Il principale punto di accesso
al Geoparc Bletterbach è
da Aldino. Dal parcheggio
del centro visite, vicino
alla malga Laner, parte
il sentiero ufficiale, che torna alla
malga dopo un giro ad anello.
Tre i percorsi possibili:
si va da un’ora e mezza di
cammino fino a 5-6 ore, con
un massimo di 250 metri
di dislivello. L’altro punto
di accesso è Fontanefredde
(Redagno), sul versante opposto.
Il parcheggio è a Redagno di
Sopra, vicino al Museo
GEOlogico: da qui si segue il
sentiero 3, in discesa lungo la
gola, o il sentiero Gorz, per la
parte superiore; aperto 1
maggio-31 ottobre, tutti i giorni
ore 9.30-18.00; caschetto
obbligatorio; in caso di pioggia i
percorsi sono chiusi; ingresso 6
€, con ingresso al centro visita
e Museo GEOlogico.
Info: Geoparc Bletterbach
(località Lerch 40,
Aldino, 0471/88.69.46;
http://www.bletterbach.info)
DOVE DORMIRE
Gasthof Krone *** (Aldino,
piazza Principale 3, 0471/
88.68.25). Nel centro di Aldino,
è un piccolo hotel di charme
ricavato in una vecchia dimora;
doppia e colazione da 134 €.
Hotel Schwarzhorn *** (passo
Oclini, Aldino, 0471/88.71.80).
Un grande chalet in quota
al centro di una rete
di escursioni, al passo Oclini;
mezza pensione da 55 €.
Hotel Peter **** (Paese 24,
località Monte San Pietro, Nova
Ponente, 0471/61.51.43).
Quattro stelle confortevole
e attrezzato, a prezzi interessanti,
con gestione familiare; pensione
3/4 da 72 €.
DOVE MANGIARE
Schönrast Alm (Lerch 43, Aldino,
0471/88.67.31). È una classica
sosta, quella alla malga
“belriposo”. Oltre a ravioli
e canederli, si può optare per
il bauerngröstl (“padella alla
contadina”); da 25 €.
Laneralm (Lerch 39, Aldino,
0471/88.67.78). Merenda
ideale alla fine delle fatiche
nel Geoparc Bletterbach:
la specialità assoluta è
il kaiserschmarren; da 25 €.
INFO
ciali mantenuti in sicurezza, ha reso
pienamente vivibile questa attrattiva,
in una zona vicinissima a una grande
via di comunicazione come la statale
48 delle Dolomiti, nel tratto fra Egna-
Ora e Cavalese.
Tavole esplicative rendono più agevo-
le la comprensione dei fenomeni geo-
logici lungo il percorso. Se ne trovano
in corrispondenza delle manifestazio-
ni del porfido, indicate dalla presenza
di ciottoli; poi entrano in campo le are-
narie, in cui sono stati ritrovati fossili
di sauri. Il cuore della gola è la parte
più spettacolare; si passa in corri-
spondenza del Taubenleck (“antica
miniera”), e si cammina quasi sem-
pre nel letto del torrente, tra am-
massi detritici: qui svanisce l’ameno
ambiente silvo-pastorale sovrastante
di Aldino-Redagno. Lungo il percorso
vengono poi evidenziati terreni fossi-
li, con tracce di piante, resti di pasti,
buche e conchiglie, che dimostrano la
genesi marina delle Dolomiti.
PASSO DOPO PASSO
FINO ALL’ORIGINE DELLA GOLA
Dopo la tappa del camino vulcanico,
alla tabella 10 si torna indietro in dire-
zione opposta, risalendo dal cosiddetto
Butterloch per una scala di ferro lun-
go la cascata (che è anche via di fuga
in caso di temporali). È possibile però
continuare sul letto del rio: il tracciato
si fa più faticoso e si risale verso l’ori-
gine della gola, sotto il Corno Bianco,
con la sua “ferita” a forma di anfiteatro
(Gorz), come se fosse stata provocata
da un meteorite. Si notano gli strati del
Werfen e, sotto, gli strati detti forma-
zione a Bellerophon, ad alto contenuto
gessoso: segnano il passaggio dall’anti-
chità al “Medioevo geologico”, tra 280
e 235 milioni di anni fa, e testimoniano
un’intensa vita marina. Per il ritorno si
ripercorre l’itinerario dell’andata per
un tratto, poi si prende il sentiero Gor-
zsteig, lasciando il rio a destra.
Il ritorno in superficie ripropone quel
sereno paesaggio di boschi sterminati
e prati vellutati, alture e piccoli alto-
piani, che nei punti dominanti svelano
a tratti l’orizzonte del Latemar e del
Catinaccio. Quella di Aldino-Redagno
è una zona che merita la visita anche
oltre il Geoparc Bletterbach. Incunea-
ta tra Egna-Ora, il Regglberg e il Parco
Naturale di Monte Corno, è una vera
sorpresa per chi viaggia veloce verso le
mete più famose delle Dolomiti. Eppu-
re, è là sotto, nel canyon, che c’è scritta
la loro storia geologica.
In questa foto:
la caratteristica
forma a piramide
del Corno Bianco
(2.317 metri)
sovrasta la gola
del Geoparc
Bletterbach. Sotto:
i colori delle rocce
lungo il torrente.
In basso a destra:
16 cartelli illustrano
le caratteristiche
del percorso.
Bell’Italia 15