20 Sabato 28 Marzo 2020 Il Sole 24 Ore
Finanza & Mercati
IN BREVE
Private equity, la strada di Tamagnini
«È tempo di allearsi con l’impresa»
L’INTERVISTA
MAURIZIO TAMAGNINI
«Il capitale di rischio
ha un ruolo cruciale perché
trasferisce ilrisparmio»
«A Milano una cittadella
hi tech ache avrà nei fondi
il motore finanziario»
Carlo Festa
«D
i fronte alla crisi
del coronavirus,
l’Europa ha due
scelte, entrambe
coraggiose. La prima è usare que-
sto momento tragico per accelera-
re la creazione degli Stati Uniti
d’Europa e supportare gli Stati
membri con una massiccia iniezio-
ne di capitale garantito dall’Unio-
ne. La seconda è lasciare i singoli
stati soli nella gestione di un even-
to troppo grande e porre le condi-
zioni per la disintegrazione». A
tracciare questa allarmante alter-
nativa è Maurizio Tamagnini, am-
ministratore delegato di Fsi, uno
dei maggiori investitori italiani in
capitale di rischio, i cui fondi sono
sottoscritti da Cdp, da banche, as-
sicurazioni e dai maggiori fondi
sovrani al mondo. Tra le aziende
partecipate di Fsi ci sono Missoni,
Cedacri, Adler, Lumson e Kedrion.
Cosa deve fare l’Europa come
intervento complessivo a favore
delle imprese, degli investitori e
dei mercati finanziari?
Siamo a un bivio storico: mi auguro
che la leadership possa velocemente
indirizzarsi verso il primo scenario.
L’opinione pubblica dei Paesi del Sud
Europa chiede giustamente a gran vo-
ce gli eurobond. Anche io sono d’ac-
cordo. Credo che in Italia e negli altri
Paesi del Sud, accanto a questa richie-
sta, si debba immediatamente svilup-
pare un dibattito su una base minima
di comportamenti virtuosi da tenere
in futuro, da “promettere” ai Paesi più
scettici sul meccanismo di solidarietà.
Potrebbe identificare una misu-
ra prioritaria per far ripartire le
medie aziende italiane nel post co-
ronavirus?
L’unica misura che penso possa
supportare concretamente le
aziende italiane è una garanzia
statale alle banche o ad altri istitu-
ti per fornire immediati prestiti di
medio-lungo periodo (ad esempio
a anni di scadenza) con interessi
bassi e senza garanzie reali o per-
sonali. In cambio di tale garanzia,
le banche dovrebbero fornire ad
ogni azienda richiedente un pre-
stito su una percentuale massima
del fatturato , ad esempio fi-
no al % o in linea con l’incidenza
del costo del lavoro. Tale prestito
dovrebbe essere erogato con pro-
cedure “quasi automatiche”, snel-
le, utilizzando al massimo il cana-
le online. Questa semplice, ma
massiccia iniziativa, dovrebbe
consentire di “ibernare” le azien-
de in attesa dell’auspicata rapida
ripartenza.
Ci sono criticità particolari?
L’epidemia è deflagrante per quasi
tutte le aziende italiane allo stesso
momento, in quanto azzera il fat-
turato dall’oggi al domani, senza
permettere alcun tipo di reazione
e indipendentemente dal merito e
dalla competitività dell'azienda
stessa. Tutte le aziende italiane,
con l'eccezione dei pochi settori
che producono per sostenerci nel
nostro esilio casalingo forzato,
hanno l’immediato problema di
come finanziare i costi senza avere
fatturato. In particolare le tre cate-
gorie di costi da finanziare per non
“spegnere” l’azienda e arrecarle un
danno permanente sono: i salari e
gli stipendi ai dipendenti, i paga-
menti ai fornitori e il finanziamen-
to del magazzino.
Quale ruolo per il private equity
in questa crisi?
L’industria del capitale di rischio
ha un ruolo critico in questo mo-
mento storico, essendo il motore
principale di trasmissione del ri-
sparmio dalle famiglie alle azien-
de. Usiamo questa crisi per recupe-
rare il gap che avevamo sia come
investitori che come imprenditori.
Costruiamo le condizioni per una
partnership fra il private equity e
gli imprenditori per preservare
l’avviamento industriale delle no-
stre aziende e prepararsi il più ve-
locemente possibile per la ripresa.
Sarebbe auspicabile che il capitale
di rischio sia visto come un’oppor-
tunità da cogliere per la crescita e
non una “medicina”. Attualmente
il rapporto fra capitale di rischio e
Pil dell’Italia è solo al ,%, la metà
di quello della Francia. Cerchiamo
di rafforzare la struttura di capitale
e i bilanci delle aziende ogni qual-
volta possibile e al più presto. Usia-
mo questo momento di rottura per
modernizzare le nostre aziende in
termini di managerializzazione,
facilitazione del passaggio genera-
zionale, consolidamento tramite
fusioni e azionariato dei dipenden-
ti. Alla ripresa, favoriamo la cresci-
ta dimensionale al mantenimento
del controllo come dogma.
Come è accaduto all’estero.
Fuori dall’Italia spesso le aziende
hanno aperto al capitale di rischio
per crescere già da molti anni. Fsi,
come maggiore fondo per la cresci-
ta delle aziende italiane è pronta a
fare la propria parte investendo il
suo fondo di circa , miliardi di eu-
ro accanto agli imprenditori, sup-
portandoli nella competizione sui
mercati internazionali con un ap-
proccio industriale e paziente.
Quali altre iniziative potrebbero
favorire la ripresa?
Il coronavirus ci ha tragicamente
mostrato quanto i cambiamenti
tecnologici e sanitari siano deter-
minanti nell’epoca moderna. Io
credo che la grande priorità del
Paese sia di mettere a fattor co-
mune le tante buone iniziative già
esistenti in settori avanzati, come
nella scienza della vita e nella
scienza dei materiali. Suggerisco
la creazione a Milano di un cam-
pus della tecnologia simile a Sta-
tion F di Parigi o a Tech City di
Barcellona, dove le grandi azien-
de tecnologiche europee e mon-
diali possano promuovere mi-
gliaia di nuove aziende gestite dai
nostri giovani. STMicroelectroni-
cs, azienda in cui ho il privilegio
di rappresentare il Governo Ita-
liano, ha appena stipulato con il
Politecnico di Milano una delle
più grandi partnership tecnologi-
che con università mai siglate a
livello europeo. L’obiettivo è svi-
luppare le applicazioni del futuro
nel campo dell’intelligenza artifi-
ciale, dell’elettronica e
dellautomotive. I grandi istituti
pubblici, come l’Iit per i materiali
e Technopole per la salute, po-
trebbero federarsi con le univer-
sità e gli ospedali italiani per for-
nire il supporto scientifico avan-
zato necessario per avere succes-
so in molti settori industriali alla
ripresa. I fondi di venture capital
pubblici e privati, saranno il mo-
tore finanziario di questo rinasci-
mento tecnologico.
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CHIUSO IL BUYBACK
Mediobanca possiede
il 3% del suo capitale
Mediobanca mercoledì ha
concluso il buyback avviato lo
scorso novembre con l’obiettivo
di dotarsi di strumento di
flessibilità operativa permettendo
di disporre di azioni proprie da
utilizzare per eventuali
operazioni di crescita esterna o in
esecuzione di piani di compensi
per il personale del gruppo: oggi
detiene azioni proprie pari a quasi
il % del capitale, limite massimo
previsto dal programma.
HEALTHCARE
Sol, cedola confermata
e ricavi in crescita
Nel il fatturato di Sol è stato
di , milioni (+,%), l’Ebitda è
salito a , milioni (+%), l’utile
netto a , milioni. Il dividendo
proposto è di , euro, in linea
con il . Per quanto riguarda
l’impatto del Coronavirus sulle
vendite e sulla redditività, «circa il
% delle vendite del gruppo è
rivolto al settore della sanità,
connotato da una relativa
anticiclicità. Non è possibile,
comunque fare stime circa
l’impatto del Covid
sul gruppo».
FONDAZIONI
CrCuneo, nel 2019
avanzo a 51,6 milioni
La Fondazione Cassa di
Risparmio di Cuneo ha chiuso il
con un avanzo di esercizio di
, milioni. Il patrimonio netto
si è attestato a quota , miliardi e
il totale degli investimenti a
valore di mercato a oltre ,
miliardi. All’attività progettuale
ed erogativa sono stati
destinati , milioni. Si tratta,
spiega una nota, del bilancio
«migliore degli ultimi anni».
ZTE
In aumento
fatturato e utile
Zte chiude il con un fatturato
operativo di , miliardi di yuan
(circa , miliardi di euro), salito
del ,%. L’utile netto è pari a ,
miliardi di yuan (+,%).
Un anno positivo, dunque, per la
società di Shenzhen dopo un
caratterizzato dallo scontro con
gli Usa e conseguente blocco
dell’attività per qualche mese. Zte
ha annunciato che quest’anno
intende lanciare quasi dieci
smartphone G in tutto
il mondo e più di terminali
G di ogni tipologia.
Alitalia, Leogrande
sospende la vendita
Avanti con lo Stato
TRASPORTI
Lettera di Rothschild
agli offerenti - Ora il piano
con spezzatino e newco
Gianni Dragoni
È sospesa la procedura di vendita di
Alitalia. Lo ha deciso il commissario
della compagnia, Giuseppe Leo-
grande, che aveva dato il via alla pro-
cedura di cessione il marzo.
La sospensione è stata comuni-
cata dall’advisor del commissario,
Rothschild, con una lettera inviata il
marzo agli otto soggetti che han-
no presentato manifestazioni d’in-
teresse all’acquisto, di cui tre per
l’intera compagnia, entro il mar-
zo. Lo stop alla vendita è motivato
con il Coronavirus e l’articolo del
decreto legge del governo del
marzo, che prevede la costituzione
di una nuova società pubblica, alla
quale il commissario trasferirà parte
delle attività di Alitalia, anche in af-
fitto. Il decreto non dice quali.
«Per affrontare tale improvvisa
ed eccezionale situazione (...) il legi-
slatore italiano - dice la lettera invia-
ta da Rothschild - ha adottato parti-
colari misure (...) autorizzando il
commissario straordinario ad assu-
mere, pur nella pendenza della pro-
cedura, gli atti necessari e conse-
guenti a quanto necessario all’attua-
zione di tale norma. Posto che tali at-
ti potrebbero avere impatti sul
perimetro e sulle connotazioni del
Lotto oggetto della Vs. manifesta-
zione di interesse e/o sulle modalità
con cui attuare la cessione del Lotto
medesimo ovvero ancora sul com-
plessivo sviluppo della procedura,
con la presente si comunica la so-
spensione della procedura (...)».
La lettera, dal gergo legale e in al-
cuni passi tautologico, rinvia a suc-
cessive comunicazioni e non fa capi-
re come sarà la Newco. Il perimetro
della nuova società che verrà costi-
tuita dal Mef è da stabilire, non si sa
quanti aerei né quanti dipendenti
avrà. Ma si prevede un forte ridi-
mensionamento della compagnia.
Leogrande ha detto che ora volano
solo - aerei sui della flotta.
Nella Newco, secondo ipotesi di fon-
te sindacale, potrebbero entrare -
aerei, al massimo .
Nella videoriunione, a tratti cao-
tica, del marzo tra governo e sin-
dacati né il ministro dello Sviluppo
economico Stefano Patuanelli (MS)
né Leogrande hanno mostrato di
avere le idee chiare sulla Newco.
Non esiste un piano industriale.
Il governo preferisce la naziona-
lizzazione, che prevede il versamen-
to di fondi pubblici, il decreto stanzia
un massimo di milioni di euro,
rispetto all’approfondimento per
verificare la bontà delle manifesta-
zioni d’interesse. Tra i pretendenti
c’è German Efromovich, che in una
lettera ai commissari precedenti
aveva espresso l’intenzione di impe-
gnare milioni per tutta Alitalia.
Gli altri interessati sono Almaviva e
Us Aerospace Partners.
Con il ridimensionamento di Ali-
talia e la sospensione di molti voli la
compagnia potrebbe perdere slot
negli aeroporti. Due giorni fa il Par-
lamento europeo ha approvato la
sospensione fino al ottobre della
regola «-», secondo la quale
una compagnia perde gli slot se non
li usa almeno per l’% del tempo in
ogni stagione.
Leogrande ha anche aumentato
di ulteriori . dipendenti la ri-
chiesta di cigs inviata ai sindacati,
portando il totale richiesto a .
lavoratori fino al ottobre, pari al
% dell’organico. Fino al marzo
i lavoratori in cigs erano .. La
causa dell’incremento secondo Leo-
grande è il tracollo del traffico da Co-
ronavirus. Alitalia però ha perso
milioni già nel , prima del virus.
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NOMINE SPAZIALI
Avio propone
la conferma
dei vertici
Il cda di Avio ha presentato la lista
dei candidati al nuovo cda per il
-, per l’assemblea del
maggio. Proposta la conferma dei
vertici uscenti, il presidente
Roberto Italia e l’a.d., Giulio
Ranzo. Gli altri candidati sono la
spagnola Elena Pisonero, Luigi
Pasquali, Donatella Sciuto,
Giovanni Gorno Tempini, Monica
Auteri, Stefano Ratti, Letizia
Colucci, l’olandese Gaele Winters,
Maria Rosaria Bonifacio. Tre volti
nuovi. Due esperti di industria
dello spazio, Pisonero, ex
presidente di Ipsasat e Winters, ex
direttore dei lanciatori Esa, oltre a
Colucci, segretario generale di
Telespazio (Leonardo). L’a.d.
Ranzo ha spiegato che la lista,
«oltre a consentire l’ampliamento
del numero di amministratori da
a e del genere meno
rappresentato, è volta ad
arricchire il cda con figure, anche
di estrazione internazionale, con
significativa esperienza
nell’aerospace, nella sostenibilità,
nei temi legali». (G.D.)
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L’uomo dei fondi. Maurizio Tamagnini
IMAGOECONOMICA
L'APPELLO
IL SOLE 24 ORE
26 MARZO 2019
PAG. 19
L’Aifi, presieduta da Innocenzo
Cipolletta, ha chiesto al Governo
un pacchetto di misure per la
tutela e la valorizzazione del
private equity per la ripresa
Il Sole 24 Ore Giovedì 26 Marzo 2020 Finanza & Mercati 19
Open Fiber e i ritardi PARTERRE * * *
causati dal coronavirusL’emergenza coronavirus «sta di fatto avendo un impatto sulle attività di creation, delivery e assurance poste in essereda Open Fiber». Risultato? «Ritardi nelle fasi propedeutichealla progettazione e nella relativa esecuzione dei piani di rol-lout». È quanto si legge in una lettera inviata da Open Fiberad alcune società partner commerciali e di cui Il Sole Ore
ha preso visione. Nella missiva la controllata di Enel e Cdp segnala «conseguenze ostative»fra cui «fermi cantiere, diffi-coltà negli spostamenti del personale tecnico» e altro.È per questo che Of si rivolge alle società per «richiamarel’attenzione sulla necessità di sospendere in via temporaneaqualsivoglia penale contrattualmente prevista». Un’ammis-sione che sul rollout dell’Ftth e sull’attivazione clienti le attivi-
tà siano rallentate se non bloccate? «Si tratta – replica SimoneBonannini, Direttore Marketing e Commerciale di Open Fiber– di normali e diffuse prassi della gestione contrattuale. An-che noi ne abbiamo ricevute dagli operatori nostri fornitoridi infrastrutture. È una misura puramente cautelativa» e Of«come tutti gli operatori sta operando con il massimo impe-gno a effettuare le attività connesse alla fornitura di un servi-
zio essenziale come l’accesso a internet». (A. Bio.)
La possibilità di usufruire di uno «sconto» inatteso, anchese a suo modo doloroso, ma soprattutto la convinzione dicredere nell’azienda in cui si lavora. Timone Fiduciaria,la società che riunisce gli azionisti aderenti al patto disindacato Azimut Holding, preme l’acceleratore sul pianodi rafforzamento nella compagine azionaria del gruppodel risparmio gestito fondato e presieduto da Stefano Giu-
liani. Lo fa appunto nel momento in cui il titolo tenta, alpari di tutta Piazza Affari, di difendersi dal contagio delcoronavirus e viaggia su prezzi quasi dimezzati rispettoa un mese fa, quando era stato collocato l’,% del capita-le Azimut ed era stata annunciata l’operazione: la secondadi questo genere dopo quella del . Timone ha infattiappena concordato le principali caratteristiche e condi-
zioni del finanziamento bancario fino a milioni di euronecessario per completare la raccolta di una parte dellerisorse destinate all’acquisto di azioni Azimut da appor-tare poi al Patto. I restanti fondi saranno invece messi adisposizione dagli azionisti stessi aderenti a Timone, alquale possono partecipare tutti coloro che lavorano all’in-terno di Azimut, e da nuovi eventuali aderenti. (Ma.Ce.)
A chi vanno i milioni di euro stanziati dal decretoCoronavirus per il trasporto aereo? Il decreto dice che «inconsiderazione dei danni subìti dall’intero settore del-l’aviazione, alle imprese titolari di licenza di trasportoaereo di passeggeri rilasciata dall’Enac che (...) esercitanooneri di servizio pubblico, sono riconosciute misure comecompensazione dei danni subìti (...)»; inoltre destina parte
dei soldi alla Newco Alitalia pubblica. Nel governo si diceche tutti i soldi finiranno ad Alitalia, anche se ci sono altrecompagnie con licenza Enac: Air Dolomiti, Blue Panora-ma e Neos. Lupo Rattazzi, presidente di Neos, fa notareche hanno trovato «una formulazione sotterfugio per cuitutti i milioni se li prende Alitalia solo in quanto operale tratte da Roma/Milano per Alghero/Cagliari. Una di-
scriminazione grottesca e incomprensibile verso le altretre compagnie italiane che svolgono anche loro trasportopubblico passeggeri di linea». La ministra Paola De Mi-cheli ha detto ai sindacati che della somma beneficia soloAlitalia perché è l’unica con «oneri di servizio pubblico»,la continuità territoriale. Le compagnie più piccole nonsi arrendono. La lite si sposta in Parlamento. (G.D.)
in manovra su AzimutTimone di nuovo * * *
Private equity, l’appello Aifi: «Intervenire subito» Il tesoro di 500 milionie gli oneri di Alitalia* * *
Carlo FestaL’Aifi si rivolge al Governo e auspica una serie di interventi a favore del mercato del private capital nel soste-gno alle imprese italiane. Il momentoè delicato e si muove l’Associazione
italiana del private equity e venture capital. L’emergenza sanitaria sta in-fatti colpendo anche l’universo degliinvestitori. Nell’ultimo mese sono state ritardate gran parte delle tratta-tive portate avanti dai private equity:il mondo dei grandi leverage buyout
è bloccato perché si è fermata l’ingen-te liquidità presente sul mercato fino
a qualche settimana fa. Nel settore de-gli investimenti in Pmi c’è maggiore resistenza alla crisi e i fondi stannocontinuando ad essere attivi, anche secon grande prudenza. In questo con-testo è importante sostenere gli inve-
stitori per favorire il supporto e la ri-partenza dell’economia in modo da fornire capitali alle piccole e medie imprese. Un documento di proposteè stato inviato nei giorni scorsi da Aifial sottosegretario del Mise, Gian PaoloManzella, e al capo della segreteria del
Mef, Ignazio Vacca.A livello europeo l’associazione
guidata da Anna Gervasoni sta condi-videndo alcune proposte portate avanti dall’associazione di riferimen-to, Invest Europe, che prevedono mi-sure di aiuto al settore. A livello nazio-nale Aifi auspica un intervento gover-
nativo forte e immediato a sostegno della liquidità delle imprese. SecondoAifi alcune misure dovrebbero esserepresenti nel decreto sviluppo in prepa-razione, come la promozione dell’in-vestimento di fondi pensione e cassedi previdenza in tutte le asset class di
private capital con l’introduzione di uncredito di imposta, ma anche tramiteinterventi come l’abbassamento dellasoglia di investimento per gli investi-tori privati in fondi riservati. Sarà inoltre fondamentale attivarevelocemente le risorse erogate da Cassa Depositi e Prestiti, tramite di
Fondo Italiano d'Investimento e CdpVenture Capital. Aifi ritiene inoltreopportuno estendere all’investimen-
to in fondi di private debt l’incentivofiscale previsto, nella forma di detas-sazione dei capital gain, per fondi pensione e casse di previdenza. Inol-tre, per l'Associazione, diventa neces-sario dare impulso ad operatori cosid-
detti di “turnaround” anche per af-fiancare il sistema bancario nella ge-stione di situazioni di crisi aziendali.Ciò potrebbe anche accelerare l'au-mento dimensionale delle aziende italiane attraverso operazioni di ag-gregazione di filiera. Diventa così ne-
cessario promuovere un fondo di fon-di (con liquidità ipotizzata in mi-lioni), che favorisca la nascita di nuovioperatori specializzati in turnarounde rafforzi gli esistenti. Infine per so-stenere il mercato del venture capitalè necessario potenziare l’operativitàdel Fondo Nazionale Innovazione,
destinando, oltre a quanto già previ-sto dal decreto legge precedente, cioècirca un miliardo di euro tra risorse
Mise e Cdp, ulteriori risorse da parte del Mise: con un rafforzamento del fondo di fondi venture (con ulterioreauspicabile destinazione di mi-lioni), con ulteriori milioni per ilrafforzamento delle imprese già in
portafoglio dei fondi, ma anche con l'avvio di un nuovo fondo technologysulla base della positiva esperienza diItatech, oltre a fornire supporto diret-to ai fondi di venture capital. l’economia italiana e mondiale, il pri-«In questa drammatica fase del-
vate capital può costituire un fattorerilevante per finanziare le imprese chesi trovano a confrontarsi con perditeingenti di fatturato. Per far questo, è necessario che i fondi siano messi nel-le condizioni per operare positiva-mente, e a questo puntano le misureurgenti che Aifi ha indicato al Gover-
no» spiega il presidente di Aifi, Inno-cenzo Cipolletta.© RIPRODUZIONE RISERVATA
FINANZA ALTERNATIVA
SDopo la giornata frenetica di martedì, lo scollamento tra le quotazioni al Comex e il prezzo spot a Londra è ancora presente e lo spread si è mantenuto elevato (-ul mercato dell’oro le acque si sono un po’ calmate, ma la carenza di metallo fisico è unproblema ancora lontano dall’essere risolto. ), benché più che dimezzato rispetto aipicchi della lla seduta precendente, quandosi era spinto ai massimi da anni: sulla
piazza londinese l’oro ieri sera scambiavaintorno a . /oncia, contro ., inchiusura al Comex (-,%). È intantoproseguito il rally di platino e palladio(+%, oltre . ), dopo la chiusura delleminiere in Sudafrica. Per l’oro la carenza dilingotti dipende soprattutto da difficoltà
sollecitato da alcune banche e dalla Lbma ad accettare anche la consegna di barre da once e non solo da once. Ma la sua risposta non soddisfa gli operatori: il Cme non ha cambiato le regole ma ha scelto di varare logistiche, dallo stop di tre raffinerie svizzeree dalle differenze tra le barre più diffuse aLondra e quelle accettate dalla borsa deifutures di New York. Il Cme Group è stato
(forse ad aprile) contratti con specifiche più flessibili.© RIPRODUZIONE RISERVATA
di Sissi BellomoORO, MERCATO PIÙ CALMOLINGOTTI ANCORA SCARSI
DOLLARI L’ONCIA Il valore dell’oro in chiusura al Comex, afronte dei circa 1.610 $ di Londra1.
Nel documento inviato al Mise focus sulle misureper garantire liquidità
MERCATI
Cattolica al lavoro su nuovi obiettivi«Il dividendo? Dipenderà dal Covid»
L’INTERVISTACARLO FERRARESI Il direttore generale: «Contesto troppo complesso
per fare previsioni»«Sono comunque ottimista che il dividendo possa essere in linea con il »
Laura GalvagniLpossibile confermare» gli obiettivi. Maa prossima settimana Cattolicacomincerà a lavorare «sul nuo-vo piano». Intanto, per quel cheriguarda i target «non è
allo stesso tempo neppure «non con-fermarli». Lo scenario, complice l’emergenza Coronavirus, è troppo complesso per fare qualsiasi tipo di previsione. «Anche per questo - spiegain questo colloquio con Il Sole Oreil direttore generale con deleghe da
amministratore delegato, Carlo Ferra-resi - abbiamo scelto di seguire le indi-cazioni dell’Eiopa riguardo al dividen-do: prudenza». La cedola, dunque, verrà decisa più avanti quando gli im-patti della pandemia saranno forse piùchiari. Nel mentre, però, il manager
assicura: «Sono abbastanza ottimistanel dire che riusciremo a mantenercisui livelli dello scorso anno». colarmente complessa da qualche me-se: il repentino cambio al vertice, con tutto quello che ha comportato, com-Cattolica sta vivendo una fase parti-
presa la presenza di Ivass e Consob ne-gli uffici della compagnia, i soci dis-
senzienti con la proposta di una nuovagovernance, la replica del cda con un progetto alternativo, e ora l’utile sotto le attese e la decisione di riman-dare ogni delibera sul dividendo. Partiamo dai numeri di bilancio. Ab-biamo chiuso il con quasi ̈ mi-
liardi di premi, in crescita del % sul-l’anno precedente. Nel passato eserci-zio abbiamo registrato il terzo trime-stre peggiore dell’intera storia di Cattolica: gli eventi naturali hanno pesato per ben milioni in più ri-spetto all’anno precedente sul risulta-
to operativo. Questo significa che sen-za quell’impatto, che da solo è costato, punti di combined ratio, avremmoarchiviato il con profitti operativipari al target di piano, ossia attorno a milioni anziché a milioni. L’utile netto è stato di molto infe-
riore alle stime di mercato. Abbiamo avuto un utile netto in calo perposte straordinarie, buona parte delle quali non si ripeteranno, come la perdi-ta legata alla cessione di Cattolica Life, oalcune svalutazioni immobiliari. Diver-samente l’utile netto della capogruppo,che è quello poi a cui si attinge per paga-
re la cedola, è stato di milioni. Abbia-mo piena capacità di pagare i dividendi. Lo farete? E in caso quando prende-rete una decisione rispetto all’entità? Il Decreto Cura Italia ci ha portati a po-sticipare la data dell’assemblea, ap-puntamento cruciale per una coope-
rativa come la nostra che punta a riu-nire fisicamente tutti i propri soci. Questo ci ha concesso di prenderetempo anche sul dividendo, seguendoperaltro le indicazioni dell’Eiopa chedi fronte a questa crisi drammatica hasuggerito a tutte le compagnie pru-
denza. La volatilità sui mercati è mol-to alta e la Solvency è altrettanto erra-tica. Se non ci fosse stato il Covid-,ossia non avessimo sperimentato questo genere di contesto, avremmodistribuito una cedola in linea con quella del ª e sono abbastanza ot-
timista che alla fine si possa arrivarea una decisione come questa. La Solvency rappresenta un pro-blema ora? Nonostante la volatilità dei mercati èsotto controllo, non troppo distante dal dato di fine anno del ̈%.
A proposito dei target di fine anno,sono confermati?
Penso che in questo momento nessu-na compagnia possa confermare o non confermare qualcosa. Non ci so-no clienti in agenzia e neppure in ban-ca, questo vuol dire che nessuno com-pra ma allo stesso tempo nessuno ri-scatta. In più prevediamo una minore
sinistrosità. Cosa prevarrà di più? È unpo’ presto per dirlo. Di certo siamopartiti bene con il contenimento dei costi e già lo scorso anno abbiamo ri-sparmiato milioni. Inizieremo a ragionarci dalla prossi- State già lavorando al nuovo piano?
ma settimana. Penso che dovremmoconcentrarci su alcuni progetti, senzaessere dispersivi. Questa distanza so-ciale sarà qualcosa che ci porteremo dietro e avrà degli impatti anche su come imparare a fare business in unasituazione totalmente imprevista.
governance proposta dal cda, alter-Cosa ne pensa della riforma della
nativa anche se per certi aspetti si-mile a quella avanzata dai soci dis-senzienti? Non faccio parte del consiglio, sono ildirettore generale con tutte le delegheda ad. E in quanto manager posso direche più il nome di Cattolica viene lega-
to a turbolenze o gossip, più tutto questo fa male all’azienda. Penso chela proposta del cda vada nella direzio-ne giusta e quindi credo che sia un be-ne per Cattolica. quota in Ubi quale obiettivo ha?La decisione di raddoppiare la
Abbiamo una joint venture con Ubi dicui siamo contenti. L’incremento va adifesa dell’interesse di Cattolica, vo-gliamo avere voce in capitolo su que-sto accordo strategico.Al momento non abbiamo intenzio- Pensate di crescere ancora?
ne di salire.© RIPRODUZIONE RISERVATA
La proposta di governancedel cda va nella direzione giusta. Non acquisiremo altre azioni Ubi DIRETTORE GENERALE Carlo Ferraresi
EFFETTI CORONAVIRUS Retail in crisi, ristrutturazione del debito in vista
Carlo FestaLe grandi aziende del retail avvianodiscussioni con il mondo bancarioper arginare una futura rottura deicovenant finanziari. Oltre a questosi unisce un forte problema di liqui-
dità nel breve periodo. Tra i settoripiù colpiti dall’emergenza sanitariac’è quello delle grandi catene retail,dai ristoranti ai network di cosme-tica fino alle grandi catene di gio-cattoli e di abbigliamento. La chiusura forzata avrà riper-
cussioni non soltanto sul fatturatodi queste aziende, che hanno mi-gliaia di dipendenti, ma soprattuttosulla loro redditività futura. Moltedi queste società sono possedute daprivate equity e investitori finan-ziari. Si va da Cigierre, che possiede
le catene di ristoranti Old WildWest, fino a La Piadineria, ad AlicePizza, a Kiko Cosmetici per arrivarea gruppi come Qc Terme o al leader
dell’abbigliamento Ovs. Cigierre èattualmente posseduta dal privateequity internazionale Bc Partners:la società è uno dei giganti del set-tore ed era, fino allo scoppio del-l’emergenza sanitaria, un’aziendaassai redditizia: con ricavi nel ª
per , milioni e un ebitda di, ̈ milioni, a fronte di un indebi-tamento bancario a milioni cir-ca. Lo stesso discorso vale per La Pi-adineria, che ha una leva di circa ,volte e che punta sulla liquidità inpancia per resistere all’attuale mo-
mento. Alice Pizza fa invece capo alfondo Taste of Italy del gruppo DeAgostini, mentre nel gruppo Kiko
della famiglia bergamasca Percassiè presente in minoranza il privateequity Peninsula. In Ovs è azionistala Tip del banchiere Gianni Tambu-ri, mentre Qc Terme fa capo al pri-vate equity internazionale WhiteBridge Investments. Tra le prime
misure avviate da queste aziendec’è stata la cassa integrazione delpersonale ed è stata avviata con iproprietari degli immobili la so-spensione degli affitti. Al momento i covenant reggonoancora ma è plausibile pensare che
con una forte discesa degli indica-tori economici nei prossimi mesi,questi rapporti dovranno essere ri-discussi con il mondo bancario. Peralcuni di questi gruppi le trattativesono già state avviate, in quantodevono affrontare anche una fortee improvvisa crisi di liquidità. In-
somma si tratta di un settore dura-mente colpito ma per il quale sarànecessario un intervento governa-tivo. «Nel decreto si fa riferimentoa una moratoria sui debiti solo perle piccole-medie imprese con fat-turato inferiore ai milioni di eu-
ro. Quindi sono escluse ad esempiole grandi aziende attive nel settore
retail - spiega l’avvocato MauraMagioncalda, equity partner di Pe-dersoli Studio Legale -. Questemancanze potranno essere corret-te nei prossimi decreti, oppurequesta aziende saranno costrette anegoziare singolarmente con il
mondo bancario eventuali morato-rie, anche se è prevedibile che glistessi istituti siano favorevoli a ve-nire incontro alle aziende in unmomento di tale gravità. Discorsodiverso è quello della liquidità che
dovrà essere immessa a favore del-le imprese. Si attende con urgenzaun intervento del Governo italiano,come già fatto in Paesi come laFrancia e la Germania. Senza flussidi cassa le aziende infatti non riu-sciranno a restare in piedi e serve
implementare il Cura Italia con-sentendo l’immissione di una dosemassiccia di liquidità, anche in fa-vore delle imprese più grandi, pergarantire tutto il sistema».© RIPRODUZIONE RISERVATA
Aperto il dialogo con banche per rivedere i covenant dei vecchi finanziamenti
Presidente di Aifi,l’associazione delPrivate Equity,Venture Capitale Private Debt INNOCENZOCIPOLLETTA
Cattolica Assicurazioni. Nel 2019 i premi hanno sfiorato quota 7 miliardi
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# Covenant PAROLA CHIAVELa clausola Serve a tutelare il finanziatore. Se i limiti, normalmente sono vincoli finanziari, previsti nel contratto
vengano superati dall’impresa, è prevista l’ esigibilità delle somme ancora dovute
L’Assemblea ordinaria e straordinaria degli Azionisti di Unipol Gruppo S.p.A. è convocata in unica convocazione per il giorno 30 aprile 2020, alle ore 10,30, presso
la Sede Direzionale di Porta Europa, in Bologna, Via Stalingrado n. 37, per deliberare sul seguente
ORDINE DEL GIORNO
In sede ordinaria
1.Bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2019; relazione del Consiglio di Amministrazione sulla gestione; relazione del Collegio Sindacale e della società di
revisione legale. Deliberazioni inerenti e conseguenti.
2.Composizione del Consiglio di Amministrazione. Deliberazioni inerenti e conseguenti.
3.Relazione sulla remunerazione ai sensi dell’art.123 -ter del Testo Unico della Finanza, che include le politiche di remunerazione di Gruppo ai sensi del
Regolamento IVASS n. 38/2018. Deliberazioni inerenti e conseguenti.
4.Acquisto e disposizione di azioni proprie. Deliberazioni inerenti e conseguenti.
In sede straordinaria
1.Adeguamento degli artt. 4 (“Oggetto”), 6 ("Azioni e rappresentante comune"), 9 ("Procedure delle riunioni assembleari”), 12 ("Riunioni e deliberazioni del
Consiglio di Amministrazione") e 13 ("Poteri del Consiglio di Amministrazione") dello Statuto sociale. Deliberazioni inerenti e conseguenti.
*** ***^
Partecipazione e rappresentanza in Assemblea
Sono legittimati ad intervenire e ad esercitare il diritto di voto in Assemblea coloro che risulteranno titolari del diritto di voto al termine della giornata contabile
del 21 aprile 2020 ( record date ) e per i quali sia pervenuta alla Società la relativa comunicazione effettuata dall’intermediario abilitato.
Coloro che risulteranno titolari delle azioni successivamente al 21 aprile 2020 non avranno il diritto di partecipare e di votare in Assemblea.
Si rammenta ai possessori di azioni ordinarie Unipol Gruppo non accentrate presso Monte Titoli S.p.A. che l’esercizio dei diritti relativi a detti titoli può essere
effettuato esclusivamente previa consegna degli stessi ad un intermediario per l’immissione nel sistema di gestione accentrata.
Si precisa che, in considerazione dell’emergenza legata all’epidemia Covid-19 e per il perseguimento della massima tutela della salute degli Azionisti, degli esponenti
aziendali, dei dipendenti e dei consulenti della Società, così come consentito dall’art. 106, comma 4, del Decreto Legge 17 marzo 2020 n. 18, gli aventi diritto
potranno intervenire in Assemblea, senza accedere al luogo di svolgimento della stessa, esclusivamente tramite delega al rappresentante designato ai
sensi dell’art. 135- undecies del Decreto Legislativo 24 febbraio 1998 n. 58 (il “Rappresentante Designato” e il “TUF”), con le modalità infra precisate.
I titolari del diritto di voto che intendano partecipare all’Assemblea devono conferire al Rappresentante Designato apposita delega contenente istruzioni di voto
su tutte o alcune delle materie poste all’ordine del giorno. La delega al Rappresentante Designato potrà essere conferita entro la fine del 2° giorno di mercato
aperto precedente la data dell’Assemblea e, quindi, entro il 28 aprile 2020, con le modalità indicate e utilizzando lo specifico modulo che sarà disponibile sul
sito internet della Società ( http://www.unipol.it Sezione Governance/Assemblee degli Azionisti/2020/Assemblea ordinaria e straordinaria del 30 aprile 2020) , riportante
altresì le modalità utilizzabili per notificare le deleghe in via elettronica nonché per revocare, entro il termine suddetto, le deleghe e le relative istruzioni di voto
eventualmente già conferite. La delega ha effetto per le sole proposte in relazione alle quali siano conferite istruzioni di voto.
La Società ha individuato Computershare S.p.A. con Uffici in Torino, Via Nizza 262/73, quale Rappresentante Designato ai sensi dell’art.135- undecies del TUF. Il
Rappresentante Designato sarà disponibile per chiarimenti o informazioni al numero +39 011 0923226 oppure all’indirizzo di posta elettronica [email protected].
Così come consentito dal richiamato art. 106 del Decreto Legge 17 marzo 2020 n. 18, allo stesso Rappresentante Designato possono essere conferite anche
deleghe e/o subdeleghe ai sensi dell’art. 135- novies del TUF, in deroga all’art. 135- undecies , comma 4, del TUF medesimo, utilizzando il modulo disponibile sul
sito internet della Società ed entro il termine ivi indicato.
Gli Azionisti titolari di azioni in deposito presso la Società potranno partecipare all’Assemblea, esclusivamente tramite il Rappresentante Designato, previa
comunicazione trasmessa all’indirizzo di posta elettronica certificata [email protected] oppure tramite fax al n. +39 055 4792006, ovvero
telefonicamente al n. +39 055 4794308.
Si ricorda agli Azionisti che per questa Assemblea non sono previste procedure di voto per corrispondenza o con mezzi elettronici.
Si precisa inoltre che la data e/o il luogo e/o l’intervento e/o le modalità di voto e/o svolgimento dell’Assemblea indicati nel presente avviso di convocazione
restano subordinati alla compatibilità degli stessi con la normativa vigente e/o con i provvedimenti emanati dalle Autorità competenti in ragione dell’emergenza
legata all’epidemia Covid-19, oltre che ai sopra richiamati principi di tutela della salute. Le eventuali variazioni saranno tempestivamente rese note con le stesse
modalità previste per la pubblicazione dell’avviso e/o comunque attraverso i canali informativi previsti dalla normativa tempo per tempo vigente.
Documentazione e informazioni
L’avviso di convocazione integrale dell’Assemblea, reperibile sul sito internet della Società ( http://www.unipol.it Sezione Governance/Assemblee degli
Azionisti/2020/Assemblea ordinaria e straordinaria 30 aprile 2020 ), contiene tutte le informazioni e le istruzioni di dettaglio sui diritti esercitabili dagli Azionisti,
con riguardo alla partecipazione e rappresentanza in Assemblea, al diritto di porre domande e all’eventuale integrazione dell’ordine del giorno e presentazione
di proposte su materie già all’ordine del giorno dell’Assemblea.
Le relazioni e le proposte sugli argomenti all’ordine del giorno saranno a disposizione del pubblico presso la sede sociale e pubblicate nel citato sito internet
della Società, nonché sul sito di stoccaggio autorizzato eMarket Storage ( http://www.emarketstorage.com ), ai sensi di legge; esse saranno trasmesse a coloro che
ne faranno richiesta.
In particolare, saranno disponibili al pubblico:
-dalla data odierna, la relazione del Consiglio di Amministrazione sulle materie di cui ai punti 1, 2 e 4 all’ordine del giorno della parte ordinaria, nonché su quelle
di cui all’unico punto della parte straordinaria;
-l’8 aprile 2020, (i) la Relazione finanziaria annuale e gli altri documenti di cui all’art. 154- ter , comma 1, del TUF, unitamente alla Dichiarazione consolidata di
carattere non finanziario di cui al D. Lgs. 254/2016, (ii) la Relazione annuale sul governo societario e gli assetti proprietari, nonché (iii) la relazione del Consiglio
di Amministrazione con le proposte deliberative sulle materie di cui al punto 3 all’ordine del giorno della parte ordinaria.
Inoltre, il 15 aprile 2020 sarà messa a disposizione presso la sede sociale la documentazione di bilancio delle società controllate e collegate.
Bologna, 28 marzo 2020 Il Presidente del Consiglio di Amministrazione
Pierluigi Stefanini
ESTRATTO DELL’AVVISO DI CONVOCAZIONE DELL’ASSEMBLEA ORDINARIA E STRAORDINARIA
(ai sensi dell’art. 125- bis , comma 1, D.Lgs. n. 58/1998)
Unipol Gruppo S.p.A.
Sede Legale in Bologna, Via Stalingrado 45 - Capitale sociale Euro 3.365.292.408,03 i.v. - Codice Fiscale e Numero di iscrizione al Registro delle Imprese di Bologna 00284160371
Capogruppo del Gruppo Assicurativo Unipol iscritto all’Albo delle società capogruppo al n. 046
CONVOCAZIONE DI ASSEMBLEA ORDINARIA E STRAORDINARIA