N
elle lettere dal fronte della Grande
Guerra, spesso i soldati italiani e
austroungarici lo citavano come gradito
diversivo alla povera dieta cui erano co-
stretti: è il radìc di mont, una varietà di
cicoria che cresce sulle Alpi, tra i 1.000 e
i 2.000 metri di quota. Detto anche cicer-
bita azzurra o violetta, lattuga alpina o di
monte, radicchio dell’orso, in Friuli è no-
to soprattutto con i nomi dialettali di
radìc dal glaz, cioè radicchio del ghiaccio,
o appunto radìc di mont.
LA CICORIA DEL DISGELO
Quando si scioglie la neve sui pascoli alpini, all’inizio di maggio, nei prati ancora umidi cresce
spontaneo il radìc di mont: un germoglio tenero e saporitissimo che dà il meglio conservato sott’olio
Predilige i terreni umidi di boscaglia
rada, formata in gran parte da ontani, e
le rive di torrenti e di ruscelli. Quando
sugli alpeggi la neve si ritira, di solito nel
mese di maggio, i prati ancora impregna-
ti d’acqua producono grandi quantità di
radìc: il fusto violaceo, simile a quello
dell’asparago, cresce fino a 70-80 cen-
timetri, con foglie di colore verde bril-
lante e vistosi germogli di un partico-
lare colore viola, più o meno intenso a
seconda del tipo di terreno.
A cura di SLOW FOOD Testi Angelo Surrusca Fotografie Marco Bruzzo/Archivio Slow Food
Proprio questi sono interessanti dal
punto di vista gastronomico: il freddo
infatti li rende tenerissimi e molto sapo-
riti. Si consumano al naturale, come
ingredienti di insalate, frittate, mine-
stre e risotti, oppure, come si usa in Car-
nia e val Canale, si mettono sott’olio:
conservati in questo modo, accompa-
gnano egregiamente carni e salumi lo-
cali quali la carne salada, il prosciutto di
Sauris affumicato al ginepro, il pro-
sciutto di capriolo e lo speck.
LA PIANTA SELVATICA
NELLA TERRA DEI FOLLETTI
La Carnia e la val Canale sono due terri-
tori dalla flora ricca e variegata, quasi
incastrati fra Austria e Slovenia, i cui fit-
ti boschi, secondo le leggende locali, so-
no animate da sbilfs (folletti) e altri spi-
riti silvani. La zona, oltre a essere molto
apprezzata dagli escursionisti e dagli
amanti della natura, è celebre per le tan-
te pievi medievali in buone condizioni,
di grande valore artistico e culturale.
In questo territorio, il radìc di mont è
tutelato da un Presidio Slow Food che
riunisce un gruppo di raccoglitori e
piccoli produttori; lo scopo è quello di
mantenere viva la tradizione gastrono-
mica e proteggere dall’estinzione una
CIBO & PAESAGGIO ALPI CARNICHE (Udine)
In questa foto: un alpeggio
in Carnia. In basso:
un cestino di radìc di
mont appena colti.
Bell’Italia 235