102 dove maggio - 2016
sosta a Maienfeld. La scrittrice Johanna Spyri si ispirò a
questi paesaggi, dove trascorreva le vacanze, per creare le
celebri avventure di Heidi. gli amanti dell’enologia non
si facciano invece sfuggire gli Herrschäftler, i vini prodot-
ti tra Fläsch, maienfeld, Jenins e malans. il Pinot nero è
protagonista alla cantina George Fromm, che l’autore-
vole rivista Schweizerische Weinzeitung ha indicato tra le
migliori sei della Svizzera. “Sono tornato dalla Toscana a
occuparmi delle vigne di famiglia”, dice il nipote Walter
Fromm, davanti ai filari pettinati ad arte. a una manciata
di chilometri, le Tamina Terme di Bad Ragaz, uno dei
templi europei del benessere. Le proprietà delle acque
sono note dal Xiii secolo, ma risale solo al 2009 la can-
dida architettura. È un ambiente di forte impatto, con le
alte pareti bianche di pino, le 115 colonne futuristiche, le
enormi finestre ovali. Racchiude 7.300 metri quadri di
vasche dove è un piacere immergersi, soprattutto in quella
esterna, dominata dalle vette. accanto, sorprende il Gran
Resort Bad Ragaz, cinque stelle elegante dove la novità
è culinaria: il Ristorante Igniv aperto a dicembre scorso
da andreas Caminada, l’unico chef svizzero premiato da
3 stelle michelin.
Poi, un detour si impone. Una trentina di chilometri
portano a Flims, al Waldhaus Flims Mountain Resort
& Spa, per provare emozioni da cinema. aperto nel 1877,
circondato da pini che lasciano intravedere le cime del
Tschingelhörner e la falesia del Flimserstein, con il suo
mix di glamour rétro e design moderno, l’hotel è stato il
set di Youth di Paolo Sorrentino. Ci si rilassa in piscina,
si passeggia tra i prati, si sorseggiano aperitivi, si cena nel
ristorante Belle epoque. gli stessi luoghi del film, dove
michael Caine e Harvey Keitel riflettono su giovinezza e
vecchiaia. Fuori, 250 chilometri di sentieri e 330 chilome-
tri di itinerari per la mountain bike si snodano sui pendii.
Qui si abbassa pure il sipario sul viaggio: dalla vicina
Thusis, il tour scende verso l’italia. ma prima la strada
cantonale costeggia un’altra meraviglia, la via mala. La
gola, delimitata da pareti rocciose alte fino a 300 metri,
prende il nome da quello che era in passato, un perico-
loso passaggio obbligato sulla via delle alpi. Un azzardo
che i moderni viandanti di oggi possono solo immaginare,
guardando dai ponti costruiti tra il Xviii e il XX secolo
le acque spumeggianti, 70 metri più in basso. Sicuri delle
strade di oggi.
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