Il Sole 24 Ore - 07.03.2020

(avery) #1

Il Sole 24 Ore Sabato 7 Marzo 2020 3


Coronavirus Primo Piano


SANITÀ


Misure per chi viola la quarantena. «Le persone che
sono in quarantena non devono andare in luoghi pubblici.

Non è una bravata, non è una ragazzata, stiamo studiando


eventuali conseguenze per un atto di questo tipo». A dirlo
ieri il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro





IL NUMERO DEI CONTAGI
Ieri 620 malati per conornavirus in più rispetto a giovedì, 197 i
morti (49 in più). Aumentano le persone guarite: 523 (+109)

LE MISURE STRAORDINARIE DEL NUOVO DECRETO


Sanità, 20mila assunzioni. Lo Stato


potrà requisire alberghi e macchinari


Marzio Bartoloni
Marco Mobili

Un nuovo decreto che vale oltre un mi-
liardo con misure straordinarie per

provare a mettere in sicurezza il Servi-


zio sanitario dalla minaccia sempre più
pressante del Coronavirus, in linea con

le priorità assolute indicate anche dal
capo dello Stato. Per far fiatare gli

ospedali sempre più sotto pressione


sono in arrivo mila tra medici e in-
fermieri da assumere senza concorsi

ma solo con avviso pubblico. Ma il Go-


verno mette in pista altri strumenti ec-
cezionali. Nella bozza di Dl circolata ie-

ri per un primo giro di tavolo in Consi-


glio dei ministri c’è, ad esempio, il
commissariamento delle Regioni che

non attueranno le misure anti-conta-


gio con il capo della protezione civile
che potrà fare da commissario. Misura

su cui però il ministro della Sanità, Ro-


berto Speranza, frena e dunque do-
vrebbe essere esclusa. Sì invece al ri-

corso dove necessario alle strutture e al


personale della Sanità privata
Sul tavolo c’è anche la possibilità di

requisire alberghi per attuare le qua-


rantene dei casi sospetti che non pos-
sono farle a casa o ancora costruire sen-

za vincoli edilizi e di accreditamento


nuove «aree sanitarie» all’interno o al-
l’esterno degli ospedali. Lo Stato potrà

anche requisire dietro indennizzo


macchinari, dispositivi medici e presidi
medico chirurgici come i disinfettanti.

Misure straordinarie che tengono


conto dell’andamento dell’epidemia.
Ieri i casi di Coronavirus in Italia sono

saliti a quasi mila, ma quello che pre-


occupa sempre di più sono i pazienti in
ospedale: sono ben . i pazienti ri-

coverati e  quelli in terapia intensi-


va cresciuti di oltre il % in un solo


giorno. Numeri che stanno mettendo
in ginocchio le prime strutture sanita-

rie al Nord e nel caso di una escalation


di contagi potrebbe farlo anche nel re-
sto d’Italia. Da qui una terapia d’urto

nel nuovo provvedimento voluto da


Speranza proprio per tamponare le ur-
genze più importanti: innanzitutto

quella del personale sanitario con l’ar-


rivo - questa la richiesta arrivata dai
piani regionali - di mila operatori

(. medici, mila infermieri e ol-


tre mila unità socio-sanitarie) che po-
tranno essere assunti con contratti di

sei mesi senza concorsi.


Per reclutarli saranno impiegate
tutte le modalità: dagli incarichi auto-

nomi all’accesso diretto con lo scorri-


mento delle graduatorie, dall’aumen-
to delle ore di specialistica ambulato-

riale fino al reclutamento dei medici


di medicina generale e di volontari. E
ancora, si pensa all’immissione in

corsia di medici solo laureati (quindi


ancora senza specializzazione ma da
inserire per le mansioni opportune

sulla base delle competenze).
In pista anche l’aumento del nume-

ro di borse di studio per la specialistica


così come le misure già previste dalla
legge di Bilancio e dal Milleproroghe:

incremento delle assunzioni fino a un


+% di aumento del Fondo sanitario
nazionale e arruolamento dei medici

specializzandi fin dal ° anno di corso.


Per medici e infermieri impegnati
a far fronte alla gestione dell’emer-

genza del coronavirus «non si appli-


cano le disposizioni sui limiti massi-
mi di orario di lavoro» ma con gli stra-

ordinari che saranno pagati il % in


più. Le Regioni se necessario potran-
no sospendere «le attività di ricovero

e ambulatoriali differibili e non ur-


genti», comprese tutte le visite effet-


tuate in libera professione intramoe-
nia. Entra anche una norma cruciale

invocata da più parti: medici e infer-


mieri non dovranno più essere obbli-
gati a stare in quarantena se sono stati

in contatto con casi positivi, dovran-


no sospendere l’attività solo «nel caso
di sintomatologia respiratoria o esito

positivo per Covid-».


Per quanto riguarda il ricorso al pri-
vato le Regioni sono autorizzate ad ac-

quistare «ulteriori prestazioni» dalle


strutture private che saranno anche
«tenute a mettere a disposizione il per-

sonale sanitario in servizio nonché i lo-


cali e le apparecchiature» quando
manchi il personale nelle Regioni più

colpite perché «ricoverato».


Per evitare che i sospetti casi positi-
vi si presentino in Pronto soccorso o

negli studi dei medici di famiglia e dei


pediatri mettendo a rischio gli stessi
camici bianchi e altri pazienti saranno

create entro  giorni delle «Unità spe-


ciali di continuità assistenziale» ogni
mila abitanti – attiva sette giorni su

sette dalle  alle  – per gestire a casa


i pazienti che non necessitano di rico-
vero. In queste unità potranno essere

assoldati anche medici laureati con la


sola abilitazione (previsti compensi
lordi di  euro l’ora).

Per assicurare la produzione e la


fornitura di dispositivi medici e dispo-
sitivi di protezione individuale, Invita-

lia potrà erogare finanziamenti a fondo


perduto e in conto gestione, per un am-
montare di  milioni.

Intanto ieri è partita la prima proce-


dura d’acquisto Consip per la fornitura
di macchinari per la terapia intensiva e

sub-intensiva:  lotti, per un valore di
 milioni , tra cui i ventilatori polmo-

nari necessari alle terapie intensive.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

L’OSPEDALITÀ PRIVATA


«Pronti a dare il nostro aiuto


anche per i ricoveri ordinari»


In Italia  posti letto


in terapia intensiva e mila


per le altre degenze


Barbara Gobbi


L’ospedalità privata può essere in


questo momento una importante ri-


sorsa per sorreggere il Servizio sani-


tario nazionale con i suoi . posti


letto di terapia intensiva e i quasi


mila letti per gli altri ricoveri.


«L’emergenza coronavirus pur nella


sua drammaticità sta trasformando


una criticità in opportunità: quella di


un Paese che finalmente riesce a su-


perare barriere e pregiudizi. Il Ssn è


unico e come tale deve agire, darsi


delle regole di sistema e muoversi.


Questo si sta facendo a livello centrale


e il mio auspicio è che la stessa linea


si segua in tutti i livelli regionali. La


Lombardia lo ha già fatto, l’Emilia


Romagna e le Marche lo stanno fa-


cendo. I presidenti Aiop hanno fatto


una dichiarazione pubblica di dispo-


nibilità ciascuno per la propria Regio-


ne di riferimento». Barbara Cittadini


presidente dell’Associazione italiana


dell’ospedalità privata conferma così
la massima disponibilità a lavorare

insieme per superare l’emergenza


coronavirus. In pista i privati possono
mettere una dotazione importante

non solo per aiutare le terapie inten-


sive degli ospedali, che al momento
sono i reparti più sotto pressione, ma

anche per alleviare le altre degenze,


su cui già diversi ospedali del Nord
sono in forte sofferenza.

I posti letto in terapia intensiva so-
no ., in pratica il ,% del totale

delle disponibilità che esistono nel


Servizio sanitario tra pubblico e pri-
vato. Ma ancora più importante è la

disponibilità di letti per acuti: .,


pari al ,% del totale disponibile.
Una risorsa preziosa a cui le Regioni

potranno attingere ora con nuovi ac-


cordi per acquistare ulteriori presta-
zioni come prevede la nuova bozza di

decreto arrivata ieri sera in consiglio
dei ministri.

In particolare solo per segnalare le
disponibilità delle Regioni più espo-

ste ai contagi -secondo gli ultimi dati


Aiop - in Lombardia ci sono  letti
in terapia intensiva e  per i rico-

veri per acuti, in Veneto  in terapia


intensiva e  per acuti, in Emilia
Romagna  in terapia intensiva e

. per acuti. Importante tra le altre


Regioni la dotazione di posti letto
dell’ospedalità privata nel Lazio: 

nelle terapie intensive e . per le


altre degenze.
«L’operazione importante che il

ministero della Salute sta facendo e


anche regioni come Lombardia e La-
zio è di ragionare in termini di siste-

ma: non esiste più componente di di-


ritto pubblico e componente di diritto
privato e quelle regioni che si ostine-

ranno a fare così avranno un Servizio


sanitario regionale che non è un si-
stema», avverte la presidente del-

l’Aiop. Che segnala anche come anche


sul «personale, abbiamo standard
che rispettiamo puntualmente e sulla

base dei quali siamo accreditat e veri-


ficati annualmente dalle Regioni».
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Red zone


Alzano e Nembro,


due paesi della
Val Seriana,

potrebbero


rientrare nella
zona rossa con

divieto di uscita e


di ingresso


ANSA

BARBARA
CITTADINI
Presidente
nazionale di Aiop,
l’associazione
italiana
ospedalità privata

Verso inasprimento


delle restrizioni


per la zona gialla


Emergenza. Si pensa a una zona arancione. La Lombardia valuta


se dedicare quasi tutto il sistema ospedaliero. Positivi questore


e prefetto di Bergamo. Verso estensione limitata della zona rossa


Sara Monaci


MILANO


Potrebbe arrivare già oggi il provvedi-


mento del Governo che istituisce nella


bergamasca, in Lombardia, una nuo-


va zona rossa limitata ad Alzano e


Nembro. Mentre Cremona, dove i casi


sono in aumento, resta al momento


sotto osservazione. La stretta conte-


nuta in un nuovo Dpcm potrebbe an-


che irrigidire di nuovo le misure per la


zona gialla, a partire da alcune aree


della Lombardia che diventerebbero


di fatto zone «arancioni».


Nel frattempo, per gestire l’emer-


genza coronavirus, la Regione Lom-


bardia sta valutando di “invertire” il


modello sanitario che finora si era da-


to. Considerando la crescita dei con-


tagi, non ci saranno più alcuni ospe-


dali dedicati al virus, ma tutto il siste-


ma sanitario (composto da circa 


strutture) sarà dedicato alla gestione


della malattia, ad eccezione di quei


pochi ospedali specializzati dove si


concentreranno le altre patologie e le


altre urgenze, tra cui la cardiochirur-


gia e l’ortopedia. Il % lavorerà dun-


que per l’emergenza del Covid-.


Una decisione giustificata dai nu-


meri forniti dalla Protezione civile e
da Palazzo Lombardia. I contagiati in

Lombardia sono . (con  casi in
più), i ricoverati sono . e  in

terapia intensiva. I decessi sono .


Il % dei contagiati ha oltre  anni,
il % ha tra i  e i  anni, il % tra

i  e i , il % tra i  e i  anni men-


tre l’% tra  e  anni e l’% meno di
 anni. Il problema è costituito dalla

necessità crescente di terapie intensi-
ve, per cui il sistema sanitario non era

preparato. Ora ci sono almeno 


posti letto, a cui si possono aggiunge-
re i circa  del settore privato. Ma la

gestione non è semplice: si ricavano


continuamente posti da altri reparti e
dalle sale operatorie. Un lavoro senza

sosta.


Ecco intanto il bilancio italiano. I
casi di coronavirus SarsCoV in Italia

aumentano, ma in modo più conte-


nuto, e se questo andamento si ripete-


rà anche nei prossimi giorni potrebbe
essere un segnale decisamente positi-

vo. Il bilancio più recente di . casi


indica una differenza di  rispetto
al giorno precedente. In Lombardia

evidentemente la diffusione è supe-


riore ( anche il Questore e il Prefetto di
Bergamo sono risultati positivi) , oltre

la metà dei casi nazionali si concentra


qui , dove, come spiega l’assessore al
Welfare Giulio Gallera, «si è sviluppa-

ta con una velocità fulminea. Questo



  • ha detto - dà la dimensione del feno-
    meno che il sistema sanitario lombar-


do si è trovato a fronteggiare. Abbia-


mo fatto uno sforzo gigantesco di uo-
mini e di donne che lavorano  ore su

 per dare una risposta ai cittadini».


La situazione preoccupante, oltre alla
zona rossa del lodigiano, è quella del-

la bergamasca, dove si potrebbe an-


dare già oggi alla creazione di una
nuova zona rossa a Alzano e Nembro,

due paesi della Val Seriana. La Regio-


ne Lombardia lo ha chiesto a gran vo-
ce e anche l’Iss è andato in questa di-

rezione alla luce dei casi ( in tutto,
 casi in più in un giorno).

© RIPRODUZIONE RISERVATA

GIULIO
GALLERA
Assessore al
Welfare
Regione
Lombardia

Le Regioni


potranno


sospendere


le attività di


ricovero non


urgenti e


anche le


visite dei


medici in


intramoenia


L’operazio-


ne vale un


miliardo. Per


le assunzio-


ni massima


flessibilità e


ricorso an-


che agli


specializ-


zandi


Il problema


centrale è la


crescente


necessità di


terapie in-


tensive, cui


il sistema


sanitario


non era pre-


parato


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