Ciak – Maggio 2021

(alfred) #1

110 | CIAK


LE SERIE DEL MESE

NIGHT IN PARADISE


★★★★★


Corea del Sud, 2020RegiaPark Hoon-jungInterpretiUhm Tae-goo, Jeon Yeo-been, Cha
Seung-wonDistribuzioneNext Entertainment WorldDurata2he11'.


IL FATTO —L’appartenente ad una gang mafiosa coreana vede sua sorella
e la sua nipotina uccise dal capo di una gang rivale. Si vendica ucciden-
dolomadeveesiliarsiinunamagnificaisoladallaqualedovrebbepoi
essere trasferito in Russia. Lì incontra una giovane donna con un suo
dramma personale. La vendetta lo raggiungerà sull’isola in un crescendo
di violenza con un finale crudo e non scontato.


L’OPINIONE -La scelta di immergere l’intero film nei toni cupi, con una
tensione che sale inesorabilmente per poi esplodere in scene di violenza
inaudita, ai limiti del pulp, con sangue che scorre a fiumi, nello stile a
cui ci hanno ormai abituati i “revenge movie” coreani, aveva garantito
in settembre aNight in Paradiseuna accoglienza positiva all’ultima
Mostra di Venezia, dove è stato presentato fuori concorso raccogliendo
la definizione di“perla sugarpulp”.
I due protagonisti, entrambi consci di essere destinati ad una mor-
te imminente, non hanno nulla da perdere. Il rapporto tra loro è la
parte più solida e meno banale del film, mentre il mondo delle gang
èpopolatodagentesenzaonorechetradiscetuttoetutti,lontanada
qualsiasi scrupolo. Un altro spunto coerente è offerto dalla fotografia,
che rispecchia l’atmosfera del film, tutta girata sui toni del grigio e del
bluesenzachemaifacciacapolinounraggiodisole.Forseperquesto,
nonostante le molte, persino troppe scene di violenza, a
volteancheailimitidellacredibilità,ilfilmsilasciavedere
volentieri ed è difficile smettere di guardarlo. Il finale non
si può certamente definire lieto, anche se (evitando spoiler)
viene arricchito da un ennesimo colpo di scena, che appare
coerente con la visione della realtà che il regista sembra
proporre per tutta la durata della storia.
SE VI È PIACIUTO GUARDATE ANCHE...Il pluripremiato
Parasite,diBongJoon-ho(4Oscarloscorsoanno,oltre
alla Palma d’oro al Festival di Cannes 2019), per la capacità
di trasferire la violenza dell’ingiustizia sociale e dei rapporti
interpersonali che sembra permeare la realtà coreana, an-
che se, in questo caso, in un impianto di commedia noir.
Senza dimenticare il capostipite (almeno in Occidente) del
genere noir-pulp coreano, quelFerro 3,delcompiantoKim
Ki-dukvincitore a sorpresa delGran Premio della Giuria
alla Mostra del Cinema di Venezia 2004.
— D B

SULLA


INFINITEZZA


★★★ ON DEMAND E NOW TV


Om det oändliga, Svezia/Germania/Norvegia,
2019 RegiaRoy AnderssonInterpretiMartin
Serner, Jessica Louthander, Tatiana Delaunay,
Anders Hellstrm, Jan Eje Ferling, Bengt Bergius,
Thore FlygelDistribuzioneWanted CinemaDurata 1
h e 16’


IL FATTO —Una serie di quadri-situazio-
nisuaspettidiversidellavitaumanasi
giustappongono, presentati da una voce
narrante femminile. Tra i personaggi: un
prete che ha smarrito la fede e sogna di
dover trasportare per strada la sua croce;
un Adolf Hitler ormai sconfitto; un uomo
che incontra ripetutamente un ex com-
pagno di scuola ma è ignorato da questi;
due amanti in volo sopra una Colonia
devastata dalla guerra.
L’OPINIONE —Arriva finalmente (il 27
maggio) il film dello svedese Roy Ander-
sson vincitore del Leone d’argento per la
miglior regia a Venezia 2019. Pur senza gli
apici visionari e umoristici diUn piccione


seduto su un ramo riflette sull’esistenza,
Andersson mantiene lo stile e lo sguardo
sul mondo che rendono il suo cinema
unico e inconfondibile: i suoi individui,
inquadrati da una macchina da presa
distante e fissa in lenti piani-sequenza
costruiti come quadri in movimento,
sono maschere-fantasmi di un teatro
grottesco segnato dall'assurdo e dalla
sofferenza. Stavolta la frammentazione
narrativa è radicale, e sono pochissimi
i personaggi ripresi in più quadri-scene.
Ma ciò restituisce poeticamente l’idea di
«infinitezza», che riprende il mito greco
della cornucopia richiamando anche il
principio fisico (ribadito in una scena)
percuinullaha(con)finegiacchétuttosi
trasforma. Così ogni epoca, strada, stanza,
persona è parte della stessa sostanza: i cui
lati peggiori, per sommo paradosso, ne
rivelano la bellezza.
SE VI È PIACIUTO GUARDATE ANCHE...
La precedenteLiving Trilogydel regista,
formata daCanzoni del secondo piano
(2000, premio della Giuria a Cannes),
You, the Living(2007) eUn piccione seduto
su un ramo riflette sull’esistenza(2014,
Leone d’oro a Venezia). Atti, anch’essi,
di un grande affresco sui molteplici lati
dell’esistenza.
— E B

LE SERIE DEL MESE

DISPONIBILE SU NETFLIX

Jeon Yeo-been e
Uhm Tae-goo in
Night in Paradise

Tatiana Delaunay e
Anders Hellströmin
Sulla infinitezza
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