Bell_39_Italia_-_Maggio_2016

(Maria Cristina Aguiar) #1
Ancora oggi è visibile lo spiazzo dove
si lavorava il grano che veniva portato
in fascine. L’area è stata trasformata in
un gradevole spazio picnic utilizzan-
do materiale di recupero. È consiglia-
ta una sosta, se non altro per godere
dello splendido panorama: di fronte
si rimane accecati dal mare, mentre
alle spalle svettano i monti e il celebre
passo della Zita, chiamato così per una
donna che secoli fa, pur di non anda-

re in sposa a un uomo di cui non era
innamorata, aveva preferito morire
lanciandosi dalla rupe scoscesa.
Dopo un sorso d’acqua, magari ac-
compagnato da un frutto raccolto
con le proprie mani, si affronta
una ripida salita. Dopo aver percor-
so la strada sterrata che si addentra
in un’area arida e a tratti desolata, si
ritorna nel verde. Tappa obbligata a
metà cammino, per il pranzo a base

di prodotti locali, è lo spiazzo intorno
alla piccola chiesa dedicata a San Leo,
di recente costruzione e visitabile nelle
feste comandate. Anche qui la vista è
impagabile: non di rado, quando il cielo
è limpido, si scorge la punta estrema
della penisola italiana. Ma l’occhio in-
daga anche le case disabitate che costel-
lano la montagna, l’alto monte Cavallo
e il monte Cerasìa. Dopo il pranzo, si
riprende il cammino procedendo

172 Bell’Italia

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