dove maggio - 2016 135
- la piazza-
salotto di ascoli
piceno.
2-3. la piscina
e una suite
di Borgo seghetti
panichi, boutique
hotel nel parco
omonimo,
a castel di lama. - Uno scorcio
romantico
del parco,
che racchiude
all’interno anche
un giardino
bioenergetico.
biologiche: l’alloro perfetto per il sistema immunitario, il
leccio per quello cardiocircolatorio, l’agrifoglio per il si-
stema nervoso. Un’esperienza di benessere che potenzia
il piacere estetico del parco ottocentesco, tutto palmizi
esotici e terrazzamenti di agrumi, opera del celebre bota-
nico e paesaggista Ludwig Winter. Che in ogni giardino
voleva un romitorio, un angolo defilato e segreto riservato
alla meditazione, al processo di interiorizzazione e meta-
bolizzazione della bellezza. Qui si sperimenta una breve
illusione di spaesamento, di irreale sospensione, in virtù
di un raro esempio di “paesaggio spostato”, dove Winter,
grazie a un microclima molto simile a quello della Riviera
dei Fiori, mise a dimora palme rare a cielo aperto, la sua
passione, tipiche del paesaggio ligure.
Per non rinunciare al privilegio del silenzio è possibile
trascorrere qui anche la notte, in una delle 12 suite del
boutique hotel ricavato nella dimora storica del Borgo
Seghetti Panichi. Luogo di armonie botaniche e anche
papillari in virtù del Ristorante del Borgo, dove assapo-
rare ricette primaverili a base di fiori ed erbe aromatiche
in un percorso degustazione di otto portate.
otto come i chilometri che separano dalla “città del-
le cento torri”, Ascoli Piceno, con la sua rinascimentale
piazza salotto, tra le più scenografiche d’italia, dove, in
un edificio dal fascino liberty, lo storico Caffè Meletti
invita a un’ “anisetta con la mosca”: liquore all’anice in-
saporito da un chicco di caffè, che deliziò anche ernest
Hemingway, Jean Paul Sartre e Simone de Beauvoir.
Riguadagnata la costa, nota nel tratto tra Cupra ma-
rittima e San Benedetto del Tronto come Riviera delle
Palme, ecco un altro luogo di sorprese incantate. il set-
tecentesco giardino esoterico di Villa Sgariglia, a grot-
tammare, costruito con grandi ambizioni scenografiche
sui resti di un antico convento. Un teatro di verzura su
ampi terrazzamenti, punteggiato di statue, obelischi, fon-
tane, sistemi di grotte, segni di un misterioso percorso
iniziatico in cui la natura si sposa a citazioni classiche e
letterarie. Una piccola sfida dell’intelletto scoprirle a ogni
passo tra i profumi inebrianti di piante antiche e preziose:
cedri, limoni, bergamotti, mandarini, aranci amari, rose.
Partecipa della stessa natura incantata e segreta il
giardino di Villa La Pieve, fuori Macerata. ma prima di
dirigersi verso l’interno, merita una deviazione l’Osteria
Caserma Guelfa, a San Benedetto del Tronto, celebre
per il brodetto che lo chef Federico Palestrini serve in
un grande piatto con crostoni di pane, come si faceva un
tempo. villa La Pieve è un gioiello del Xviii secolo, dove
le preziose limonaie, i cipressi a candelabro, i padiglioni
neomedievali, le voliere e, ben celata in un boschetto di
bambù, una torretta per l’uccellagione, sembrano il set
di un film fantasy.
da qui conviene proseguire lungo la strada collina-
re che, in una sequenza di panorami dolcissimi, porta a
Osimo. Nuovi giardini? Non più. ma un altro mistero:
il labirinto di gallerie sotterranee tappezzate di sfuggenti
bassorilievi con allegorie cabalistiche, per i quali la citta-
dina è famosa. Come quelli nelle viscere tufacee di Palaz-
zo Campana che, nelle sue sale, ospita fino a settembre
la mostra Tiziano, Lotto, Artemisia: le stanze segrete di
Vittorio Sgarbi: 120 opere della collezione del critico.
dall’arte del verde all’arte tout-court. inafferrabile anche
lei, proprio come la natura.
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