La Stampa - 22.02.2020

(Nandana) #1
san salvario

La ciclabile di via Nizza


sfratta il semaforo


“Attraversare è un incubo”


Le strisce pedonali all’incrocio con corso Raffaello

Uffici in tilt dopo l’attuazione del nuovo regolamento

Il pasticcio dei dehors

Adesso le pratiche

passano alle circoscrizioni

È senza semafori da due gior-
ni l'incrocio tra via Nizza e
corso Raffaello. Letteralmen-
te: mercoledì i tecnici della
Città hanno rimosso pali di so-
stegno e le lanterne, li hanno
caricati sui camion e li hanno
portati via. Un’operazione
che ha disorientato residenti
e commercianti in zona, che
già in passato avevano sottoli-
neato l’importanza della se-

gnaletica luminosa in quel de-
licato punto di San Salvario.
A spiegare l’accaduto è Palaz-
zo Civico: i semafori sono sta-
ti smantellati per permette-
re la realizzazione della dop-
pia pista ciclabile e l’installa-
zione di un nuovo impianto
(nell’ambito della riqualifi-
cazione della via). Un inter-
vento che si preannuncia lun-
go: l’incrocio, spiega il Co-

mune, resterà sguarnito per
un mese e mezzo, fino all’ini-
zio di aprile.
La decisione ieri ha già sca-
tenato le prime proteste di pe-
doni e automobilisti, costret-
ti a destreggiarsi senza l’aiu-
to dei semafori, riaccesi dal
2015 dopo 10 anni di buio.
Anche perché l’impianto era
lampeggiante già da qualche
settimana, per la posa dei tu-
bi del teleriscaldamento di
Iren. L’incrocio sarà rimesso
a nuovo. Oltre a realizzare le
due corsie per due ruote, gli
operai interverranno sui mar-
ciapiedi, che saranno dotati
di scivoli per le persone con
disabilità motoria. Poi sarà in-
stallato un più moderno im-
pianto semaforico, che avrà
20 nuove lanterne e segnali
sonori per i non vedenti. In-

tervento quest’ultimo che co-
sterà 50 mila euro, compresi
nei fondi (2 milioni) per il re-
styling di via Nizza, tra corso
Vittorio e piazza Carducci.
Una riqualificazione com-
plessiva che, complici i con-
temporanei lavori di Iren (e
le difficoltà nell'intervenire
nei mesi più freddi), ha subi-
to un altro ritardo.
Su tutta la via la tracciatu-
ra delle piste sarà ultimata a
fine aprile. Ma solo a inizio
estate saranno completati gli
interventi accessori, come
l’installazione delle panchi-
ne e degli archi porta-bici.
Tradotto: i cantieri aperti a
maggio 2018, che dovevano
essere ultimati in 18 mesi, si
chiuderanno dopo due anni
abbondanti. PF. CAR. —
© RIPRODUZIONE RISERVATA

IL CASO


«Sono sconcertata. L’attac-
co nei miei confronti è stato
strumentale: non mi ricono-
sco in alcuna delle accuse
che mi sono state rivolte».
Si dice scossa Fiorella Gad-
dò, la “nuova” reggente
dell’istituto Manzoni, che
l’altro ieri ha preso il posto
della dirigente Maria Elisa-
betta Tundo, che ha lascia-
to l’incarico per motivi per-
sonali. Il suo ritorno nella
scuola di via Madama Cristi-
na, di cui era già stata reg-
gente un anno fa, ha man-
dato su tutte le furie inse-
gnanti e genitori degli alun-
ni. Un malcontento che ieri
ha preso forma nella prima
manifestazione di prote-
sta: oltre 300 alunni di me-
die ed elementari sono en-
trati in classe con mezz’ora
di ritardo, dopo un sit-in in
cortile cui hanno partecipa-
to alcuni insegnanti e più di
100 genitori.
Mamme, papà e docenti
imputano alla reggente
scarsa trasparenza nella ge-
stione dei contributi delle
famiglie e poca propensio-
ne al dialogo: secondo l’as-
sociazione di genitori
«Manzoni People», l’anno
scorso «non ha saputo né
voluto instaurare relazioni
positive, di collaborazione
e fiducia» con le altre figure
della scuola. Attacchi che
Fiorella Gaddò respinge
con forza: «Sono una perso-
na cordiale - ribatte - Sono
un funzionario dello Stato
e ho sempre agito in manie-
ra responsabile e rispettosa
delle leggi». PF. CAR. —
© RIPRODUZIONE RISERVATA

QUARTIERI


alla manzoni

La dirigente

ai genitori

“Un attacco

strumentale”


  1. A chiedere chiarimenti urgenti sul tema sono i ristoratori di
    piazza Vittorio. 2. Il dehors contestato della Capannina, la pizze-
    ria di via Donati. 3. Le strutture esterne ai locali di largo IV marzo


N


egozianti in attesa
e circoscrizioni la-
sciate sole. Il nuovo
regolamento per i
dehors a Torino ha creato, ol-
tre ai numerosi disagi - dopo i
controlli a tappeto degli ulti-
mi mesi che hanno costretto
alla chiusura molte strutture
del centro anche solo per pic-
cole modifiche - un enorme
problema gestionale da af-
frontare: chi autorizza i de-
hors stagionali? Prima

dell’entrata in vigore del nuo-
vo regolamento chi voleva of-
frire il servizio dehors - non
un padiglione chiuso, ma
una struttura aperta o anche
solo tavoli, sedie e ombrello-
ne - doveva presentare il pro-
getto all’ufficio del suolo pub-
blico della propria Circoscri-
zione. Che, controllata la do-
cumentazione, avrebbe gira-
to la pratica ad una commis-
sione tecnica per l’autorizza-
zione definitiva. Una commis-
sione tecnica che non ci sarà
più: sono direttamente le im-
piegate dell’ufficio del suolo

pubblico, ora, ad autorizzare
i progetti. Senza saper valuta-
re, nella maggior parte dei ca-
si, un progetto dal punto di vi-
sta tecnico. E dovendo pren-
dersi la responsabilità delle
proprie autorizzazioni. In ca-
si estremi, anche penale.
Risultato? Uffici immobili
e domande bloccate fino a
nuovi ordini, con conseguen-
ti ritardi per i negozianti che,
dopo due mesi di nulla, solo
dieci giorni fa hanno potuto
ritirare i moduli per presenta-
re il proprio progetto che non
sanno quando e se verrà auto-

rizzato: «Io spero di farcela
entro fine marzo - racconta
Pier Martinelli, titolare del
Blanco in piazza Vittorio - Di
queste cose lascio che si occu-
pi uno specialista, perché ca-
pirci qualcosa è diventato im-
possibile. Quello che so è che
se non ho i dehors, per l’esta-
te faccio lavorare meno perso-
ne». I problemi, oltre ai singo-
li negozianti, ricadono inevi-
tabilmente sulle circoscrizio-
ni che saranno sovraccarica-
te di lavoro: «L’Ufficio del suo-
lo pubblico si occupa anche
di altre cose oltre ai dehors

stagionali - ammette Massi-
mo Guerrini, presidente del-
la Circoscrizione 1, la più
coinvolta insieme alla 8 -
Prendiamo atto della decisio-
ne da parte dell’amministra-
zione di rimuovere le com-
missioni tecniche. Ma le mie
impiegate, anche se compe-
tenti in merito, ora dovranno
gestire una quantità di richie-
ste fuori dall’ordinario». Ol-
tretutto, col nuovo regola-
mento non basta la richiesta
di rinnovo, ma l’iter è da rifa-
re da capo per tutti: «Ho già
chiesto del personale per que-
sto carico di lavoro estremo».
Daniele Luetto, costrutto-
re di dehors e autentico pun-
to di riferimento in città, pre-
vede problemi a lungo termi-
ne: «Se cambi regolamento
non puoi, poi, togliere i tecni-
ci che devono farlo rispetta-
re. Il rischio è di autorizzare,
in assoluta buona fede, de-
hors che poi al primo control-
lo dei vigili vanno modificati.
Si può fare, certo, ma un ne-
goziante che ha investito per
farne uno e due giorni dopo
deve rifarlo cosa dovrebbe
pensare?». A. JOL. —
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Il sit-in di protesta

Aperte tutti i giorni: piazza Massaua 1, sempre aperta (24 ore su 24);
atrio Stazione Porta Nuova dalle ore 7 alle ore 20; corso Romania 460
(Auchan) dalle ore 9 alle ore 21; corso Vittorio Emanuele II 34 dalle ore 9
alle ore 20.

Di sera (19,30-21,30): corso Traiano 73; piazza Galimberti 7; via Sacchi



  1. Aperte la sera e la notte: piazza Massaua 1; via Nizza 65; via XX Set-
    tembre 5.
    Informazioni: http://www.federfarmatorino.it.


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