La Stampa - 22.02.2020

(Nandana) #1

OSTIA


ITALIA


Esami gratis

in ospedale

per i parenti:

66 indagati

C


orsie preferenziali per
le analisi del sangue,
per un’ecografia o una
visita dal cardiologo.
All’ospedale Grassi di
Ostia qualsiasi esame medico pote-
va essere effettuato scavalcando le
liste d’attesa e senza versare il tic-
ket. A patto di avere il contatto giu-
sto. Per questo 141, tra infermieri,
paramedici e medici, sono stati de-
nunciati dai finanzieri del Coman-
do Provinciale alla procura di Ro-
ma che ne ha iscritti 66 sul registro

degli indagati. Proprio questi ulti-
mi ieri sono stati raggiunti da un av-
viso di conclusione delle indagini
preliminari, che solitamente prece-
de la richiesta di processo.

Il danno economico
Anche i magistrati della Corte dei
Conti indagano sulla truffa che
avrebbe creato un danno al Servi-
zio sanitario nazionale di oltre 30
mila euro in un anno. L’inchiesta
dei militari - coordinata dall’ag-
giunto Paolo Ielo e dai pm Pietro
Pollidori e Desireé Digeronimo - è
scattata a novembre 2017, dopo
una denuncia presentata nei con-
fronti di un’infermiera del reparto
di chirurgia dell’ospedale di Ostia.
Le indagini si sono poi estese a tut-
to l’ospedale. Sono oltre 500 le per-
sone che hanno goduto di una cor-
sia preferenziale. Medicina, Pedia-
tria, Servizio Psichiatrico, Cardio-
logia, Reparto Oculistico, Ortope-
dia, Medicina D’urgenza, Gineco-
logia, Pronto Soccorso. Persino i
day hospital otorino sarebbero sta-
ti elargiti a chi non aveva diritto.
Un’infermiera, adesso accusata di

truffa, avrebbe regalato addirittu-
ra 30 prestazioni per un totale di ol-
tre 2.000 euro.
A quanto accertato, gli amici e i
parenti si rivolgevano agli indagati
che, grazie alla password persona-
le per l’accesso al sistema informati-
vo dell’ospedale, li inserivano in ci-
ma alla lista delle prestazioni. Ese-
guito l’esame diagnostico o le anali-
si, gli stessi sanitari ritiravano il re-
ferto che provvedevano a consegna-
re al beneficiario, evitando così an-
che il pagamento del ticket alla Re-
gione Lazio.
«In riferimento ai presunti abusi
all’ospedale Grassi di Ostia, in ca-
so di rinvio a giudizio, ci costituire-
mo parte civile e i responsabili do-
vranno risarcire fino all’ultimo eu-
ro. Aggirare le liste d'attesa non pa-
gando il ticket è una pratica che of-
fende il sistema sanitario», ha com-
mentato l’assessore alla Sanità del-
la Regione Lazio, Alessio D’Ama-
to. «Se fossero accertate le respon-
sabilità – ha aggiunto - il tema
deontologico chiamerà in causa
gli ordini professionali».E. IZZ. —
© RIPRODUZIONE RISERVATA

ANKARA


TURCHIA


Erdogan:

“A Idlib spero

in una tregua

con Putin”

PALERMO


ITALIA


Pugni e mazzate

ai cingalesi

Undici arresti

per il raid

RAVENNA


ITALIA


Una svastica

sul monumento

che ricorda

la strage nazista

S


i erano “indignati” perché
un migrante cingalese
aveva fatto pipì per stra-
da, di sera, vicino a un al-
bero mentre passavano
un paio di donne. Da quell’episodio
era partito il raid: mazze da base-
ball, caccia allo straniero, al «negro
di m...» che deve «pisciare nel suo
Paese». La furia contro i cittadini
dello Sri Lanka, aggrediti dentro
un negozio etnico. Due di questi
“bravi ragazzi” palermitani erano
stati arrestati in flagranza di reato e

dal 27 ottobre, giorno del raid razzi-
sta, sono in carcere; altri 9 sono sta-
ti individuati grazie alle indagini
della Squadra mobile del capoluo-
go siciliano e del commissariato Zi-
sa e sono stati arrestati ieri matti-
na. A distanza di 4 mesi, i 9 hanno
ottenuto i domiciliari. Non è meno
grave il comportamento, ma in
mancanza di flagranza e attualità
del fatto il Gip Marco Gaeta ha rite-
nuto sufficienti misure meno re-
strittive. Tuttavia il giudice bolla il
loro comportamento come degno
di un sottoproletariato che si sente
inopinatamente di razza superio-
re, sotto l’effetto di un clima politi-
co avvelenato. Le indagini della
Procura, coordinata dall'aggiunto
Ennio Petrigni in questo campo,
proseguono.

I video
Riprese video e testimonianze delle
vittime hanno aiutato gli investiga-
tori a ricostruire l’accaduto. Inutili,
da parte degli aggressori, i tentativi
di farsi consegnare i video ripresi
dalle telecamere di sorveglianza del
negozio etnico, in cui si era verifica-

to il pestaggio di gruppo contro tut-
to ciò che appariva “coloured”. Col-
pi di mazza, pugni, calci, un’irruzio-
ne da parte di persone che inseguiva-
no il cingalese reo di aver fatto pipì,
incontrato per strada. A uno dei mal-
capitati clienti del negozio era stato
rubato un anello e gli agenti delle vo-
lanti, arrivati subito in via Casella,
avevano arrestato i due presunti ra-
pinatori. Ieri è toccato agli altri.
Scrive il giudice Gaeta che è indu-
bitabile la violenza ispirata a da un
«sentimento di avversione e di odio
razziale». Le vittime divennero ber-
sagli per il «solo fatto di essere sog-
getti di etnia bengalese, comunità as-
sai diffusa a Palermo». Poi le freccia-
te al clima politico: «Non vi è da stu-
pirsi se in contesti territoriali periferi-
ci il disagio sociale possa accendere
in alcuni cittadini, soprattutto in
quelli di scarsa cultura e poca istru-
zione, idee barbare di superiorità del-
la razza italiana (o bianca in genera-
le) rispetto ai “neri”, agli “africani”,
ai “bengalesi” e a tutti coloro che per
ragioni diverse decidono di migrare
e trasferirsi in Italia». R. ARE. —
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L


e rune delle SS e una sva-
stica sono apparse ieri
mattina sul monumento
che commemora la strage
del Ponte degli Allocchi
del 15 agosto 1944, a Ravenna,
quando i nazifascisti fucilarono 12
partigiani. E’ la seconda volta in po-
chi giorni che i vandali, presumibil-
mente estremisti di destra, colpisco-
no nel capoluogo romagnolo: mar-
tedì scorso ignoti avevano traccia-
to con lo spray una svastica, sulla la-
pide della Brigata Cremona al cimi-

tero di Camerlona, alle porte della
città. Stavolta è stata oltraggiata l’o-
pera realizzata nel 1980 dall’arti-
sta Giò Pomodoro per ricordare
uno dei fatti più tragici della guerra
di liberazione in queste zone.

La rappresaglia del 1944
Nell’agosto del ’44, al Ponte degli Al-
locchi, il gappista Umberto Ricci spa-
rò e uccise un brigatista nero, Leoni-
da Bedeschi, soprannominato “catti-
veria”, prima di essere catturato e
torturato. Per rappresaglia, le briga-
te nere prelevarono dalle carceri 12
antifascisti e all’alba del 25 agosto
ne fucilarono 10 nello stesso punto
e ne impiccarono altri 2. E’ questa la
storia evocata dal monumento de-
turpato con la svastica e la sigla SS,
episodio su cui stanno indagando la
Digos e la polizia locale, che per cer-
care di individuarne gli autori stan-
no esaminando le riprese degli im-
pianti di videosorveglianza presenti
nella zona.
Sul blocco di pietra su cui sono in-
castonate le foto delle vittime della
rappresaglia è stata anche lasciata
la scritta “Ciao Artoli”, messaggio ri-

volto al presidente dell’Anpi di Ra-
venna, Ivano Artioli. Quest’ultimo è
andato a constatare il fatto e ha spie-
gato che, a suo avviso, la scritta è da
ricondurre al suo ruolo nell’Associa-
zione nazionale partigiani. Decisa
la condanna del sindaco ravennate,
Michele De Pascale, che ha invocato
un intervento immediato delle for-
ze dell’ordine: «Reagiremo con du-
rezza e metteremo in campo tutte le
azioni necessarie a individuare i re-
sponsabili e consegnarli alla giusti-
zia», ha commentato in un post sul-
la sua pagina Fb, assicurando l’impe-
gno dell’amministrazione.
La pulizia del monumento è stata
portata a termine già ieri. Quanto
al perseguimento degli autori del
gesto, il sindaco fa sapere di aver
chiesto al prefetto «di convocare
un tavolo urgente per rispondere
in maniera risoluta al gravissimo ol-
traggio al monumento del Ponte
dei Martiri, uno dei simboli più im-
portanti della memoria della no-
stra comunità, che si riconosce nei
valori democratici, costituzionali e
patriottici». F. GIU. —
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7N


LA GIORNATA


IN SETTE NOTIZIE


R


ecep Tayyip Erdogan
spera ancora in «una tre-
gua a Idlib» dove ormai
«è guerra aperta» fra i mi-
litari turchi che appog-
giano i ribelli e l’esercito governati-
vo siriano, costata ieri la vita a due
soldati turchi e almeno una decina
siriani. Il leader turco ha chiamato
ieri sera Vladimir Putin e ha ribadi-
to la richiesta alla Russia di «control-
lare» le forze di Bashar al-Assad, fer-
mare l’offensiva ed evitare una crisi
umanitaria ancora più grave, dopo
che 900 mila persona sono fuggite
dalle loro case. Erdogan resta fermo
sul «pieno rispetto» dell’accordo di
Sochi del 2018, che aveva portato
per un anno alla sospensione delle
ostilità. Putin ha però replicato che
l’accordo impegna anche la Turchia
a disarmare i «gruppi terroristi», i ri-
belli jihadisti, cosa che non è stata
fatta. Per il Cremlino la telefonata
ha contribuito comunque a “ridurre
le tensioni, garantire il cessate il fuo-
co e neutralizzare la minaccia terro-
ristica”.

La mediazione
Ma l’accordo fra i due questa volta
è ancora lontano e nella mediazio-
ne si sono inseriti Emmanuel Ma-
cron e Angela Merkel. Il presidente
francese e la cancelliera hanno sen-
tito sia Erdogan sia Putin e lavora-
no per un vertice a 4 in grado di
«evitare altre conseguenze negati-
ve per la popolazione civile». Un al-
larme lanciato di nuovo ieri dall’O-
nu, che ha avvertito come la batta-
glia rischia di «finire in un bagno di
sangue». Il ministero della Difesa
russo ha però replicato che le noti-
zie su un «flusso di centinaia di mi-
gliaia di abitanti verso la Turchia»
erano «esagerate» e ha chiesto ad
Ankara di lasciare passare i profu-
ghi verso altre zone nel Nord della
Siria sotto il suo controllo. Dei 900
mila sfollati, 300 mila sarebbero
già stati trasferiti nei distretti di
Afrin e Al-Bab, in parte spopolati
dalla fuga dei curdi dopo l’occupa-
zione turca.
Ma è tutta la battaglia di Idlib che si
lega alla sorte delle aree curde nel
Nord della Siria. Erdogan ieri ha ri-
petuto che «non lascerà Idlib» ed è
pronto a una nuova operazione mi-
litare, come le tre lanciate a partire
dal 2016. Secondo l’analista Mi-
chael Tanchum dell’Austrian Insti-
tute for European and Security Stu-
dies è una mossa che potrebbe
«mettere fine all’alleanza transito-
ria fra Turchia e Russia in Siria».
Dal punto di vista militare «la Se-
conda armata turca è nettamente
superiore alle capacità dell’eserci-
to siriano a Idlib» ma non può ave-
re appoggio aereo per la presenza
dell’aviazione russa: «Un attacco
potrebbe portare a una controffen-
siva russa che andrebbe oltre Idlib.
Una volta provocata, Mosca sareb-
be tentata di chiudere la partita
spazzando via la presenza turca da
tutta la Siria settentrionale». —
© RIPRODUZIONE RISERVATA

LONDRA


GRAN BRETAGNA


“Voglio esplodere


nella cattedrale


di St. Paul”


Viene arrestata


BANGKOK


THAILANDIA


I giudici sciolgono


Nuovo Futuro


il partito contrario


alla giunta


V


oleva compiere una
carneficina facendosi
saltare in aria sotto la
cupola di St. Paul, la
cattedrale simbolo di
Londra visitata ogni giorno da mi-
gliaia di turisti. E’ stata arrestata
da due agenti sotto copertura
che si sono spacciati per estremi-
sti esperti di esplosivi. «Voglio uc-
ciderne tanti, mi piacerebbe col-
pire una chiesa, in un giorno co-
me Natale o Pasqua», aveva det-
to, inconsapevole, ai poliziotti.

La donna, 36 anni, britannica, se-
guace dello Stato Islamico, si è di-
chiarata colpevole di aver proget-
tato un attentato terroristico e,
durante un’udienza in tribunale,
ha anche ammesso di aver disse-
minato materiale propagandisti-
co su internet.

La conversione
Safiyya Shaikh, nata a Londra
con il nome di Michelle Ram-
sden, si è convertita all’Islam nel


  1. Ma negli anni successivi si
    è progressivamente isolata e radi-
    calizzata, smettendo di frequen-
    tare la moschea per paura che il
    suo estremismo potesse attirare
    l’attenzione di altri fedeli o delle
    autorità. Dal 2015 si è avvicinata
    allo Stato Islamico, cui si prepara-
    va a giurare fedeltà, ed è finita
    sotto osservazione dell’intelli-
    gence. Ha fatto propaganda, con
    inviti a compiere attacchi in Euro-
    pa, tramite Telegram, una app di
    messaggistica che garantisce
    massima privacy. E ha comincia-
    to a progettare l’attentato: ha fat-
    to ricognizioni a St. Paul, gioiello


seicentesco della City e icona del-
la capitale: qui si sono tenuti i fu-
nerali di Churchill e Thatcher,
ma anche il matrimonio di Carlo
e Diana. Per due mesi, tra agosto
e ottobre scorsi, è stata in contat-
to con i finti esperti di bombe, ri-
velando loro le sue intenzioni e
consegnando due sacche che vo-
leva fossero riempite di esplosi-
vo. Progettava di colpire anche
un albergo vicino alla cattedrale,
ma era St. Paul il suo bersaglio
principale. «Voglio mettere una
bomba e sparare fino alla mor-
te», ha detto. «Vorrei davvero di-
struggere questo posto e tutti gli
infedeli che ci stanno dentro». A
ottobre è stata arrestata.
Durante l’udienza all’Old Bai-
ley, Shaikh ha ammesso la pro-
gettazione dell’attacco, ma ha so-
stenuto che probabilmente non
vi avrebbe dato seguito. La sen-
tenza è prevista a maggio. Secon-
do il capo dell’anti-terrorismo
Neil Baku, dal 2017 sono stati
sventati circa due dozzine di pos-
sibili attentati nel Paese. A. RIZ. —
© RIPRODUZIONE RISERVATA

U


n anno fa era la più gran-
de novità della politica
thailandese nell’ultimo
decennio, il movimento
che incarnava il risve-
glio dei giovani stanchi della giunta
militare. Ma ieri il partito Nuovo fu-
turo, dopo mesi di graduale accer-
chiamento per via giudiziaria, è sta-
to tolto di mezzo dalla Corte costitu-
zionale. Motivazione ufficiale: una
donazione illegale di 6 milioni di eu-
ro ricevuta dal suo fondatore, il gio-
vane magnate Thanathorn Juan-

groongruangkit; quella sottintesa è
che Nuovo futuro era una minaccia
per l’establishment, e come tale an-
dava stroncato sul nascere.Oltre a
sciogliere il partito, la Corte ha inter-
detto dalla politica per 10 anni Tha-
nathorn e altri 15 dirigenti. I 64 de-
putati di Nuovo futuro in Parlamen-
to potranno confluire in un parti-
to-sostituto già creato, ma il colpo
per il secondo movimento dell’oppo-
sizione resta. Nuovi verdetti legati al
caso potrebbero costare condanne fi-
no a 5 anni di carcere. E se la rabbia
dei sostenitori è finora confinata sui
social media, manifestazioni di pro-
testa nei prossimi giorni sono proba-
bili. Ieri, ai sostenitori sotto choc, il
numero due del partito Piyabutr
Saengkanokkul ha promesso: «Que-
sta non è fine, ma l’inizio».
Fondato neanche due anni fa,
Nuovo Futuro ha dato una scossa al-
la politica in Thailandia, dal 2014
sotto una giunta militare determina-
ta a estirpare ogni influenza dell’ex
premier Thaksin Shinawatra. La con-
trapposizione tra “rossi” fedeli a
Thaksin - amato soprattutto dalle
classi popolari e nel nord-est rurale -

e “gialli” devoti alla monarchia ha
contraddistinto il Paese per oltre un
decennio. Proponendo idee progres-
siste da democrazia occidentale,
Thanathorn ha raccolto 6 milioni di
voti alle elezioni dello scorso marzo;
ma schierarsi apertamente contro
l’esercito, chiedendo di limitarne i
poteri, gli ha attirato le ire dell’esta-
blishment.

I giovani irriverenti
La spaccatura in Thailandia è sem-
pre più generazionale. In moltissi-
me famiglie i genitori sono per il go-
verno (ora politico di coalizione)
dell'esercito, i figli per Thanathorn.
La morte del re Bhumibol nel 2016 e
l’ascesa al trono del figlio Vajiralong-
korn, verso cui molti thailandesi
non provano la stessa devozione,
hanno reso molti giovani più distac-
cati e irriverenti. Sui social media, i
messaggi contro l’establishment so-
no sempre più baldanzosi. Ora che
l’unico canale politico dove incanala-
re questo nuovo dissenso è stato de-
capitato, è da vedere se tale rabbia ri-
marrà confinata online. A. URS. —
© RIPRODUZIONE RISERVATA

La parola del giorno

quarantena

Il contenimento delle malattie infettive

Il nome è evocativo, ci porta in modo incon-
trollabile alle soglie dell’irrazionale: 40 giorni
di isolamento forzato. E’ la risposta che l’uo-
mo ha dato all’aggressione di un malanno in
agguato, invisibile, potenzialmente mortale.
Ma se l’origine del male è sfuggente, infido,
non lo è affatto il portatore, che per questo

dev’essere segregato, separato dalla comu-
nità. Il termine nasce a Venezia tra il 1347 e il
1359, quando la Serenissima impone l'isola-
mento di 40 giorni di navi ed equipaggi pri-
ma di entrare in laguna: il tempo necessario
per essere sicuri che non si manifestino i sin-
tomi della Peste nera, flagello responsabile

della morte del 30% della popolazione
dell'Europa e dell'Asia. Oggi lo spettro è il co-
ronavirus, nel 1969 fu - precauzionalmente


  • la Luna, sempre sognata e infine calpesta-
    ta, a imporre agli astronauti 21 giorni di qua-
    rantena. —
    © RIPRODUZIONE RISERVATA


L’evento mondano ha superato due guer-
re mondiali, il rimodellamento geo-politi-
co della Vecchia Europa ed è tuttora in otti-
ma salute: parliamo del Ballo delle debut-
tanti, nato nel 1877, quando l’imperatore
Francesco Giuseppe lo mise in scena nella
sera del giovedì grasso. Scenario: il Teatro
dell’Opera di Vienna, 144 coppie, oltre
5.500 partecipanti dal vivo (più di 2 milio-
ni e mezzo in mondovisione), madrina -
giovedì scorso - Ornella Muti. Tra le cop-
pie, quella formata dall’unica italiana,
Alessia Veggo, 19 anni, studentessa vicen-
tina che ha sfilato con la tiara Swaroski for-
mata da 72 cristalli, realizzata da Mon-
sieur Christian Lacroix (ispirata al Flauto
magico di Mozart), e Marco Dronigi, suo
coetaneo (papà italiano e mamma austria-
ca). Per la prima volta nella storia del Gran
Ballo ad aprire la serata c’era anche una
coppia di donne: le tedesche Sophie Grau,
21 anni, e Iris Klopfer, di 22.

ROLAND SCHLAGER / APA / AFP


VIENNA


AUSTRIA


Rivoluzione al ballo


delle debuttanti


Coppia di donne


al Teatro dell’Opera


16 LASTAMPASABATO22 FEBBRAIO 2020


7N

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