Il Sole 24 Ore - 04.03.2020

(National Geographic (Little) Kids) #1

Il Sole 24 Ore Mercoledì 4 Marzo 2020 11


Economia & Imprese


La ceramica di Sassuolo


rilancia sugli Usa:


«Faremo il Coverings»


INDUSTRIA


Confindustria Ceramica


conferma l’evento


a New Orleans il  aprile


Mussini: «Il salone


senza i produttori italiani


non è immaginabile»


Ilaria Vesentini


Coverings, la più importante manife-


stazione fieristica nel continente ame-


ricano dedicata a piastrelle e pietre na-


turali, si farà regolarmente: la esima


edizione è confermata dal  al  apri-


le prossimi a New Orleans, a dispetto


degli allarmi per la diffusione del Coro-


navirus e dei blocchi ai voli diretti dal-


l’Italia decisi da alcune compagnie ae-


ree. Ad annunciarlo è Confindustria


Ceramica, che condivide proprietà e


organizzazione della fiera statunitense


assieme ad Ascer (l’Associazione dei


produttori spagnoli di piastrelle) e alle


organizzazioni americane dei produt-


tori di ceramica (Tcna), dei distributori


(Ctda) e dei posatori (Ntca). All’Ernest


Morial Convention Center in Louisia-


na sono attesi . espositori da oltre


 Paesi e mila visitatori professio-


nali, ma la parte del leone la fa, da sem-


pre, il Made in Italy.


«Sono le nostre  aziende cera-


miche italiane il cuore della manife-


stazione a New Orleans. L’offerta


delle aziende tricolori è storicamente


la parte più qualificata di Coverings,


l’attrazione primaria anche per chi


vende e compra prodotti dei nostri


concorrenti spagnoli o asiatici.


Un’edizione di Coverings senza i


produttori italiani non è neppure


immaginabile», sottolinea Emilio


Mussini, vicepresidente di Confin-


dustria Ceramica e presidente della


commissione Attività promozionali
e fiere, e conferma che le aziende ita-

liane e un migliaio di loro addetti sa-


ranno in Louisiana tra meno di sette
settimane, adottando tutte le pre-

cauzioni varate dall'Oms.


Se per il Salone del mobile, in pro-
gramma dal  al  aprile a Milano,

così come per altri eventi fieristici glo-


bali dove il made in Italy è protagoni-
sta (vedi Cosmoprof a Bologna) si è

optato per il rinvio, per Coverings


<non ci sono ragioni per decidere uno
slittamento di data, anche perché ne-

gli Usa la la percezione del fenomeno


Coronavirus è molto meno allarmi-
stica che qui, ce lo confermano i part-

ner americani e i nostri collaboratori


diretti oltreoceano e il sistema fieristi-


co sta lavorando regolarmente>, assi-
cura Mussini, presidente di Panaria-

group che ha la sede produttiva Flori-


da Tile in Kentucky (sono sei i gruppi
del distretto di Sassuolo che hanno

fabbriche in America). «Coverings si


è sempre fatto in primavera – aggiun-
ge - ed è l’appuntamento più atteso da

tutti i distributori del Nord America,


primo mercato di riferimento estero
per l’industria ceramica italiana, se si

sommano export e produzione in lo-


co. È pur vero che i grandi player glo-
bali arrivano anche in settembre a Bo-

logna per Cersaie, ma la presenza a


Coverings è fondamentale per presi-
diare capillarmente quel mercato».

Un mercato, quello ceramico a


stelle e strisce, in cui le imprese italia-


ne giocano il ruolo di protagoniste in-
discusse con oltre il % della torta

complessiva, per un controvalore in


termini di giro d’affari di quasi un mi-
liardo di euro (sui , miliardi di fattu-

rato registrato nel  dalla ceramica


tricolore), se si sommano le esporta-
zioni in Usa ( milioni di euro, circa

 milioni di mq di piastrelle) e le ven-


dite da parte di fabbriche statunitensi
controllate da gruppi italiani (oltre

 milioni di euro, per  milioni di
mq di ceramiche). «Inoltre si sta ge-

nerando una sorta di bando della Ci-


na negli Stati Uniti, tra il Covid- e i
dazi antidumping – aggiunge Mussi-

ni – per cui si stanno aprendo nuovi


spazi per i Paesi produttori di pia-
strelle e a maggior ragione Coverings

rappresenterà quest’anno, ancor più


dei precedenti, un evento cruciale per
migliorare le nostre esportazioni. Ci

aspettiamo che il salone di New Orle-


ans suggelli l'uscita ufficiale del no-
stro settore, e non solo il nostro,

dall'effetto Coronavirus».


La cancellazione di alcuni voli di-
retti tra Italia e New York non impedi-

sce infatti, neppure in queste settima-


ne, il via vai del personale e delle merci
del distretto sassolese in Usa, perché

si vola comunque dall'Europa e porti


e aeroporti americani sono tutti aper-
ti. Ma i timori nel settore ceramico,

che vive per oltre l’% di export,


stanno aumentando, soprattutto a
causa delle misure restrittive intro-

dotte da diversi Paesi, in particolare


Croazia, Romania, Kuwait. «L’Ue de-
ve intervenire in fretta per assicurare

la libera circolazione delle merci e una


corretta comunicazione dei provve-
dimenti di contenimento adottati nel

nostro Paese», è l’appello che lancia
Confindustria Ceramica.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Sanzioni fino a 60mila euro


a chi chiede il bollino virus free


Micaela Cappellini


Chiedere il certificato virus-free per


i prodotti alimentari italiani sarà


considerato pratica sleale e potrà es-


sere punito con una sanzione am-


ministrativa fino a mila euro. Lo


prevede l’articolo  del decreto leg-


ge  del  marzo, che è entrato in vi-


gore oggi e che tutela il made in Italy


agroalimentare da chi in questi


giorni ha cercato di speculare sul-


l’emergenza coronavirus.


Il governo italiano risponde così


alle segnalazioni di chi, in questi


giorni, si è ritrovaro a dover gestire


richieste anomale da parte di singoli


buyer. Contestualmente, una nota il


ministero della Salute ha conferma-


to ancora una volta che gli alimenti


italiani sono sicuri e non possono
trasmettere il virus: non vi sono evi-

denze scientifiche a supporto della


notizia della trasmissione del Covid-
 attraverso gli alimenti, si legge nel

documento; la sicurezza degli ali-


menti prodotti in Italia come latte,
burro, yogurt e formaggi continua

ad essere garantita secondo le nor-


me vigenti. Pertanto, eventuali ri-
chieste di certificazioni in tal senso

sono da considerarsi inappropriate.
Alla posizione ufficiale del mini-

stero della Salute si è poi affiancata


quella del governo, che ha introdotto
sanzioni pecuniarie per gli operatori

che pretendono una certificazione


“virus free” per i prodotti alimentari
italiani: la subordinazione di acqui-

sto di prodotti agroalimentari a cer-
tificazioni non obbligatorie riferite

al Covid- rappresenta una pratica
sleale ai sensi della Direttiva Ue

/ e la punisce con sanzione


amministrativa pecuniaria da
mila a mila euro.

Assolatte plaude a questi due in-


terventi, che hanno recepito le ri-
chieste del settore e che intervengo-

no in difesa dei casi di speculazione


che in questi giorni hanno colpito il
made in Italy: proprio la notorietà,

l’apprezzamento e il successo dei


prodotti lattiero-caseari italiani li ha
fatti diventare la principale “vittima”

di speculazioni internazionali. I due


interventi del governo - prosegue la
nota dell’associazione dei produtto-

ri - arrivano a sostegno di un settore


che non ha mai smesso di lavorare
nemmeno in questi giorni di emer-

genza da Covid-, continuando ad


assicurare, ogni giorno, latte, burro,
yogurt e formaggi e consegnandoli

agli oltre mila punti vendita pre-


senti sul territorio nazionale.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

ALIMENTARE


In vigore il decreto che


equipara queste richieste


alla concorrenza sleale


EMILIO
MUSSINI
Vicepresidente
di Confindustria
Ceramica

«Cinema italiano a rischio implosione,


ritardi intollerabili dai Beni culturali»


«La legge per il cinema


è rimasta in buona parte


lettera morta»


Andrea Biondi


Un colpo durissimo. E che arriva pro-
prio ora che le cose iniziavano a girare

per il verso giusto.


È una sensazione di impotenza mi-
sta a rabbia quella che percorre il

mondo del cinema italiano, a tutti i li-


velli. L’emergenza coronavirus sa
tanto di punizione di Tantalo per un

settore che iniziava a vedere l’uscita


dalle secche con un  chiuso bene
e buone prospettive per il  anche

grazie alla pratica, ormai sdoganata


con il progetto “Moviement”, del fare
squadra programmando uscite e ci-

nema aperti anche nei periodi morti.


Però, come nella più classica delle tra-
me italiche, l’allarme contingente fi-

nisce per scoperchiare il vaso di Pan-


dora. Questa emergenza - spiega il
presidente Anica, Francesco Rutelli al

Sole  Ore - cade su una situazione al
limite dell’implosione. E per Rutelli

gli indizi portano in una direzione:
All’interno del ministero dei Beni

culturali ci sono ritardi insostenibili.


La legge per il cinema e l’audiovisivo
c’è da tre anni. Non è tollerabile che

ancora interventi e risorse attendano


di essere definiti. Abbiamo presentato
al ministro Franceschini un docu-

mento con due pagine di proposte. E


sa qual è il paradosso?
Quale?

Che accanto a misure straordinarie


per l’emergenza fra cui la sospensione
degli obblighi contributivi previden-

ziali, la cassa integrazione in deroga,


la sospensione di pagamenti di impo-
ste e tributi, abbiamo chiesto di far

funzionare la legge esistente. Che in


buona parte è rimasta lettera morta.
E intanto ora si è in una situazione

d’emergenza.
Certo. Le cinque regioni interessate

dalle ordinanze che impongono le


chiusure degli esercizi cinematogra-
fici rappresentano il % degli scher-

mi, con una quota di fatturato del


% dell’intero settore. E i problemi
hanno riguardato e riguardano tutta

la filiera ovviamente: dai danni legati


alla mancata uscita di prodotti già re-
alizzati al blocco delle produzioni in

essere, all’impatto sulle sale. È per


questo che certi ritardi burocratici
non sono più accettabili.

A cosa si riferisce in particolare? È
singolare che lei dica queste cose

proprio dopo l’arrivo di una legge ad


hoc per il cinema.
Infatti io non discuto la legge, che

peraltro porta il nome di Franceschi-


ni che allora come oggi è a capo del
dicastero. Ma il Ministero ha uno

struttura che fa molta fatica a stare al
passo. Sono passati tre anni. Si sono

avvicendati direttori generali e ora


a capo della Direzione cinema e au-


diovisivo è ritornato Nicola Borrelli


cui faccio auguri sinceri. Ma la strut-
tura si è dimostrata inadeguata.

Vuole qualche esempio?


Prego.
Siamo fermi sul tax credit; dei contri-

buti automatici non è stato erogato un


euro; i contributi selettivi erogati sono
fermi al . Anche delle risorse per

l’ammodernamento delle sale, circa


 milioni all’anno fra  e ,
non c’è traccia. Eppure ci troviamo in

un contesto competitivo popolato di
colossi che stanno cambiando le rego-

le del gioco e piattaforme che hanno
modalità decisionali rapidissime.

Va detto che non sempre il settore


si muove all’unisono
Questo in passato. Già da tempo ci

muoviamo uniti. La vera realtà è che


la legge è ottima, ma gli uffici sono
fermi. E questa situazione rischia di

dare un colpo letale a un settore che


stava vedendo segnali di ripresa. Non
si può perdere un solo giorno.

Oggi intanto esce nelle sale l’atte-


so film “Volevo Nascondermi” con
Elio Germano nei panni del pittore

Ligabue. Inizialmente era program-


mato per il  marzo ma Rai cinema
e  Distribution hanno anticipato.

Appunto. Questo è un esempio di uni-


tà di intenti e senso di responsabilità.
Ed è ovviamente un messaggio inco-

raggiante. Il settore sta facendo la sua


parte. A livello istituzionale occorre
cambiare marcia. Anche perché ci so-

no problemi enormi che vanno oltre


l’ordinario e conseguenti all’emer-
genza coronavirus che mettono a ri-

schio centinaia di imprese. E, per dir-


ne un’altra, ai lavoratori delle troupe
servono  giorni di lavoro per non

perdere l’annualità contributiva. Il ri-
schio per molti è enorme.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Made in Italy. La più importante fiera americana delle piastrelle


Nelle sale. Il regista Elio Germano al festival di Berlino con il film sul pittore Antonio Ligabue


AFP

Assolatte: recepite


le nostre richieste,


il made in Italy


vittima di speculazioni


internazionali


FRANCESCO
RUTELLI
Presidente Anica

L’INTERVISTA


FRANCESCO RUTELLI

Free download pdf