Coelum Astronomia - #225 - 2018

(Joyce) #1

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Gli Spettroscopi


Spettroscopio a reticolo di diffrazione


Il tipo più semplice di spettroscopio stellare è
costituito da un reticolo di diffrazione a
trasmissione da 100 o 200 l/mm con angoli di
diffrazione modesti, che non necessita di
montaggi particolari. Tali reticoli possono essere
montati direttamente lungo l’asse ottico, a date
distanze dall’occhio o dal sensore, tenendo conto
che maggiore sarà la distanza, minore sarà la
dispersione lineare reciproca (A/pixel del
sensore) e maggiore la risoluzione, intesa come la
capacità di distinguere come separate due righe
vicine, ovvero, più tecnicamente, di osservare
distinte due lunghezze d’onda separate da un
ammontare ∆λ.

Essi vengono in genere usati come filtri e inseriti
nei cassetti o ruote portafiltri. I reticoli a basso
numero di linee/mm (100/200) da applicare a una
camera CCD sono una vera risorsa per la
spettroscopia amatoriale in quanto permettono:


  1. di riprendere nello stesso campo, anche a focali
    elevate, l'immagine di ordine 0 di una stella e il
    suo spettro di ordine 1, con la possibilità, specie
    con le camere a doppio sensore, di inseguire
    direttamente sulla stella;

  2. di avere un miglior rapporto S/R e raggiungere
    magnitudini più elevate rispetto a uno
    spettroscopio a fenditura (lo vediamo più


avanti), a parità di setup e condizioni;


  1. di costituire un valido aiuto, come abbiamo
    visto, per l'individuazione della classe spettrale
    di una stella e delle sue caratteristiche
    principali, che potranno poi essere
    eventualmente approfondite con uno strumento
    a risoluzione più elevata;

  2. di individuare le caratteristiche essenziali di
    Novae e Supernovae nel momento della
    scoperta.


Un inconveniente serio di tali reticoli oltre alla
risoluzione limitata dal basso numero di linee/
mm, è dato dal fatto che questa (a parità di
distanza dal sensore) dipende essenzialmente dal
seeing. Un’ulteriore difficoltà è quella di operare
senza aberrazioni la sottrazione del fondo cielo,
necessaria per depurare lo spettro dai componenti
spuri dell’inquinamento luminoso specie in campi
stellari affollati.
Ciononostante, tali reticoli, commercializzati da
una ditta inglese col nome di “Star Analyser” e
montati nella cella di un normale filtro da 31,8
mm hanno avuto e hanno tuttora una grande
diffusione tra gli appassionati per l'estrema
praticità e facilità d’uso, oltre che per il costo
contenuto.

Qui sopra il profilo spettrale della
stella simbiotica binaria AG Pegasi
ripreso dall’autore con un reticolo a
trasmissione Star Analyser 200 (a destra) applicato ad un telescopio rifrattore apocromatico TMB LZO
115/800 f 7 ed una camera Atik 16 HR (Sony ICX 285 AL), dispersione 5. 9 A/Pixel.

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