L\'Espresso - 22.03.2020

(WallPaper) #1
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solo corsa».Uber e Lyft hanno promesso che
daranno un “sostegno inanziario” ai loro
autisti se si ammalano ma al momento non
si è visto niente. C’è un modulo di richiesta
di “tutela” che recita: «Acconsento a dare i miei
dati sanitari per vedermi riconosciuto l’indennizzo
COVID-19, ma riconosco che questa raccolta dati non
implica che Uber mi debba offrire in nessun modo tutela
sanitaria o che il rapporto tra me e Uber sia di lavoro
dipendente». Intanto le corporation del settore si limitano a
comunicare ogni giorno agli autisti «lavate le auto spesso»
e assicurano i loro clienti che stanno sospendendo gli
account degli autisti in quarantena. Ma, come ricorda
@Uberslave, anonimo autista su Twitter, «alla mia
compagnia ci sono voluti sette giorni per congelarmi la
licenza dopo che un contagiato ha sputato sangue nella
mia auto. Per fortuna io mi ero già messo da solo in
quarantena». Segno che la compagnia prende il suo tempo.
Quel che è certo è che i colossi delle app ino a questo
momento hanno preferito spendere i loro soldi in altro
modo: 110 milioni di dollari in campagna e lobbying per
un referendum che abolisca la legge della California che
equipara i suoi autisti ai lavoratori dipendenti.
Il tema dei milioni di lavoratori senza tutele, non solo nella
gig economy, sta tuttavia emergendo in maniera prepotente
e i grandi gruppi non sanno bene che fare. I supermercati
per hipsters Whole Foods, proprietà Amazon, hanno scritto
ai propri lavoratori spiegando: «Chi vuole può donare
i propri giorni liberi ai colleghi che hanno un parente
malato o che abbiano un’emergenza sanitaria». Insomma,
vedetevela tra voi, noi non scuciamo un cent. Nell’ultimo
anno iscale il gruppo ha fatto 507 milioni di proitti.
Kroger, un’altra compagnia di supermercati da 500 mila
addetti, scoraggia i suoi dipendenti dal mettersi in malattia


e nella maggior parte dei casi non la paga.
C’è poi ovviamente tutto il capitolo doloroso
della sanità. Prendiamo il caso del Texas,
saldamente repubblicano e con cinque milioni di
persone senza copertura. Durante l’amministrazione
Obama il governatore riiutò i fondi federali per aumentare
la copertura delle assicurazioni pubbliche per poveri
(Medicaid) e sempre qui negli ultimi anni il numero di
ospedali chiusi nelle aree rurali sono 26. Gli ospedali
devono fare proitti e quelli nelle aree meno abitate
chiudono perché non vanno in attivo. Una proposta
dell’amministrazione Trump prevede poi un taglio di
11 miliardi in fondi federali a Medicaid, che rischia di
accelerare questa dinamica. In 33 contee texane su 254
non ci sono neppure studi medici. E i laboratori del Texas
sono in grado di elaborare al massimo 270 test Covid al
giorno, su una popolazione di 23 milioni di abitanti.
Le scuole chiuse sono un altro problema. Nei tanti
quartieri afroamericani e ispanici d’America la scuola
pubblica rappresenta l’unico pasto sano per i tuoi igli
o la garanzia che a occuparsi di loro non sia la gang
locale. Questa è una delle ragioni per cui il sindaco di
New York Bill De Blasio aveva a lungo resistito all’idea
di interrompere le lezioni prima di prendere la decisione
di chiudere. Per capire quanto è importante il tema cibo
decente per i ragazzi, basta guardare quello che sta
accadendo a Seattle, dove alcune Ong e asscoiazioni
hanno cominciato a distribuire pasti caldi nei quartieri
disagiati: «Se avete bisogno di fare la spesa o di mangiare
gratuitamente, venite alla nostra banca del cibo, a
Northwest Harvest’s, potrete ritirare prodotti in sacchetti
preconfezionati, cibi preparati e generi alimentari, non
avrete bisogno di entrare e non serve un documento», dice
uno dei loro volantini. Q

colpite dal virus cinese. Saremo più forti di
sempre». Virus cinese, lo chiama il presiden-
te-patriota. Ma nel giro di 48 ore la iducia
nel suo operato crolla del 16 per cento.
E la situazione è complicata anche dal fat-
to che in America sono i singoli Stati - fa par-
te del sistema federale - a prendere le deci-
sioni sul campo: ad esempio, gli Stati di New
York, New Jersey e Connecticut lunedì 16
hanno chiuso ristoranti e bar autonoma-
mente. Il tutto mentre in molte delle grandi
città si sono già viste le scene di accaparra-
mento ai negozi - specialmente di carta igie-
nica, genere che per qualche motivo sembra
mancare.
La crisi intanto ha inevitabilmente riper-
cussioni anche sulle elezioni per la Casa
Bianca. Fino a ora he Donald, tra alti e bassi
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