appunta-
mento più importante per noi nel-
l’arco dell’anno, per entrare in con-
tatto con clienti internazionali»,
precisa la direttrice e ricorda che
Tgr è uscita dalla pesante crisi del
nel giro di soli tre anni e poi,
tra il e il , è passata da ,
a , milioni di fatturato. «Le nostre
commesse hanno un ciclo medio di
- settimane, riusciamo a mitiga-
re le altalene di ordini avendo diffe-
renziato molto settori e mercati
clienti, ma siamo comunque un
anello di filiere industriali interna-
zionali e non saremo esenti dal-
l’impatto indiretto del Coronavirus.
Credo però che se ognuno di noi si
assume le proprie responsabilità e
contribuisce a tenere a bada la pau-
ra e dritta la barra, potremo limita-
re i danni», conclude Repetti.
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MECCANICA
Ai confini dell’ex zona rossa
la Pmi continua a produrre
grazie a una rete locale
La sfida alla crisi. Il gruppo Sogegross che controlla il marchio Basko annuncia investimenti e 37 nuove aperture di punti vendita
L’industria rimbalza,
ma prima del virus
Luca Orlando
Dimenticatevi il balzo mensile.
Quel +,% di gennaio buono so-
lo per le statistiche, esito di una
penalizzazione legata al calenda-
rio di dicembre e di fatto irripeti-
bile. E concentratevi però sul da-
to tendenziale, un calo dello ,%
per la produzione industriale ri-
levata dall’Istat. Dato che in tem-
pi normali, pre-Coronavirus, sa-
rebbe stato accolto con insoddi-
sfazione e scetticismo, ennesimo
tassello di un quadro economico
di debolezza, di un Paese che non
cresce, ecc... Questione di pro-
spettiva. Fotografate il dato, per-
ché da qui in avanti lo guardere-
mo con doveroso rispetto, più
probabilmente con struggente
nostalgia. Per la produzione di
febbraio si dovrà capire, anche se
le avvisaglie sono fortemente ne-
gative, marzo andrà certamente
peggio, aprile chissà.
Ad ogni modo, per quel che va-
le, gennaio nelle rilevazioni Istat
è andato benino.
Guardando ai dati mensili l’in-
dice mostra infatti aumenti con-
giunturali diffusi per tutti i com-
parti: aumentano in misura mar-
cata i beni strumentali (+,%), i
beni intermedi (+,%) e, seppure
con una dinamica meno accen-
tuata, crescono anche i beni di
consumo (+,%) e l'energia
(+,%). Sulla forte variabilità del
dato congiunturale dell’ultimo bi-
mestre (crollo a dicembre, forte
risalita ora, mai sperimentata pri-
ma se non nell’agosto del )
pesa come rileva Istat il calenda-
rio poco decifrabile di dicembre,
con venerdì formalmente e ine-
vitabilmente conteggiato come
giorno lavorativo, utilizzato tut-
tavia quasi certamente come
“ponte” da numerose aziende.
Con l’effetto dunque di deprimere
in parte le rilevazioni dell’ultimo
mese del , rilanciando per
converso in termini percentuali le
indicazioni relative al periodo
successivo. Se destagionalizzare
il dato non è mai esercizio facile,
in queste condizioni il compito è
ancora più impervio. Meno bril-
lanti, come si è detto, i dati annua-
li, con un calo tendenziale della
produzione industriale dello
,% determinato in particolare
dalla frenata decisa di tessile-ab-
bigliamento, peggior settore tra
quelli monitorati dall’Istat, in calo
in termini produttivi dell’,%,
forse primo esito percepibile sul
made in Italy del rallentamento
cinese. Già in parte decifrabile a
gennaio sia dal lato delle forniture
che della domanda locale. Inizio
negativo di anche per l’auto,
con produzione in calo su base
annua del ,%. I risultati migliori
tra i singoli comparti sono per
l’elettronica, mentre si conferma
il momento positivo delle due
aree anticicliche per eccellenza,
alimentari e farmaceutica, in gra-
do di iniziare l’anno con produ-
zione rispettivamente in crescita
del , e del ,%. Produzioni,
queste ultime, che alla luce degli
ultimi avvenimenti ragionevol-
mente proseguiranno al rialzo
anche nelle prossime rilevazioni,
che terranno conto dei primi ef-
fetti diretti del Coronavirus. Tra
cui l’assalto ai supermercati veri-
ficatosi nelle ultime settimane,
con la conseguente necessità da
parte delle aziende produttrici di
accelerare le forniture per far
fronte ai nuovi ordini in arrivo.
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PRODUZIONE A GENNAIO
Su base mensile +,%
Ma l’impatto del Covid
si vedrà nei dati successivi
IN NUMERI
180 milioni
Il piano di investimenti
Predisposto su un arco temporale
di quattro anni, prevede di aprire
37 nuovi punti vendita, tra
supermercati, cash & carry e
discount, oltre a diverse
ristrutturazioni di punti esistenti
30mila mq
Il nuovo centro logistico
Il piano della società prevede la
realizzazione, nei prossimi 18-
mesi, di un nuovo centro
distributivo per i freschi da
30mila metri quadrati. Oggi il
gruppo ne ha uno da 12mila
34,3 milioni
Il risultato netto
L’utile netto del bilancio
2019 di Fiera Milano, contro
i 25,1 milioni del 2018
INFRASTRUTTURE
Ponte di Genova,
nuovo impalcato
Nuovo e simbolico passo
avanti, nonostante qualche
ritardo dovuto alle piogge dei
giorni scorsi, nei lavori di
costruzione del nuovo
viadotto autostradale di
Genova che sostituirà il ponte
Morandi, crollato il agosto
, con vittime. È stato
varato il nuovo impalcato da
metri che, scavalca il
torrente Polcevera. Proprio il
tratto di struttura che era
rovinato a terra due anni fa.
L’opera, in corso di
realizzazione per opera della
joint venture tra Salini
Impregilo e Fincantieri,
supera attualmente la
lunghezza complessiva di
metri, con campate issate
rispetto alle che
comporranno il ponte quando
sarà completato. Con il varo è
stata collocata, tra la pila e la
pila , a metri d’altezza,
una trave d’acciaio lunga
metri del peso di .
tonnellate. Per il
sollevamento della maxi
trave, trasportata da una parte
all’altra del torrente, sono
stati utilizzati carrelli
radiocomandati (già usati per
spostare le travi smontate del
vecchio Morandi).
INIZIATIVA MIBACT
Maratona web
sull’Italia che resiste
Si terrà venerdì marzo la
diretta web «L’Italia chiamò:
volti e voci dell’Italia che
resiste al Coronavirus»,
ospitata dal canale YouTube
del Ministero per i beni e le
attività culturali e per il
turismo, dove conduttori di
radio e tv, rappresentanti del
mondo della cultura, della
scienza, dell’economia,
dell’innovazione e della
società civile racconteranno,
in una non-stop di ore,
come reagisce un grande
paese davanti a
un’emergenza. All’iniziativa
sarà legata anche una raccolta
fondi da devolvere a sostegno
degli sforzi dei medici e degli
infermieri italiani.
BRESCIA
Alfa Acciai sospende
tutte le attività
Alfa Acciai, azienda
siderurgica bresciana leader
europeo nella produzione di
tondo per cemento armato, ha
deciso di sospendere l’attività,
per cautela nei confronti dei
dipendenti, circa un migliaio.
Lo comunicano gli stessi
vertici societari in una nota. Si
tratta di una decisione presa
«visto il contesto di allarme
sociale e sanitario, alla luce
delle indicazioni previste dai
decreti del Governo e dalle
misure adottate dalle
amministrazioni locali», al
fine di tutelare i dipendenti e
«per garantire maggiore
protezione alla comunità
bresciana». Le consegne ai
clienti saranno garantite e in
minima parte continueranno
a essere operative le funzioni
di staff. «Al momento non
sono stati registrati casi di
contagio dei collaboratori -
spiega la società, che ha sede
alle porte di Brescia -. Si
auspica che si possano creare
in tempi brevi le condizioni
per riprendere l’attività». Le
modalità di gestione e
trattamento salariale del
personale non al lavoro sarà
concordata nei prossimi
giorni con le organizzazioni
sindacali.