grandezza e alla base due di ottava. Prestando
attenzione, la più settentrionale delle stelle alla
base del triangolo si rivela essere composta da un
trittico di stelle disposte lungo un leggero arco,
vicinissime tra loro e di uguale luminosità.
La visione al telescopio di Struve 2549 – questo il
nome del sistema, lontano 1.600 anni luce – è a
dir poco spettacolare: all’allineamento delle tre
stelle, infatti, si aggiunge il loro bellissimo
contrasto cromatico, dove la rossastra stella
centrale, che è anche la più debole, è affiancata da
una stella giallognola da una parte e da un’altra
bianco azzurra sul lato opposto, entrambe di
uguale luminosità. Nel 1878, utilizzando un
rifrattore da 470 mm di diametro, S. W. Burnham
osservò accanto alla componente più luminosa
del trio una compagna di dodicesima grandezza.
Nel 1991, come riportato dal Washington Double
Star Catalog, questa era separata da 2,1” d’arco,
tuttavia, data la stretta separazione, l’osservazione
di questa componente si rende forzatamente
fattibile con un telescopio da almeno 200 mm di
diametro e a elevati ingrandimenti. Prolungando
l’arco stellare a ovest di una quantità pari alla sua
intera lunghezza, si potrà notare la presenza di
una stella di decima grandezza che, altrimenti,
potrebbe sfuggire all’attenzione. Eppure, questa
anonima stella venne inclusa nel sistema di Struve
2549 dall’astronomo francese M. J. Guillaume, a
seguito di un'osservazione eseguita nel 1911, ad
oggi ancora presente nel WDS. Dalla sua scoperta,
il suo angolo di posizione è cambiato di un solo
grado, risultando così insufficiente per
determinare se questa sia gravitazionalmente
legata alle altre tre o se sia solo prospetticamente
vicina ad esse.
Prolungando di altri 4° la congiungente ξ-δ Dra,
attracchiamo idealmente a ε Dra, che splende
esattamente di quarta grandezza. La stella, pur
non certamente luminosa, è
riportata in letteratura col nome
proprio Tyl, le cui origini sono però
oscure. La stella, lontana 148 anni
luce dal Sistema Solare, è un'altra
gigante gialla di tipo G8 III (5.000 K),
dall'età stimata in 500 milioni di
anni. Diametro, massa e luminosità
intrinseca risultano 10, 2,7 e 60
volte i corrispettivi solari. Non
dissimili, quindi, dalle due
precedenti stelle e, come queste e
la maggior parte delle stelle giganti,
anche ε Dra ruota lentamente sul
proprio asse, con una velocità di
rotazione di soli 1,2 chilometri al
secondo, valore che porta la stella a
compiere una rotazione completa in
circa 420 giorni. Deviamo ora di 90°
il nostro percorso, in direzione del
vicino Piccolo Carro dove, discostata poco più di
3°, è presente la stella di magnitudine +4,45 τ
Dra, che ci farà da apripista per l'esplorazione
TYL e Tau Draconis
(^174) COELUM ASTRONOMIA