Il Sole 24 Ore - 03.04.2020

(Martin Jones) #1

10 Venerdì 3 Aprile 2020 Il Sole 24 Ore


Primo Piano Coronavirus


I MERCATI


Verso una svolta. Arabia Saudita e Stati Uniti (nella foto il
principe Mohammed Bin Salman e il presidente

statunitense Donald Trump) hanno aperto la porta alla


possibilità di tagli di produzione, anche di grande
entità: la prospettiva ha infiammato i prezzi del greggio

6,6 milioni


RICHIESTE DI SUSSIDIO DI DISOCCUPAZIONE NEGLI USA
Doppiato in una settimana il record degli oltre 3 milioni
di sette giorni fa: è l’effetto del lockdown negli Stati Uniti.

SU PLUS


Le risposte ai


risparmiatori:


ecco cosa fare


in questa fase


Famiglie tra la necessità


di liquidità e il timore


di vendere sui minimi


Federica Pezzatti


Vendo prima le azioni o i fondi co-


muni? E le polizze che ho sottoscrit-
to come faccio a liquidarle? Posso

interrompere i versamenti del piano


di investimento? Sono solo alcune
delle domande giunte in questi

giorni a Plus. C’è un esercito di


professionisti, esercenti, commer-
cianti e artigiani con le loro famiglie

che, con l’attività bloccata, hanno


visto venir meno quel flusso di cassa
necessario per mantenere sotto

controllo il bilancio di casa.


Così, famiglie e piccoli investitori
stanno guardando al loro salvadana-

io per capire come recuperare la li-


quidità di cui hanno bisogno in attesa
che i fondi pubblici promessi - e co-

munque probabilmente insufficienti



  • arrivino per attenuare gli effetti eco-
    nomici drammatici di questa pande-


mia. Si tratta di persone che si sono


trovate coinvolte in questa tempesta
improvvisa a cui Plus nel numero

in edicola sabato  aprile, darà rispo-


ste su come procedere per cercare di
fare cassa. Agire sull’onda della paura

e dell’ansia o del panico può trasfor-


marsi infatti in un boomerang. Un
vademecum su come scegliere i fondi

o le polizze da liquidare, senza incap-
pare in tunnel o errato timing, oppu-

re su come procedere con asset class


meno liquide come i gioielli o, anco-
ra, su come muoversi sul fronte degli

immobili studiando anche strumenti


come la nuda proprietà.
«Lo smobilizzo forzato presenta

sempre molte criticità ed è meglio


ben ponderare le scelte – spiega Edo-
ardo Fontanarava, direttore sviluppo

prodotti e modello di business di


Banca Mediolanum –. Ferma restan-
do la corretta capacità patrimoniale

complessiva, mosse avventate porte-


rebbero portare all’unico risultato di
consolidare delle perdite. Ci sono so-

luzioni, come le polizze, che hanno


orizzonti temporali di almeno  an-
ni e che spesso hanno anche finalità

successorie». Proprio su polizze e


fondi, del resto, bisogna considerare
eventuali tunnel in uscita o l’impatto

dei costi non ancora ammortizzati.


Senza contare il peso del Fisco.
Anche per sostenere i clienti molti

gruppi, come Mediolanum, offrono


ai clienti e non solo in questa fase di
emergenza, prestiti erogati veloce-

mente senza garanzie (fino a  mila


euro) a tassi in linea con il mercato,
che posso scendere in base all’entità

del patrimonio in gestione. Alcune
compagnie assicurative, come Alle-

anza e Reale Group, hanno deciso,


nell’emergenza Covid, di azzerare i
tassi per i prossimi  mesi sui finan-

ziamenti concessi sulle polizze(per i


prodotti che già prevedevano la pos-
sibilità di prestito). E probabilmente

in questo contesto aumenterà il nu-


mero di persone che si troveranno
nelle condizioni di chiedere un finan-

ziamento. Anche a loro Plus offre


consigli operativi per non sovrainde-
bitarsi e scegliere il giusto tasso.

I profili di chi ci racconta le proprie


difficoltà sono i più vari: dal fioraio
che ha chiuso i battenti, speriamo

non per sempre, alla libraia che cerca


soluzioni alternative di consegna per
non cessare definitivamente l’attività

da poco rilevata. Si tratta di un picco-


lo esercito di partite Iva che, come ha
dimostrato anche l’assalto al sito Inps

dei giorni scorsi per fare richiesta dei


 euro, ha necessità di aiuto.
Come F.L. che spiega come da me-

si non riceve più alcun bonifico dai


clienti, lamentandosi anche del taglio
dei dividendi operato dalle banche.

«Io contavo anche su queste entrate


che avrei incassato tra qualche mese
per superare questo bruttissimo mo-

mento di emergenza. Anche con quei
soldi avrei potuto almeno pagare le

mie spese e il mantenimento di mio


figlio, visto che sono divorziato».
[email protected]

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Plus24: CERCASI
LIQUIDITÀ,
domani con il
Sole 24 Ore.

Azioni, fondi,


depositi, prestiti,
polizze, casa e

preziosi: Le


avvertenze per
chi ha necessità

di recuperare


liquidità dai propri
investimenti.

SUL WEB
Sul sito internet

l’aggiornamento
dei mercati

in tempo reale


con analisi
e inchieste

Su

ilsole24ore

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STUDIO INTERMONTE


Lo dice la storia: a Milano rimbalzi più lunghi dei crolli


Maximilian Cellino


Prove di rimbalzo ieri per Piazza Affa-


ri, per ora davvero piuttosto timide.


Nel passato recente il listino milanese


ha saputo però anche riprendersi dai


rovesci più importanti, quando è arri-


vato il momento. Il problema sta ap-


punto nel capire quando i tempi ma-


tureranno, si potrà dichiarare chiusa


la fase «orso» e guardare con maggior


ottimismo anche alla Borsa. Prima di


quello attuale, dal  in poi sono


stati infatti ben  i periodi durante i


quali l’indice Ftse Mib ha perso più del


% e altrettante le successive risalite.


L’analisi di Intermonte Sim rileva


che la perdita media subita in queste


fasi è stata del ,%, mentre la corre-


zione più marcata è avvenuta durante


la crisi del debito sovrano fra maggio


e settembre , quando Piazza Affa-


ri lasciò sul terreno quasi il  per


cento. La durata poi è stata in media di


 sedute (con un picco fino a , ol-


tre  mesi, nel ): un dato che al-


meno dal punto di vista statistico fa


ben sperare, perché con quella di ieri


la crisi innescata dal coronavirus è ar-


rivata alla esima giornata di Borsa,
quindi non lontano dall’ipotetico mo-

mento di svolta.


Certo, come più volte sottolineato,
l’ondata di vendite che si è scatenata

dal  febbraio ha colpito per violenza


e rapidità. Per subire un passivo nel-
l’ordine del % come quello attuale

erano per esempio stati necessari 
giorni nel già citato caso della crisi del

debito o  giorni fra la fine del  e


i primi mesi dell’anno successivo. Più
simile invece il comportamento du-

rante la grande tempesta finanziaria


post-Lehman, non a caso la situazio-
ne alla quale la crisi Covid- fino a

questo momento si avvicina di più.


Allora, rileva Intermonte, Piazza Affa-
ri arrivò a perdere il ,% in sole 

sedute, ma dopo il primo rimbalzo vi


furono poi ricadute altrettanto dolo-
rose ed è questo il primo elemento che

deve oggi indurre prudenza.


Il rovescio della medaglia sta nel
fatto che proprio da quel fondo, toc-

cato il  marzo di  anni fa, è poi par-


tito uno dei rimbalzi più vigorosi che
la storia recente del listino milanese

ricordi, con un progresso del , %


in  sedute. Nel complesso i rimbal-
zi si sono protratti più a lungo delle

cadute che li hanno preceduti ( se-


dute in media, con il picco di  re-
gistrato fra il giugno del  e il

maggio del ) e hanno registrato


un rialzo medio del % leggermente
superiore alle perdite precedenti, al-

meno nei numeri.


Ma qui siamo purtroppo di fronte
alla più classica delle illusioni ottiche,

vuoi perché sotto l’aspetto puramen-


te matematico un recupero non è in
grado di compensare una perdita

precedente dello tasso percentuale,


vuoi soprattutto perché nelle fasi non
interessate da movimenti evidenti

come quelli registrati da Intermonte


l’indice milanese ha seguito una tra-
iettoria generalmente ribassista: pro-

va ne sia che anche prima del rovescio


legato alla diffusione in Italia del co-
ronavirus il Ftse Mib stazionava pur

sempre su valori inferiori di oltre il


% rispetto ai livelli del  prece-
denti la crisi subprime.

Fin qui le note statistiche riferibili


alle traiettorie del passato che la si-
tuazione odierna, con le sue peculia-

rità, non necessariamente potrà ri-


percorrere. «Quello in corso sembra
più un rally temporaneo ed è prema-

turo considerare già alle spalle questa
correzione», frena Alberto Villa, Head

of Equity Research di Intermonte Sim.


Le perduranti incertezze su durata e


severità della crisi e sulle sue conse-
guenze per l’economia impongono

infatti particolare cautela: «Saranno
importanti - avverte l’analista - i pri-

mi segnali di miglioramento concreto


della situazione in Italia e la tempisti-
ca del graduale ritorno alla normalità,

oltre alle misure che saranno messe in


atto da governi e banche centrali».
Sempre a titolo di confronto, il Pil

italiano si ridusse del ,% nel 


con la crisi finanziaria globale, ma og-
gi si rischia una caduta maggiore. «Un

rimbalzo più robusto in Borsa - ag-


giunge Villa - si materializzerebbe se
invece la diffusione del virus dovesse

rallentare e contemporaneamente si


riuscissero a mettere sul piatto misu-
re concrete per rendere disponibile la

liquidità alle imprese e alle famiglie


per riprendere attività e consumi». La
speranza, in fondo, è questa.

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Dal  Piazza Affari è


caduta più del %  volte:


il ribasso medio è del ,%


Rally del petrolio con l’ipotesi tagli


La svolta. Trump annuncia una stretta da - milioni


di barili da russi e sauditi. Riad: solo col contributo di altri


I prezzi. Il Brent è balzato del % a caldo, un record,


salvo poi ripiegare intorno a  dollari al barile (+%)


Sissi Bellomo


Il mercato del petrolio è forse vicino a


una svolta. Arabia Saudita e Stati Uniti


hanno aperto la porta alla possibilità


di tagli di produzione, anche di gran-


de entità: una prospettiva che ha en-


tusiasmato gli investitori, tanto da far


impennare le quotazioni del Brent del


% nel corso della seduta, il maggior


rialzo di sempre (anche se in seguito


si sono riportate poco sotto  , in


progresso di circa il %).


Con il passare del tempo è diventa-


to evidente che non sarà facile arriva-


re a un risultato concreto: non si sa


ancora con precisione quali Paesi sia-


no disposti a chiudere i rubinetti, né


come si ripartiranno i sacrifici e quan-


do lo faranno (di certo non subito, co-


munque). In fin dei conti non si sa


nemmeno se si arriverà davvero a


un’azione coordinata: un evento sto-


rico nel caso in cui si realizzasse con la


partecipazione degli Usa. Ma questa è


tutt’altro che scontata.


Donald Trump – impegnato da


giorni in un’intensa attività diploma-


tica per salvare il petrolio a stelle e


strisce – ha annunciato la svolta a mo-


do suo, con due tweet concitati in cui


prefigura da parte di russi e sauditi ta-


gli «di circa  milioni di barili» (al


giorno, si suppone), che «potrebbero


salire a  milioni». Il presidente Usa


afferma di aver «appena parlato» con


il suo «amico Mbs», il principe saudita


Mohammed Bin Salman, il quale a sua


volta avrebbe parlato con il presidente


russo Vladimir Putin, circostanza


quest’ultima smentita dal Cremlino.


Da Riad, con un comunicato uffi-


ciale, è invece arrivato un messaggio


importante: l’Arabia Saudita chiede la


convocazione di un vertice d’emer-


genza con la Russia, il resto della coa-


lizione Opec Plus e «un gruppo di altri


Paesi», con l’obiettivo di «raggiunge-


re una soluzione equa per ricostituire


l’equilibrio desiderato sul mercato del


petrolio». Tagli di produzione insom-


ma, che dovrebbero essere enormi


per compensare davvero il crollo della


domanda provocato dal coronavi-


rus: si stima che in questi giorni i con-


sumi globali siano ridotti di un quar-


to, ossia circa  mbg. Il taglio forse


potrebbe anche essere inferiore, per


riallineare nel lungo periodo doman-


da e offerta: prima o poi la pandemia


finirà. Ma il problema è un altro: dal


comunicato è chiaro che Riad chiude-


rà i rubinetti solo se lo faranno anche


tutti gli altri e che stavolta la categoria


non comprende solo i vecchi alleati,


ma anche gli Usa e magari il Canada,


il Brasile e il Messico (secondo fonti


della Dow Jones i sauditi si acconten-


terebbero dei grandi produttori del
G). Non è una pretesa da poco.

Gli Usa vengono chiamati in causa


direttamente da Riad: l’invito a riunire
un vertice d’emergenza, spiega la no-

ta, nasce dalla volontà di «sostenere


l’economia globale in queste eccezio-
nali circostanze» e «in considerazione

della richiesta del presidente Usa e de-


gli amici statunitensi». A questo punto
la palla passa a Washington, anche se

gli stessi sauditi forse non aspettano
altro che poter tagliare di nuovo: la

promessa di inondare il mercato di


greggio è difficile da mantenere men-
tre il mondo è in quarantena. In India,

scrive la stampa locale, diverse società


hanno invocato la forza maggiore per
respingere carichi da Arabia Saudita,

Emirati arabi, Kuwait e Iraq.


Trump, oltre che lavorare sul piano
diplomatico, aveva già in programma

di varare misure a sostegno dell’indu-


stria petrolifera Usa. Tra oggi e domani
alla Casa Bianca sono in agenda con-

sultazioni con società e organizzazioni


del settore, che però appaiono divise
sui rimedi da adottare, con proposte

che spaziano dall’imposizione di dazi


e sanzioni per limitare la concorrenza
del greggio straniero, alla concessione

di prestiti agevolati e sgravi fiscali. C’è


anche chi spinge per effettuare tagli di
produzione coordinati, ma si tratta so-

prattutto di operatori dello shale oil,


con bilanci disastrati ed enormi fardel-
li di debito, che la guerra dei prezzi (e la

totale chiusura del mercato dei capita-


li) rischia di decimare. Mercoledì c’è
stata la prima vittima eccellente, Whi-

ting Petroleum, che si è arresa al Chap-


ter . Centinaia di frackers sono sul-
l’orlo del fallimento. Ma convincere gli

operatori Usa a collaborare con l’Ara-
bia Saudita e persino con la Russia,

prendendo parte a un vero e proprio


cartello, non si prospetta come un
compito facile. Nemmeno se è la Casa

Bianca a volerlo.


Non è detto comunque che ci vo-
glia per forza un’Opec Plus allargata.

La domanda di greggio ridotta al lu-


micino, i prezzi troppo bassi e lo spa-
zio di stoccaggio vicino ad esaurirsi

stanno già costringendo il mercato ad


adeguarsi,con una sorta di selezione
darwiniana che ha già iniziato a colpi-

re i produttori più deboli e isolati dalle


infrastrutture di trasporto. «La pro-
duzione chiuderà comunque, anzi sta

già chiudendo – commenta Roger


Diwan, vicepresidente di IHS Markit



  • Nel secondo trimestre, con o senza


un accordo, saranno rimossi dal mer-


cato  milioni di barili al giorno».


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MERCATI


Allarme disoccupazione in Usa


ma le Borse tengono coi petroliferi


Andrea Franceschi


La scorsa settimana lo shock era ar-


rivato dal boom di richieste di di-
soccupazione (oltre  milioni). Ieri

sono arrivati numeri peggiori: le


domande hanno aggiornato il re-
cord a , milioni. I numeri che ar-

rivano dall’economia reale fotogra-
fano l’effetto del lockdown che è

nettamente più pesante di quanto


fino a poche settimane fa si sarebbe
immaginato. E così previsioni e sti-

me saltano soppiantate da nuovi


calcoli ben più pessimistici: come
quelli di Bank of America Merrill

Lynch che è arrivata a mettere tra i


 e i  milioni di posti di lavoro
persi negli Usa e un tasso di disoc-

cupazione Usa che minaccia di


schizzare dall’attuale ,% al ,
per cento. Simile stima arriva da

Goldman Sachs che ha messo in


conto un tasso di disoccupazione al


% per l’economia americana che
potrebbe archiviare il  con una

flessione del  per cento.


Eppure la reazione degli indici di
Borsa a fronte di numeri tanto cata-

strofici non è stata negativa: Wall
Street in un primo momento è parsa

girare in negativo ma già dopo


un’ora dall’avvio degli scambi gli
indici viaggiavano in rialzo di oltre

un punto e mezzo percentuale.


Analoga la reazione anche sulle
piazze europee: l’indice Stoxx Euro-

pe  dopo una mattinata positiva


è arrivato a perdere più dell’,% do-
po la pubblicazione del dato sui sus-

sidi Usa. Poi però nel finale di sedu-


ta ha riguadagnato campo per chiu-
dere in rialzo dello ,% con Piazza

Affari (+,%) a guidare gli indici.


Come mai le Borse hanno so-
stanzialmente retto ai dati america-

ni? Una chiave di lettura arriva dagli


analisti di Capital Economics che
invitano a riflettere sul fatto che la

recessione da Coronavirus non sarà


come tutte le altre perché sostan-
zialmente indotta dai governi per

effetto delle misure di contenimen-


to del contagio. Secondo gli esperti


della casa d’affari la recessione sarà


la peggiore di tutti i tempi ma anche


la più rapida di sempre e non è
escluso che già nel secondo seme-

stre si possa assistere ad una repen-


tina ripresa con contestuale rimbal-
zo dei mercati finanziari.

Si vedrà, nel frattempo un im-


portante rimbalzo si è visto sul
prezzo del petrolio ieri arrivato a

guadagnare il % dopo il tweet del


presidente americano Trump che
ha annunciato il successo nella me-

diazione tra Russia e Arabia Saudita


sullo spinoso dossier del taglio alla
produzione. Il balzo del greggio ha

dato la spinta al comparto Oil&Gas


in Borsa con l’indice settoriale che
ha messo a segno un rialzo del

,% in Europa. Ancora sotto pres-


sione invece il comparto viaggi e tu-
rismo che ieri ha perso un altro

,% aggiornando il passivo da ini-


zio anno ad oltre - per cento.
La propensione al rischio sui

mercati ha favorito i BTp con lo
spread che è sceso a quota  punti.

Il rendimento del titolo decennale


ha chiuso all’, per cento.


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Si profila la peggior


recessione di sempre


ma anche la più rapida


Milioni di barili al giorno a ne 2019 e quota % sul totale di produzione mondiale


Fonte: Eia

Usa S.Arabia Russia Canada Cina Iraq UAE


TOP 10


Brasile Iran Kuwait


19,


11,81 11,


71,


MONDO


100,


5,
4,89 4,
4,01 3,
3,19 2,

0

4

8

12

16

20

19% 12% 11% 5% 5% 5% 4% 4% 3% 3%


La classifica dei maggiori produttori


Dai minimi


post-


Lehman,


nel marzo


del 2009,


è partito


un rimbalzo


del 62,5%:


uno dei


più forti


L’Arabia


chiede un


vertice


d’emergen-


za dell’Opec


Plus, ma


pretende


che si allar-


ghi a nuovi


Paesi


FASE DI RIBASSO


PERFORMANCE DURATA (NUMERO SEDUTE)

MEDIA MASSIMA MEDIA MASSIMA

-19,8% -39,8% 41 169


SUCCESSIVO RIMBALZO


PERFORMANCE DURATA (NUMERO SEDUTE)

MEDIA MASSIMA MEDIA MASSIMA

21,0% 62,5% 67 486


CRISI COVID-


PERFORMANCE DURATA (NUMERO SEDUTE)

-35,1% 32


Orsi e Tori a Piazza Affari


Le fasi ribassiste e i successivi rimbalzi dal 2007 al 1/4/


Fonte: Intermonte SIM
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