Vantaggi e svantaggi dei due metodi
Dal punto di vista dell’indagine spettroscopica, il
prisma presenta il vantaggio che la luce non viene
dispersa in ordini spettrali e quindi è più
concentrata, ma ha tuttavia seri inconvenienti: la
dispersione spettrale è piuttosto limitata, come si
può osservare nella figura che segue. Inoltre, cosa
ancora più importante, la dispersione è non
lineare, in quanto proporzionalmente minore
nella parte rossa dello spettro rispetto a quella
blu-violetto: la banda di spettro nel blu-violetto
avrà quindi un’estensione maggiore di quella nel
rosso.
Questo, e altri motivi connessi alla netta maggior
efficienza dei reticoli di diffrazione, che vedremo a
breve, hanno fatto sì che i prismi venissero quasi
del tutto abbandonati in campo professionale,
sopravvivendo esclusivamente in strumentazioni
spettroscopiche “composite” – come le
configurazioni chiamate Echelle e Grism, nelle
quali vengono usati insieme ai reticoli.
Sopra. Lo spettro ottenuto con reticolo ha minore intensità, ma maggior ampiezza, mentre quello ottenuto
con il prisma è sicuramente più intenso ma anche meno “allargato".
I reticoli "blazed"
I reticoli oggi più usati negli strumenti
professionali sono quelli a riflessione, e ciò per
semplici considerazioni tecniche e di efficienza.
Nei reticoli a trasmissione il numero di incisioni
per millimetro è inferiore a quello dei reticoli a
riflessione, a causa della massa vetrosa che la luce
deve attraversare, e che diminuisce rapidamente
la resa oltre le 600 linee/mm. I reticoli a
riflessione invece possono raggiungere un elevato
numero di righe/mm – fino a 2400 nel visibile e
3600 nell’UV – senza perdita di resa.
Ma c’è un altro fatto ben più importante.
Come abbiamo visto, il fascio di luce incidente su
un reticolo è in parte trasmesso (o riflesso) e in
parte diffratto più volte sia a destra che a sinistra,
secondo i vari ordini di diffrazione (gli ordini di
massimo dei picchi di energia luminosa diffratta).
L’ordine 1 è, normalmente, quello nel quale il
fascio diffratto presenta la maggiore energia
relativa, mentre negli altri man mano questa
decresce. Quello nell’ordine 1 è quindi lo spettro
più luminoso, dove l’energia è maggiore, ma anche
quello dove l’ampiezza dello spettro è minore
rispetto agli ordini inferiori, nei quali gli spettri
sono più elongati.
La maggior parte dell’energia luminosa però è
convogliata verso l’ordine 0, ovvero l’immagine
dell’oggetto, e solo la restante divisa tra i vari
ordini.
Questo è quanto accade nei normali reticoli a
trasmissione in vendita, nei reticoli a riflessione è
invece possibile, effettuando le incisioni sul
reticolo secondo un certo angolo detto angolo di